giovedì 8 ottobre 2020

01-03-D - Il massacro di rue Transnonain

IL MASSACRO DI RUE TRANSNONAIN

 

 

Il cosiddetto massacro della rue Transnonain fu perpetrato a Parigi il 15 aprile 1834 dalla truppa che reprimeva una rivolta repubblicana contro il regime del re Luigi Filippo di Francia.

La rivoluzione del 1830 portò alla continuazione della monarchia (la monarchia di Luglio 1830-1848) con un nuovo re, Luigi Filippo, e alcune modifiche costituzionali.

I primi anni del regno di Luigi Filippo (1830-1848) furono segnati da vari movimenti popolari, dovette affrontare diversi tentativi d’insurrezione da sinistra, guidati dai repubblicani e dai nostalgici napoleonici, la cui repressione fece rapidamente tornare all'opposizione i repubblicani inizialmente favorevoli al regime. Il malessere economico favorì l'agitazione, sostenuta dalle società segrete che vedevano nella Repubblica l'unico regime capace di fondare una vera giustizia sociale.

Per farvi fronte, il governo introdusse diverse misure repressive, tra cui il divieto delle associazioni politiche repubblicane, una limitazione della libertà di espressione, sottoponendo la professione dei banditori pubblici e dei commercianti di giornali ambulanti ad un'autorizzazione sempre revocabile.

A Lione, il 9 aprile 1834, si svolse una manifestazione organizzata dalla Société des Droits del'Homme[1](François[2] ed Étienne Arago[3], Louis Blanc, Victor Schoelcher[4], Alexandre Ledru-Rollin[5], Auguste Blanqui) e dal Consiglio esecutivo delle società operaie di mutuo soccorso, in particolare a seguito dell'appello di Armand Carrel[6] nel giornale National a «rispondere alla sospensione della legalità con la sospensione dell'ordine pubblico».

La rivolta degli operai della seta che ne seguì (9-12 aprile) si estese dal 13 aprile alla capitale, dove Thiers la lasciò svilupparsi per schiacciarla meglio in seguito.

Come al solito sorsero in città numerose barricate.

Un distaccamento dell'esercito, mentre si preparava ad attaccare una di queste barricate, in rue Transnonain, venne fatto oggetto di colpi dal tetto del numero 12; un capitano di fanteria fu apparentemente ferito da un colpo di pistola sparato da una finestra. Per rappresaglia, venne allora dato l'ordine di «spazzare via la teppaglia»: i soldati fecero irruzione all’edificio su citato: le porte degli appartamenti vennero allora sfondate, e gli abitanti (uomini, donne, bambini, senza distinzione) massacrati dai militari a colpi di baionetta. Dodici abitanti (su cinquanta che in quel momento si trovavano nell'edificio) furono uccisi e feriti molti altri, di cui quattro gravemente.

Il massacro della Rue Transnonain, opera di Honoré Daumier

Le dodici vittime erano: il Sig. Breffort padre, suo figlio Louis Breffort e sua nipote Annette Besson, Henri de Larivière, la Sig.ra Bonneville, il Sig. Hordesseaux, il Sig. Lepère, il Sig. Robiquet, il Sig. Hû, il Sig. Bouton, il Sig. Thierry e il Sig. Loisillon. Un vicino edificio venne distrutto a colpi di cannone, con i suoi abitanti. Nell'episodio ebbe un ruolo il Pierre Louis Charles de Failly[7], futuro vincitore di Garibaldi alla battaglia di Mentana.

Questo avvenimento ispirò la celebre litografia di Honoré Daumier "le massacre de la rue Transnonain". In questa litografia, dell'aprile 1834, Daumier dimostrò sia il potere del suo stile che le sue convinzioni politiche denunciando la repressione della polizia. 

Ė la constatazione della morte eretta da Daumier all'interno di una camera a letto disfatta, dove l'uomo che scivola dal letto ha schiacciato un bambino sotto il suo peso, mentre si vede in primo piano in modo frammentario il volto di un vecchio, anch'egli morto.Nella sua spiegazione, Charles Philipon[8] lasciò libero corso all'indignazione suscitata dal «massacro della rue Transnonain», mentre Daumier si attenne alla «cosa vista», in modo che la tavola non potesse essere afferrata (ma Luigi Filippo ne fece cercare e distruggere gli esemplari disponibili sul mercato): «questa litografia è orribile da vedere, orribile come l'azione spaventosa che ritrae».

Di fronte alla semplice constatazione della verità, la censura non poté fare nulla. La tavola fu quindi pubblicata ed esposta presso la casa editrice Aubert, dove ebbe un grande successo. Il governo fece poi sequestrare le prove e la tavola. «Non è una caricatura, non è un peso, è una pagina sanguinosa della nostra storia moderna», annotava Philipon[8] nel commento della tavola. Baudelaire[9] andò nello stesso senso qualche anno dopo: «Non è proprio caricatura, è storia, è terribile e banale realtà». Da caricaturista, Daumier si elevò al rango di pittore di storia in bianco e nero e precedette la corrente realista nella pittura.

Targa attuale e vecchio nome all'angolo di rue Chapon

In questo inizio della monarchia di Luglio, piena epoca del romanticismo, dello sviluppo industriale e degli inizi della conquista dell'Algeria, la repressione si abbattė sui repubblicani e sugli ambienti popolari: repressione sanguinosa in numerose città in Francia, (cfr. ad esempio la seconda rivolta dei Canut e repressione contro la libertà di stampa e di associazione che colpī la Società dei Diritti dell'Uomo[1] nell'aprile 1834.

Il 24 novembre la relazione Girod[10] è stata pubblicata e riguardava quasi 2.000 persone. Il procuratore del re, Martin du Nord, perseguiva 310 imputati, ma la corte il 6 febbraio 1835 metteva in causa 164 imputati, 43 dei quali erano assenti. Le condanne furono pronunciate il 22 gennaio 1836.

Quasi tutti i membri della Società dei diritti dell'uomo[1] furono perseguiti per aver provocato, preparato e diretto le sommosse e gli altri furono perseguiti per aver partecipato materialmente agli eventi di Rue Transnonain.

Nell'edificio di rue Transnonain trenta «attivi» esercitavano, per la maggior parte sul posto, mestieri molto diversi e si ripartivano nei piani in funzione della loro fortuna:

·         al piano terra, bottegai o artigiani;

·         al primo e al secondo piano, artigiani più eleganti o piccole imprese;

·     ai piani superiori, impiegati, operai, braccianti e apprendisti gioiellieri, cappellai, indoratori su carta, guaine, montatori su bronzo, imbianchini, scalpellini, sarti, artisti pittori, pittori vetrai.

Questo edificio era rappresentativo della densità e della diversità delle attività nel centro di Parigi all'epoca della monarchia di Luglio.

L'attività artigianale, il commercio e l'habitat vi si affiancano. Artigiani, operai e anche il produttore di carta da parati Breffort, abitavano adiacenti al loro laboratorio, banco o azienda. E, ancora una volta, il teatro propone due o tre spettacoli a settimana!

Le deposizioni forniscono informazioni precise sui modi di vita e le mentalità degli abitanti che, nonostante le differenze di ricchezza, sembrano appartenere ad ambienti relativamente omogenei. Erano quasi tutti rifugiati in due o tre alloggi sul retro per evitare i proiettili sparati dal lato della strada, quando la truppa ha caricato all'interno della casa.

Questa convivialità tra gli abitanti potrebbe spiegare il fatto che tutte le famiglie in lutto dalla strage hanno continuato a vivere insieme sotto questo tetto, dopo il dramma.

Come detto, la rivolta venne schiacciata, poi le leggi del settembre 1835 vietarono ogni critica alla persona del re, ogni assembramento pubblico ed imposero la censura preventiva ad ogni oggetto stampato, sotto pena di incarcerazione al bagno penale.

L'antica rue Transnonain, venne assorbita dalla rue Beaubourg nel 1851.



[1] La Société des Droits del'Homme era un'associazione repubblicana, di tendenza giacobina, importante sotto la monarchia di luglio (1830-1848). Costituita nel 1830, si è sviluppata a partire dal 1832 in seguito alla scomparsa dell'altra grande associazione repubblicana: la Société des amis du peuple, in seguito al fallimento della tentata insurrezione repubblicana a Parigi nel giugno 1832.

[2] François Jean Dominique Arago (Estagel, 26 febbraio 1786 – Parigi, 2 ottobre 1853) è stato un matematico, fisico, astronomo e uomo politico francese. Membro del governo provvisorio dal 1848 (fu il Primo Ministro della Francia dal 9 maggio al 24 giugno 1848), François Arago fu deputato dal 1830 al 1848, consigliere comunale di Parigi dal 1830 al 1851. Durante i giorni di giugno cercò di persuadere gli insorti del Pantheon dell'errore che avevano commesso in alzarsi e fallì.

[3] Étienne Arago (Perpignano, 9 febbraio 1802 – Parigi, 7 marzo 1892) è stato un politico e commediografo francese. Partecipò attivamente alla Rivoluzione del 1848 e guidò l'occupazione del palazzo delle Poste, insediandosi come direttore, posto confermatogli dal governo provvisorio. Durante la sua amministrazione entrò in vigore l'utilizzo del francobollo. Eletto in aprile all'Assemblea Costituente come il fratello François[1] e il nipote Emmanuel, si dimise in dicembre da direttore delle Poste, quando Luigi Bonaparte divenne presidente della Repubblica. Nel giugno del 1849 partecipò alla manifestazione di protesta contro la spedizione francese a Roma e per questo motivo fu condannato alla deportazione e al sequestro dei beni. Rifugiatosi in Belgio, si stabilì a Spa, da dove tornò nel 1859 in Francia, a seguito dell'amnistia. Tornò sulla scena politica alla caduta del Secondo Impero, quando il 4 settembre 1870 fu nominato sindaco di Parigi dal nipote Emmanuel. Il 31 ottobre 1870, quando i sostenitori della Comune invasero l'Hôtel de Ville, promise le elezioni dei municipi di Parigi, ma la decisione fu annullata dal governo ed egli si dimise il 15 novembre. Eletto l'8 febbraio 1871 deputato dell'Assemblea Nazionale, si dimise dieci giorni dopo in disaccordo con il governo, e si ritirò dalla vita politica.

[4] Victor Schœlcher (Parigi, 22 luglio 1804 – Houilles, 25 dicembre 1893) è stato un politico repubblicano e imprenditore francese. Nel 1847, per conto della Società per l'abolizione della schiavitù, scrisse una petizione per l'abolizione della schiavitù indirizzata alla Camera dei pari e alla Camera dei deputati. Alla Rivoluzione del 1848 fu sottosegretario alla Marina e Colonie, e contribuì a far adottare il decreto sull'abolizione della schiavitù, entrato in vigore il 5 marzo.

[5] Alexandre-Auguste Ledru-Rollin (Parigi, 2 febbraio 1807 – Fontenay-aux-Roses, 31 dicembre 1874) è stato un avvocato e politico francese, di parte democratica e repubblicana. Dopo la caduta di Luigi Filippo, con la rivoluzione di febbraio, Ledru-Rollin assunse l'importante carica di ministro degli Interni del governo provvisorio. Venne escluso dal potere dal generale Cavaignac. Si candidò, allora, alla presidenza della Repubblica, ottenendo solo 370 119 voti. Da deputato, si oppose con veemenza alla politica del principe-presidente Luigi Napoleone. Nel giugno 1849 tentò infatti di organizzare una sollevazione, il fallimento della quale lo costrinse a fuggire in Inghilterra. Rientrò in Francia solo nel 1871, dopo la cattura di Luigi Napoleone (nel frattempo divenuto Napoleone III, sovrano del Secondo Impero). Fu rieletto deputato, nel 1871 e poi ancora nel '74, ma non esercitò più nessuna influenza.

[6] Armand Carrel (Rouen, 8 maggio 1800 - Saint-Mandé, 24 luglio 1836) era un giornalista, storico e saggista francese. Militante repubblicano ucciso in duello da Émile de Girardin era per tutto il "partito" democratico e per tutti i socialisti e gli operai una specie di eroe leggendario.

[7] Pierre Louis Charles Achille de Failly (Rozoy-sur-Serre, 21 gennaio 1810 – Compiègne, 15 novembre 1892) è stato un generale francese. Generale di divisione, sconfisse Giuseppe Garibaldi a Mentana (1867) ed ebbe in seguito un ruolo significativo al comando del V Corpo d'armata dell'Armata d'Alsazia (nota anche come Armata di Châlons) comandata da Patrice de Mac-Mahon, nel corso della guerra franco-prussiana (1870).

[8] Charles Philipon (Lione 19 aprile 1800 - Parigi 26 gennaio 1862) era un caricaturista, litografo, giornalista ed editore francese, fondatore della casa editrice Aubert, direttore de La Caricature e Le Charivari.

[9] Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.

[10] Louis Gaspard Amédée, barone Girod de l'Ain (18 ottobre 1781 - 27 dicembre 1847) era un avvocato e politico francese che divenne ministro della pubblica istruzione e degli affari religiosi nel 1832.