giovedì 27 giugno 2019

02-14-BAB01 - Jules BABICK

JULES BABICK


Jules Nicolas André Babick è nato in Polonia il 29 giugno 1820, ed è stato un chimico e attivista polacco.
Personalità atipica, molto prima della Comune, Babick, il suo vero nome era Babicki, aveva pubblicato una lettera che indicava la sua appartenenza ad una nuova religione, la religione della fusione. Si è proclamato «figlio del regno di Dio». Mantenne una corrispondenza mistica con Jules Allix, un'altra personalità caratteristica della Comune, ed ebbe ammirazione per la Vergine. aveva mostrato una "mentalità morbosa confinante alla follia mistica" e Lepelletier, dal quale abbiamo preso in prestito l'espressione lo presenta così: «Aveva l'aspetto di un profeta con la barba grigia, le sopracciglia folte, l'aspetto austero e la parola sempre pomposa. Il suo abbigliamento era di età barocca. Indossava sempre grandi stivali da equitazione, portava, anche per strada, la sciarpa rossa di membro della Comune, incrociata nella sua uniforme della Guardia Nazionale. Aggiunge il solito vessillo, un nastro rosso con frange d'oro. Inoltre, ha indossato, a tracolla, un collier ricamato di un ordine massonico più diverse medaglie, con una catena in acciaio pendente sul ventre. Tutte queste chincaglierie tintinnavano ad ogni passo». Sarebbe sbagliato, tuttavia, pensare che Babick fosse un semplice "pazzo"; e diversi storici della Comune hanno sottolineato che "a volte mostrava moderazione e buon senso" (Jules Clère[1], Les Hommes de la Commune). Va anche notato che le poche lettere di lui conservate negli archivi del Ministero della Guerra lo fanno sembrare mezzo analfabeta.
Dopo aver fatto vari mestieri, Babick diventò profumiere e chimico (in rue de Nemours), nel 1867 fondò con Marguerite Tinayre e il fratello di questa, Antoine Guerrier, suoi cognati, la cooperativa saint-simoniana[2] Societé des équitables de Paris. Aderì alla massoneria e si unì alla Prima Internazionale all'inizio del 1871. Fu tra i firmatari dell'Affiche rouge, il manifesto con il quale, il 6 gennaio 1871, i delegati dei venti arrondissements di Parigi, in un proclama ai parigini, hanno denunciato il governo del 4 settembre, che aveva fallito nella sua missione di difesa nazionale e in cui si chiedeva la costituzione della Comune, Il manifesto terminava con le parole: «Potere al popolo! Potere alla Comune!».
Nel mese di febbraio è stato visto intervenire alle sedute del Consiglio federale dell'Internazionale e fece parte della commissione per sviluppare un nuovo statuto (vedi Les Séances officielles de l’Internationale à Paris pendant le Siège et pendant la Commune.) Fece parte anche del Comitato centrale della Guardia nazionale dove era rappresentante del 10° arrondissement. Come membro del Comitato Centrale, propose di abolire gli stipendi delle Guardie nazionali che non obbedivano al Comitato e che i membri della Comune erano «personalità inviolabili» come i deputati.
Il 26 marzo, Babick fu eletto alla Comune da 10.934 elettori del 10° arrondissement. (su 16.765). Fece parte della commissione di giustizia (29 marzo), quindi passò a quella dei servizi pubblici (13 aprile).
Specialista delle orazioni funebri, fu delegato ai funerali di Pierre Leroux[3] di cui ne testimoniò rispetto “non al filosofo, sostenitore della scuola mistica oggi incondivisibile, ma all'uomo politico che all'indomani delle giornate di giugno prese coraggiosamente la difesa dei vinti”.
Definì Pyat un traditore quando si dimise.
Votò contro il Comitato di salute pubblica perché sentiva che la Comune non era in pericolo, tuttavia, non firmò il manifesto della minoranza.
Il 6° Consiglio di guerra lo condannò a morte in contumacia il 19 novembre 1872.
Dopo la sconfitta della Comune, Babick raggiunse la Svizzera e, a Ginevra, continuò ad essere interessato ai problemi sociali e apparteneva alla «Sezione di propaganda e d'azione rivoluzionaria socialista» costituita al 8 settembre 1871 su iniziativa dei proscritti francesi. Si trattava due sezioni: la sezione centrale che era marxista, e la sezione della propaganda e d'azione rivoluzionaria socialista che divenne rapidamente ostile al consiglio generale influenzato da Marx.
Nel 1876 organizzò una sottoscrizione destinata a finanziare la pubblicazione delle sue memorie, ma non sembra che siano mai state pubblicate. Nel 1878 partecipava ancora alle riunioni dei Comunardi esiliati.
Per vivere, Babick faceva il suggeritore di teatro, dava lezioni di scacchi, si prendeva cura degli ammalati. Continuò anche a propagare la religione fusionista, e si dedicò una sorta di accattonaggio. Nel 1879, sembra, era in profonda miseria.
È morto a Ginevra il 14 giugno 1902.



[1] Jules Clère (Parigi 10 ottobre 1850 e morì a- Parigi 23 luglio 1934) è stato un giornalista e biografo francese.
[2] Il sansimonismo è stato un movimento socialista francese della prima metà del XIX secolo. Il movimento prende il nome dal suo ideatore il conte Henri de Saint-Simon, il centro di questo movimento fu l'École polytechnique. La società sarebbe stata gestita da scienziati e industriali che grazie alle scoperte scientifiche e allo sviluppo industriale avrebbero dato vita ad una società che garantisse migliori condizioni di vita ai proletari. L'opera di proselitismo, effettuata dai suoi discepoli Saint-Amand Bazard, Barthélemy Prosper Enfantin, Pierre Leroux e Louis Auguste Blanqui, fece diventare il sansimonismo un fenomeno rilevante che coinvolgeva 40.000 aderenti nel mondo. I sansimoniani erano mal visti dal governo francese perché contestavano l'assetto della società borghese e la proprietà privata, e vennero incriminati in numerosi processi.
[3] Pierre Henri Leroux (Parigi, 7 aprile 1797 – Parigi, 12 aprile 1871) editore, filosofo e politico francese.