TOLOSA
La Comune di Tolosa (25-27 marzo 1871)
Tolosa[1], nell’autunno 1870, era una città ricca
di artigianato e piccole industrie. Le forze economiche dominanti erano i
liberi professioni, i commercianti e i proprietari. Gli artigiani, i piccoli
commercianti e i lavoratori vivevano nel centro della città e nel quartiere
periferico di Saint-Cyprien. Le elezioni comunali dell’agosto 1870 furono vinte
dai repubblicani. Ma furono annullate dal regime imperiale. Il 4
settembre, i consiglieri municipali eletti nel mese di agosto si
stabilirono nel Campidoglio e acclamarono la Repubblica. Si divisero in due
commissioni: municipale e dipartimentale. La commissione dipartimentale revocò
il procuratore imperiale e il procuratore generale. Il prefetto, nominato da Napoleone
III
fuggì. Il 6 settembre, Gambetta,
ministro degli Interni, nominò Armand
Duportal prefetto dell’Haute-Garonne.
La repubblica si installa a Tolosa
Durante l'autunno-inverno 1870-1871, a Tolosa e nel
sud-ovest, per salvare la patria in pericolo e difendere la Repubblica, i
repubblicani radicali, la più importante forza repubblicana, si unirono con i
blanquisti[2], neo-giacobini[3]
e internazionalisti. Armand
Duportal, nato a Tolosa nel 1814, era un repubblicano e sempre oppositore
dei regimi monarchici e imperiali. Nel 1852 fu mandato in esilio in Algeria per
il suo attivismo repubblicano dal 1848
al 1851. Rilasciato qualche mese dopo, tornò a Tolosa dove pubblicò, nel 1868,
l’Emancipation, giornale repubblicano socialista. Accusato di crimini di
stampa, fu imprigionato a Sainte-Pelagie,
dove venne rilasciato alla caduta
dell'Impero il 4 settembre 1870. Il prefetto Duportal
epurò l'amministrazione e l'esercito dai loro elementi monarchici e
bonapartisti. Li sostituì con i repubblicani della sua cerchia, uomini nei
quali aveva piena fiducia. La Guardia
Nazionale fu riorganizzata e composta da repubblicani.
Il 24 settembre Duportal
scrisse ai prefetti del Sud-Ouest e chiese loro di inviare dei delegati a
Tolosa; il 28, la " Ligue du Sud-Ouest", che raggruppava i
repubblicani e socialisti, unì i radicali e gli internazionalisti e diffuse un
programma ispirato alla rivoluzione del 1792-1793.
La radicale intransigenza di Duportal
dispiaceva al governo centrale che in quel momento si era trasferito nella
città di Tours[4] e, il 31
ottobre, lo destituì dal suo incarico di prefetto. Ma Duportal
era sostenuto dalla Guardia
Nazionale, dai club repubblicani
molto attivi, dalla commissione municipale e dal popolo. Così restò in carica.
La tensione era alta tra Tours[3] e Tolosa. Duportal
organizzò una campagna contro le scuole congregazioniste, e con l'aiuto dei club, espulse
i preti dalle scuole. Questi si lamentarono con il governo di Tours[3] che si
espresse a loro favore e li reintegrò.
Il 21 Gennaio 1871, i giornalisti repubblicani si
riunirono a Tolosa e pubblicarono un manifesto in cui si protestava contro i
negoziati con i prussiani e chiedevano al governo di continuare la lotta. La
«Ligue du Sud-Ouest» disapprovava l'armistizio tra Francia e Prussia stabilito
il 23 gennaio. Agli inizi di marzo, gli incontri pubblici organizzati dai club
riunirono folle sempre più numerose.
Alle elezioni parlamentari dell'8 febbraio 1871, gli
elettori dal centro di Tolosa e del quartiere Saint-Cyprien diedero la maggioranza
ai repubblicani. Ma nell'altra parte della città e nel dipartimento
Haute-Garonne, la maggior parte della popolazione elesse deputati reazionari e
monarchici.
Vive Paris! Vive la Commune!
I repubblicani serrarono i ranghi. Il 16 marzo, gli
ufficiali della Guardia
Nazionale giurarono di difendere la Repubblica. Dopo il 18
marzo I’Emancipation prese le parti degli insorti
di Parigi. Duportal
e il suo entourage espressero la loro solidarietà ai Comunardi
parigini. Ma il 19 marzo in segno di fedeltà a Versailles,
rimpiazzò i militari nell'arsenale occupato dalla Guardia
Nazionale. Ciò non impedì Thiers
di licenziarlo e nominare al suo posto il conte Émile de Kératry veterano della
guerra messicana.
25 marzo si svolse in Place du Capitole, una rassegna
della Guardia
Nazionale al fine di costituire una guardia costituzionale con il compito
di dare una mano all’assemblea di Versailles
e per l’istallazione di de Kératry come prefetto della Haute-Garonne.
Gli ufficiali della Guardia
Nazionale rifiutano il ruolo che fu loro assegnato. Alle due del pomeriggio
acclamarono Parigi e la sua Comune
al grido di “Viva Paris! Vive la Commune!” e chiesero a Duportal
di mettersi a capo della Comune di Tolosa e di proclamare la Comune dal balcone
del Campidoglio di fronte alla Guardia
Nazionale e ad una folla entusiasta. In contraddizione con il suo
atteggiamento nei mesi precedenti, Duportal
tergiversò e, infine, si rifiutò di prendere la guida della Comune. Egli dubitò
della serietà e della durata del movimento tolosiano. Non fu possibile, come
lui stesso disse, prendere la testa di una colonna dell'esercito e la gestione
di una manifestazione nella quale si vedeva il primo atto di una rivolta che
probabilmente non sarebbe andata lontana. Si rifiutò così di rompere con Versailles.
Il corpo degli ufficiali della Guardia
Nazionale proclamò ugualmente la Comune di Tolosa, dichiararono Émile de
Kératry spogliato del suo titolo di prefetto e mantenne il cittadino Duportal
come delegato del governo centrale nella prefettura. A tal proposito emanarono
un documento su cui, tra l’altro, era scritto: “La Comune dichiara di volere la
Repubblica una e indivisibile, e chiede ai membri
della Comune di Parigi di essere gli intermediari per una transazione
desiderabile tra il governo della Repubblica e il popolo di Parigi. A tal fine,
chiede al governo di sciogliere l'Assemblea nazionale che rappresenta la causa
di tutti i malesseri e il frutto della paura e della corruzione del clero. La
Comune aderisce ai preliminari di pace e chiede di liberare al più presto
possibile il suolo natio dalle contaminazioni dello straniero, chiede che
vengano adottate misure forti per far pagare immediatamente i costi della
guerra a coloro che hanno scatenato il flagello del paese e che hanno firmato
una pace rovinosa e umiliante”.
In serata, venne nominato un comitato esecutivo
Paralizzato dal ritiro di Duportal,
il comitato si accontentò di proporre al generale e al magistrato installati
nell’arsenale di sciogliersi se il governo nominasse un altro prefetto al posto
di Émile de Kératry.
De Kératry arrivò all’arsenale il 27 marzo con tre
squadroni di cavalleria, seicento fanti e sei cannoni. Prese possesso della
Prefettura e del Campidoglio senza resistenza.
BIOGRAFIA
DI ALCUNI COMUNARDI DI TOLOSA
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☺ Tolosa
(Francia) 11 giugno 1838 - U Tolosa 1º febbraio 1887.
Politico e giornalista, diresse
l'effimera insurrezione comunale del marzo 18711, fu arrestato, ma assolto
dalla Corte d'Assise. |
[1] Capoluogo della regione Occitania nel dipartimento Haute-Garonne.
[2] Il blanquismo
fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della
Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il
diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra
intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina
rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa
fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.
[3] Con
il termine giacobinismo si intende un movimento e un'ideologia politica
risalenti all'esperienza del Club dei Giacobini durante la Rivoluzione francese (il
club des Jacobins fu un'associazione politica fondata a Parigi nel
novembre 1789 con sede nel convento domenicano di San Giacomo -Saint-Jacobus-
in rue Saint-Honoré). Il giacobinismo si diffuse in buona parte dell'Europa
durante l'epoca rivoluzionaria ed ebbe un'influenza politica notevole nella
storia francese per tutto il XIX secolo, in particolare negli eventi della Rivoluzione
di luglio, della Rivoluzione
francese del 1848 e, soprattutto, nell'esperienza della Comune di
Parigi del 1871. Il giacobinismo è sopravvissuto a lungo alla sua fine
storica, che viene canonicamente fissata al 1800. Quello che Vovelle ha
definito giacobinismo trans-storico ha infatti alimentato le vicende
politiche della Francia e, in parte, anche del resto d'Europa. Durante la Rivoluzione
di luglio, nel 1830, si assisté a una nuova fase del giacobinismo, dove
tuttavia andarono a mescolarsi istanze repubblicane, socialiste e cattoliche,
unite solo dall'opposizione a una nuova esperienza monarchica[. Il “neogiacobinismo” del XIX secolo, sempre più legato al
socialismo repubblicano, si consolidò con la rivoluzione
del 1848 e con la Seconda
Repubblica, ma finì per essere spazzato via dall'ascesa di Napoleone
III. Con la brevissima e
drammatica esperienza della Comune di
Parigi (1871), il giacobinismo tornò al governo della capitale francese, in
una replica delle forme dell'anno II, a partire dalla ricostituzione del Comitato
di salute pubblica e dalla rinnovata applicazione del vecchio Calendario
repubblicano. La diffusione del comunismo su scala europea, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, alimentò le ipotesi di una sua
discendenza dal giacobinismo. Karl Marx
e Friedrich Engels, nel 1848,
lo scrissero esplicitamente: “Il giacobino del 1793 è diventato il comunista
dei giorni nostri”.
[4] Situata nella Francia
centro-occidentale, è il capoluogo del dipartimento Indre e Loira nella regione
Centro-Valle della Loira. Ebbe il ruolo
di capitale di Francia in diversi periodi, tra cui quello breve disfatta del
1870 nella guerra
franco-prussiana, quando il governo in fuga da Parigi vi si rifugiò
prima che anche Tours cadesse sotto i prussiani.