JULES MONTELS
Jules Montels è nato a Gignac[1] il 25 marzo ed è stato un Comunardo e membro dell'Internazionale, militante anarchico e libero pensatore.
Nel 1851 fu testimone del colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte e della susseguente repressione. Si trasferì a Parigi, dove svolse il lavoro di commesso-negoziante di vino. Divenuto delegato del Comitato centrale repubblicano durante la Comune di Parigi, firmò il Manifesto rosso del 6 gennaio 1871, che denuncia il tradimento del governo e fa appello al popolo e alla Comune.
Dopo la vittoria della Comune, venne nominato colonnello della 17a Legione. Inviato in missione a Béziers[2], prese parte dal 24 al 31 marzo all'insurrezione narbonese. Ricercato, fu dapprima condannato in contumacia alla deportazione in una cinta fortificata, pena aggravata l'11 dicembre 1871 da un consiglio di guerra che pronunciò la sua pena di morte.
Jules Montels si era rifugiato in Svizzera. Giunto a Ginevra con 47 soldi in tasca, vi aveva ritrovato i proscritti della Comune di Parigi. L'8 settembre 1871, diventò segretario di una Sezione di propaganda e d'azione rivoluzionaria socialista. All'inizio del 1872, lavorò a Losanna a fianco di Lefrançais, Clémence e Teulière alla liquidazione di una società di gestione delle Ferrovie. Insieme, riattivano in questa città una sezione dell'Internazionale. Nel maggio del 1872, Montels ritornò a Ginevra dove vive dando dei corsi e lavorando come imbianchino.
Dopo essersi pronunciato contro il consiglio generale dell'Internazionale a Londra (marxista), sarà delegato di alcune sezioni francesi insieme ad Alerini, Brousse, Perrare e Pindy, durante il 6° congresso (antiautoritario) dell'A.I.T. dal 1° al 6 settembre 1873 a Ginevra. Fu uno dei 54 firmatari dell'indirizzo Al cittadino Garibaldi da parte dei proscritti della Comune. Nel 1876, pubblicò una Lettera ai Socialisti rivoluzionari del Mezzogiorno della Francia nella quale si pronunciò per l'azione rivoluzionaria e contro il parlamentarismo. Durante questo periodo collaborò con Reveil international (nell'ottobre 1871), al Bulletin de la Fédération Jurassienne” e a La Comune – revue socialiste (nel 1874).
I giorni dal 4 al 6 agosto 1877, durante il Congresso annuale della Federazione anarchica del Giura a Saint-Imier[3], fu delegato della Sezione di propaganda e della Sezione degli stuccatori imbianchini di Ginevra, e presiede questo congresso. Il mese seguente, dal 6 all'8 settembre, rappresentò insieme a Paul Brousse la Federazione francese ed è stato uno dei segretari di questo 9° Congresso generale dell'Internazionale che si tenne a Verviers in Belgio. Dal 9 al 15 settembre seguente a Gand, assistette al Congresso universale socialista, che non fece che confermare il fossato esistente tra marxisti e anarchici.
Partì in seguito per la Russia, a Jasnaia Poliana, come precettore presso i figli di Tolstoj[4], in qualità di professore di latino e greco. Restò tre anni e si sposò con Lucie Gachet (1848-1900, che aveva conosciuto in Svizzera). Nel 1879, fu amnistiato dalla Francia per la sua partecipazione alla Comune. Nel gennaio 1882, si trasferì a Tunisi come mercante di vino. Fondò il Tunis Journal in cui intrattenne violenti polemiche sino al 1889. Presiederà anche un gruppo del Libero Pensiero e ne sarà il delegato al congresso repubblicano radicale e socialista, nell'aprile del 1906 a Tunisi. Nel 1908, a Tunisi, aderì alla S.F.I.O.[5], ma ruppe con i socialisti nel luglio del 1912. Fu l’autore di alcuni opuscoli storici, geografici e sociali sulla Tunisia e di alcuni articoli che trattarono in particolare della difesa dell’unione libera, o dei suoi ricordi personali. Nel 1916, con lo scoppio della prima guerra mondiale, si allineò alla posizione interventista di Kropotkin[6] e del Manifesto dei sedici[7].
È morto a Tunisi il 20 settembre 1916.
[1] Nel dipartimento dell'Hérault nella regione della Linguadoca-Rossiglione.
[4] Lev Nikolàevič Tolstòj (Jasnaja Poljana, Russia, 9 settembre 1828 - Astapovo, Russia, 20 novembre 1910), è stato uno scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista libertario, anarchico cristiano e pacifista russo. Viene considerato il più grande apostolo del pacifismo-anarchico in campo letterario, in cui è riuscito ad esaltare, attraverso le sue opere gli aspetti più propriamente morali. È stato il capostipite della corrente anarchica denominata anarchismo cristiano, pur non essendosi mai professato tale.
[5] La Section française de l'Internationale ouvrière, S.F.I.O. (in italiano: Sezione Francese dell'Internazionale Operaia) è stato un partito politico francese, di natura socialista, attivo dal 1905 al 1969. A differenza degli omologhi europei (esclusi il PSI), fu sempre dichiaratamente socialista e mai socialdemocratico, pur moderando le sue posizioni negli anni '30 e '40, che gli permise di formare esecutivi con altre forze moderate e riformiste durante la Terza e la Quarta Repubblica francese. A causa del sorpasso elettorale subito dal Partito Comunista Francese sin dal 1945, il partito sperimentò una fase discendente, accentuata dall'avvento del gollismo e della Quinta Repubblica nel 1958.
[6] Pëtr Alekseevic Kropotkin
(Mosca, 9 dicembre 1842 - Dmitrov, 8 febbraio 1921), è stato un militante e
teorico dell'anarchia, fautore della "propaganda col fatto", ed uno
dei primi sostenitori dell'anarco-comunismo.
[7] Il Manifesto dei Sedici (Manifeste des Seize) è un documento redatto da alcuni militanti anarchici durante la prima guerra mondiale in cui si esprimevano pareri in favore della guerra a fianco de "L'Intesa" e contro la Germania in particolare. La tesi elaborata da questi anarchici era che dalla guerra alla Germania si sarebbe potuto poi ingenerare un movimento sociale rivoluzionario.