JULES BABICK
Jules Nicolas André Babick è nato in Polonia il 29
giugno 1820, ed è stato un chimico e attivista polacco.
Personalità atipica, molto prima della Comune,
Babick, il suo vero nome era Babicki, aveva pubblicato una lettera che indicava
la sua appartenenza ad una nuova religione, la religione della fusione. Si è
proclamato «figlio del regno di Dio». Mantenne una corrispondenza mistica con Jules
Allix, un'altra personalità caratteristica della Comune, ed
ebbe ammirazione per la Vergine. aveva mostrato una "mentalità morbosa
confinante alla follia mistica" e Lepelletier,
dal quale abbiamo preso in prestito l'espressione lo presenta così: «Aveva
l'aspetto di un profeta con la barba grigia, le sopracciglia folte, l'aspetto
austero e la parola sempre pomposa. Il suo abbigliamento era di età barocca.
Indossava sempre grandi stivali da equitazione, portava, anche per strada, la
sciarpa rossa di membro della Comune,
incrociata nella sua uniforme della Guardia
Nazionale. Aggiunge il solito vessillo, un nastro rosso con frange d'oro.
Inoltre, ha indossato, a tracolla, un collier ricamato di un ordine massonico
più diverse medaglie, con una catena in acciaio pendente sul ventre. Tutte
queste chincaglierie tintinnavano ad ogni passo». Sarebbe sbagliato, tuttavia,
pensare che Babick fosse un semplice "pazzo"; e diversi storici della
Comune
hanno sottolineato che "a volte mostrava moderazione e buon senso"
(Jules Clère[1], Les
Hommes de la Commune). Va anche notato che le poche lettere di lui
conservate negli archivi del Ministero della Guerra lo fanno sembrare mezzo
analfabeta.
Dopo aver fatto vari mestieri, Babick diventò
profumiere e chimico (in rue de Nemours), nel 1867 fondò con Marguerite
Tinayre e il fratello di questa, Antoine Guerrier, suoi cognati, la
cooperativa saint-simoniana[2] Societé des équitables de Paris. Aderì
alla massoneria e si unì alla Prima Internazionale all'inizio del 1871. Fu tra i firmatari dell'Affiche
rouge, il manifesto con il quale, il 6 gennaio 1871, i delegati dei venti
arrondissements di Parigi, in un proclama ai parigini, hanno denunciato il
governo del 4
settembre, che aveva fallito nella sua missione di difesa nazionale e in
cui si chiedeva la costituzione della Comune, Il
manifesto terminava con le parole: «Potere al popolo! Potere alla Comune!».
Nel mese di febbraio è stato visto intervenire alle
sedute del Consiglio federale dell'Internazionale
e fece parte della commissione per sviluppare un nuovo statuto (vedi Les
Séances officielles de l’Internationale à Paris pendant le Siège et pendant la
Commune.) Fece parte anche del Comitato
centrale della Guardia nazionale dove era rappresentante del 10°
arrondissement. Come membro del Comitato
Centrale, propose di abolire gli stipendi delle Guardie nazionali che non
obbedivano al Comitato
e che i membri della Comune
erano «personalità inviolabili» come i deputati.
Il 26
marzo, Babick fu eletto
alla Comune da 10.934 elettori del 10°
arrondissement. (su 16.765). Fece parte della commissione di giustizia (29
marzo), quindi passò a quella dei servizi pubblici (13
aprile).
Specialista delle orazioni funebri, fu delegato ai
funerali di Pierre Leroux[3] di cui ne testimoniò rispetto “non al
filosofo, sostenitore della scuola mistica oggi incondivisibile, ma all'uomo
politico che all'indomani delle giornate di giugno prese coraggiosamente la
difesa dei vinti”.
Definì Pyat
un traditore quando si dimise.
Votò contro il Comitato
di salute pubblica perché sentiva che la Comune non era in pericolo,
tuttavia, non firmò il manifesto della minoranza.
Il 6°
Consiglio di guerra lo condannò a morte in contumacia il 19 novembre 1872.
Dopo la sconfitta della Comune,
Babick raggiunse la Svizzera e, a Ginevra, continuò ad essere interessato ai
problemi sociali e apparteneva alla «Sezione di propaganda e d'azione
rivoluzionaria socialista» costituita al 8 settembre 1871 su iniziativa dei
proscritti francesi. Si trattava due sezioni: la sezione centrale che era
marxista, e la sezione della propaganda e d'azione rivoluzionaria socialista
che divenne rapidamente ostile al consiglio generale influenzato da Marx.
Nel 1876 organizzò una sottoscrizione destinata a
finanziare la pubblicazione delle sue memorie, ma non sembra che siano mai
state pubblicate. Nel 1878 partecipava ancora alle riunioni dei Comunardi
esiliati.
Per vivere, Babick faceva il suggeritore di teatro,
dava lezioni di scacchi, si prendeva cura degli ammalati. Continuò anche a
propagare la religione fusionista, e si dedicò una sorta di accattonaggio. Nel
1879, sembra, era in profonda miseria.
È morto a Ginevra il 14 giugno 1902.
[1] Jules
Clère (Parigi 10 ottobre 1850 e morì a- Parigi 23 luglio 1934) è stato un giornalista e
biografo francese.
[2] Il sansimonismo è stato un movimento socialista francese
della prima metà del XIX secolo. Il movimento prende il nome dal suo ideatore
il conte Henri de Saint-Simon, il centro di questo movimento fu l'École
polytechnique. La società sarebbe stata gestita da scienziati e industriali che
grazie alle scoperte scientifiche e allo sviluppo industriale avrebbero dato
vita ad una società che garantisse migliori condizioni di vita ai proletari.
L'opera di proselitismo, effettuata dai suoi discepoli Saint-Amand Bazard,
Barthélemy Prosper Enfantin, Pierre Leroux e
Louis Auguste Blanqui, fece diventare il sansimonismo un fenomeno rilevante
che coinvolgeva 40.000 aderenti nel mondo. I sansimoniani erano mal visti dal
governo francese perché contestavano l'assetto della società borghese e la
proprietà privata, e vennero incriminati in numerosi processi.
[3]
Pierre Henri Leroux (Parigi, 7 aprile 1797 –
Parigi, 12 aprile 1871) editore, filosofo e politico francese.