venerdì 6 settembre 2019

03-10-01 - Armand DUPORTAL

ARMAND DUPORTAL

 

 

Pierre, Jean, Louis, Armand Duportal è nato il 17 febbraio 1814 a Tolosa; giornalista socialista nel 1848; deputato radicale-socialista di Tolosa o dell'Alta Garonna[1] (1876-1887); simpatizzante della Comune di Parigi.

Armand Duportal entrò giovanissimo nel giornalismo di Tolosa, poiché già nel 1832, a diciotto anni, collaborava al Patriote de Juillet. Lavorò per molte altre giornali durante la monarchia di luglio, come Le Gascon, partecipando anche all'attività delle società segrete repubblicane e socialiste (Droits de l’Homme, Saisons...).

Nel 1848 fece naturalmente parte del gruppo di socialisti che pubblicavano L’Émancipation. La sua condotta ferma sotto la Seconda Repubblica gli valse di essere confinato in Algeria all'inizio del 1852. Liberato dopo pochi mesi e rientrato a Tolosa, trovò lavoro presso la compagnia ferroviaria del Midi.

I giornali antirepubblicani del 1877 lo accuseranno di aver scritto una lettera all'imperatore, nel 1852, per offrirgli i suoi servizi; se ne difenderà con qualche imbarazzo, dicendo che non doveva essere consegnata a Napoleone III e che si trattava di una concessione di pura forma, che doveva sfamare la sua famiglia. Nel 1858 fu nuovamente arrestato dopo l'attentato di Orsini e poi rilasciato. Fondò a Parigi la compagnia del Crédit minier - abitava nel quartiere collinare Passy nel 1862 - poi diresse imprese metallurgiche in Russia e in Sardegna.

Nel 1868, tinto di proudhonismo[2], riprese la pubblicazione de L'Emancipation, si presentò invano alle elezioni legislative a Tolosa, il 24 maggio 1869, e si trovava nel carcere di Sainte-Pélagie il 4 settembre 1870.

Nominato prefetto dell'Alta Garonna[1], da Gambetta, prese energiche misure patriottiche e si accordò con il movimento popolare fino ad essere accusato di connivenza con la Comune di Parigi. Fu quindi sostituito il 25 marzo 1871.

Beh, è giusto dire che aveva fatto un sacco di errori. All'inizio aveva detto ai suoi elettori che era il loro capo nella lotta contro i prussiani e nelle legittime vendette: “Fidatevi di me; se la guerra civile diventa necessaria, sarò il vostro capitano per la guerra civile”.

Fu accusato di nepotismo, di incapacità: suo genero era capo di gabinetto della prefettura, suo figlio, in marzo, dirigeva l'Arsenale; il campo di reclute da lui fondato costava caro e funzionò male. Il governo della difesa nazionale cercò di mandarlo in pensione, ma si era reso popolare con la sua azione e con le sue parole. Alla fine di settembre, invitò i suoi colleghi dei trenta dipartimenti del Mezzogiorno ad inviare dei delegati. Fu così all'origine della Lega del Sud-Ovest.

Si era presentato poco dopo il suo arrivo nell'Alta Garonna[1] in questi termini:

Voi volete, come me:

·  l'ordine sociale basato sulla soddisfazione di tutti i diritti reciproci;

·  la libertà garantita da una codificazione sincera e leale dei principi del 1789;

·  la pace assicurata dall'orrore delle conquiste e la legittima influenza della politica francese in Europa”. 

In una seduta dell'Alleanza repubblicana, a Tolosa, disse, il 18 marzo 1871: “La Repubblica e i repubblicani hanno in me un difensore energico. Sono minacciato di avere un successore alla prefettura; ma non abbandonerò la mia posizione finché potrà essere utile alla causa rivoluzionaria. Scenderò piuttosto in strada [...] Sapete che sono un uomo d'azione. Potete contare su di me. Mi vedrete all'opera”.

Uomo d'azione, sì, a quanto pare. Più tardi - molto rapidamente - minimizzò i suoi atti: «Propriamente parlando, la proclamazione della Comune a Tolosa non fu un movimento comunarda e non ebbe il significato socialista che si attribuì a Parigi e in alcune altre città dei dipartimenti. È stata una questione di Guardia nazionale che ha provocato questo movimento [...] Algarade di corpo di guardia. (Duportal, La Commune à Toulouse, simple expose des faits)».

In realtà, Duportal temeva la violenza. Il suo atteggiamento fu in regresso sulle opinioni che enunciava, poiché, da una parte, aveva scritto, ne L'emancipazione: «Bisogna che si sappia bene che quando la Repubblica non è affermata dalle istituzioni sociali che essa comporta, è solo uno strumento di tortura e una perfida ironia per gli uomini di coscienza e di convinzione che hanno dedicato la loro esistenza alla causa dei poveri e dei diseredati» - e d'altra parte ha compromesso con la sua timidezza il successo del movimento di Tolosa. Il 17 marzo ricevette il suo amico Razoua. Il 19, accettò, come prefetto, di consegnare all'esercito il posto dell'Arsenale detenuto dalla Guardia nazionale. Interrogato dal generale de Nansouty[3], si definì «funzionario leale del governo di Versailles». Ma questi nominò Kératry[4] prefetto dell'Alta Garonna[1], e la Guardia nazionale si sollevò, il 25, venendo a sapere della revoca di Duportal. Proclamò la Comune e gli offrì la presidenza. Accettò, redasse il 26 un manifesto della Comune che si concludeva con «Viva la Repubblica una e indivisibile» e incitava il popolo grida di «Viva Parigi!». Duportal era delegato «del governo centrale di Parigi» presso la Comune di Tolosa, ma telegrafò a Versailles e disse il suo desiderio di aiutare a stabilire la pace tra Versailles e Parigi.

La «Comune all'eau de rose» (come la descrisse Duportal, ne La Commune à Toulouse, simple expose des faits) non resistette all'assalto delle truppe. La sezione d'accusa istruì il suo processo per due mesi prima di rinviarlo alla Corte d'Assise di Pau[5]. Era accusato di eccitazione alla guerra civile, di attentato volto a cambiare la forma del governo, di attacco all'Assemblea e di essere capo del potere esecutivo. Otto giorni di dibattiti portarono alla sua assoluzione, l'8 agosto 1871.

Forse non meritava il giudizio espresso nel 1875 in un rapporto di polizia: «Popolare a Tolosa perché non ha più convinzione di una pantofola, non più giudizio di una banderuola, sembra una delle curiosità del luogo». Opportunista portato dalla rivolta di Tolosa che aveva contribuito a far nascere, ma incapace di organizzarlo e spaventato dalla sua violenza, non evitò ulteriori compromessi nella sua carriera politica e giornalistica, ma aprì le colonne de L'Emancipation de Toulouse ai Comunardi.

Armand Duportal ridiventò giornalista e lanciò nel 1872 L’Émancipateur,, nuovo nome de L'Emancipation. Il 5 marzo 1876, la 2ª circoscrizione di Tolosa lo inviò a Parigi come radicale socialista. Fu rieletto nel 1877 come uno dei 363, e costantemente rieletto, sia nello scrutinio di circoscrizione, sia nello scrutinio di lista, fino alla sua morte.

Fu, nel 1881, uno dei fondatori della « Ligue de l’intérêt public - Société protectrice des citoyens contre les abus (Lega dell'interesse pubblico - Società protettrice dei cittadini contro gli abusi)» creata su iniziativa del dottor Edmond Goupil.

Armand Duportal è morto a Tolosa il 1º febbraio 1887. 



[1] Dipartimento francese della regione Occitania.

[2] Per proudhonismo s’intendeo definire il pensiero del filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon, fondato essenzialmente sul mutualismo e sul federalismo, da molti studiosi inserito impropriamente nell’ambito di quello che Marx definì socialismo utopistico. L’anarchismo proudhoniano educa i seguaci ad una società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. Gli elementi basilari dell’anarchismo proudhoniano sono il federalismo, il decentramento, il controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della proprietà (ma non del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all’apprendistato ecc.

[3] Charles-Marie-Étienne Champion Dubois de Nansouty, nato nel 1815, morto nel 1895, era un soldato francese, Fu nominato generale di brigata nel febbraio 1869. Nel settembre 1871 in seguito alla resa nella battaglia di Sedan nel 1870, fu ritirato dal lavoro per aver continuato un comando attivo quando l'esercito si era arreso. Nominato generale di divisione in via provvisoria nel novembre 1870, fu assegnato a Tolosa, dove dovette confrontarsi con i guai causati dalla Comune (lega del sud-ovest). Il suo comando non ebbe successo perché si rifiutò di sparare sugli insorti, si trovò assediato in caserma e fu sostituito al suo comando. A seguito di una violenta lettera al consiglio, fu condannato dal ministro a sessanta giorni di prigione, che eseguì a Bayonne. Nel gennaio 1872 fu reintegrato, ma rimase in aspettativa senza assegnazione.

[4] Il conte Émile de Kératry (24 marzo 1832, Parigi - 6 aprile 1904, Parigi) è stato un politico, soldato e scrittore francese. Divenne deputato del Finistère nel 1869 e sostenne fortemente la guerra franco-prussiana nel 1870. Era a Parigi durante parte dell'assedio, ma fuggì in mongolfiera e si unì a Léon Gambetta. Fu nominato per radunare un "esercito di Bretagna" dall'ovest della Francia per contrattaccare ai prussiani che avanzavano, ma i suoi volontari riuniti in fretta erano scarsamente equipaggiati e soffrivano di cattive condizioni mentre si preparavano per il combattimento a Camp Conlie. Di conseguenza, Kératry si dimise. Nel 1871 Thiers lo nominò alla prefettura, prima dell'Alta Garonna[1], e successivamente delle Bouches-du-Rhône, ma si dimise l'anno successivo.

[5] Capoluogo del dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione Nuova Aquitania.