IL
MASSACRO DI RUE TRANSNONAIN
Il cosiddetto massacro della rue Transnonain fu
perpetrato a Parigi il 15 aprile 1834 dalla truppa che reprimeva una
rivolta repubblicana contro il regime del re Luigi
Filippo di Francia.
La rivoluzione
del 1830 portò alla continuazione della monarchia (la monarchia
di Luglio 1830-1848) con un nuovo re,
Luigi
Filippo, e alcune modifiche costituzionali.
I
primi anni del regno di Luigi
Filippo (1830-1848) furono segnati da vari movimenti popolari, dovette
affrontare diversi tentativi d’insurrezione da sinistra, guidati dai
repubblicani e dai nostalgici napoleonici,
la cui repressione fece rapidamente tornare all'opposizione i repubblicani
inizialmente favorevoli al regime. Il malessere economico favorì l'agitazione,
sostenuta dalle società segrete che vedevano nella Repubblica l'unico regime
capace di fondare una vera giustizia sociale.
Per
farvi fronte, il governo introdusse diverse misure repressive, tra cui il
divieto delle associazioni politiche repubblicane, una limitazione della
libertà di espressione, sottoponendo la professione dei banditori pubblici e
dei commercianti di giornali ambulanti ad un'autorizzazione sempre revocabile.
A Lione, il 9
aprile 1834, si svolse una manifestazione organizzata dalla Société des Droits
del'Homme[1](François[2]
ed Étienne Arago[3], Louis
Blanc, Victor Schoelcher[4],
Alexandre Ledru-Rollin[5],
Auguste
Blanqui) e dal Consiglio esecutivo
delle società operaie di mutuo soccorso, in particolare a seguito dell'appello
di Armand Carrel[6]
nel giornale National a «rispondere
alla sospensione della legalità con la sospensione dell'ordine pubblico».
La
rivolta degli operai della seta che ne seguì (9-12 aprile) si estese dal 13
aprile alla capitale, dove Thiers
la lasciò svilupparsi per schiacciarla meglio in seguito.
Come al solito sorsero in
città numerose barricate.
Un distaccamento
dell'esercito, mentre si preparava ad attaccare una di queste barricate, in rue
Transnonain, venne fatto oggetto di colpi dal tetto del numero 12; un capitano di fanteria fu apparentemente
ferito da un colpo di pistola sparato da una finestra. Per rappresaglia, venne
allora dato l'ordine di «spazzare via la teppaglia»: i soldati fecero irruzione
all’edificio su citato: le porte degli appartamenti vennero allora
sfondate, e gli abitanti (uomini, donne, bambini, senza distinzione) massacrati dai militari a colpi di baionetta. Dodici abitanti (su cinquanta che in quel momento si trovavano
nell'edificio) furono uccisi e feriti molti altri, di cui quattro gravemente.
Il massacro della Rue Transnonain, opera di Honoré Daumier |
Le
dodici vittime erano: il Sig. Breffort padre, suo figlio Louis Breffort e sua
nipote Annette Besson, Henri de Larivière, la Sig.ra Bonneville, il Sig.
Hordesseaux, il Sig. Lepère, il Sig. Robiquet, il Sig. Hû, il Sig. Bouton, il
Sig. Thierry e il Sig. Loisillon. Un vicino edificio venne distrutto a
colpi di cannone, con i suoi abitanti. Nell'episodio ebbe un ruolo il Pierre
Louis Charles de Failly[7],
futuro vincitore di Garibaldi
alla battaglia di Mentana.
Questo avvenimento ispirò la celebre litografia di Honoré Daumier "le massacre de la rue Transnonain". In questa litografia, dell'aprile 1834, Daumier dimostrò sia il potere del suo stile che le sue convinzioni politiche denunciando la repressione della polizia.
Ė la constatazione della morte eretta da Daumier all'interno di una camera a letto disfatta, dove l'uomo che scivola dal letto ha schiacciato un bambino sotto il suo peso, mentre si vede in primo piano in modo frammentario il volto di un vecchio, anch'egli morto.Nella sua spiegazione, Charles Philipon[8] lasciò libero corso all'indignazione suscitata dal «massacro della rue Transnonain», mentre Daumier si attenne alla «cosa vista», in modo che la tavola non potesse essere afferrata (ma Luigi Filippo ne fece cercare e distruggere gli esemplari disponibili sul mercato): «questa litografia è orribile da vedere, orribile come l'azione spaventosa che ritrae».
Di
fronte alla semplice constatazione della verità, la censura non poté fare
nulla. La tavola fu quindi pubblicata ed esposta presso la casa editrice
Aubert, dove ebbe un grande successo. Il governo fece poi sequestrare le prove
e la tavola. «Non è una caricatura, non è un peso, è una pagina sanguinosa
della nostra storia moderna», annotava Philipon[8] nel commento della tavola. Baudelaire[9] andò
nello stesso senso qualche anno dopo: «Non è proprio caricatura, è storia, è
terribile e banale realtà». Da caricaturista, Daumier si elevò al rango di pittore di storia in
bianco e nero e precedette la corrente realista nella pittura.
Targa attuale e vecchio nome all'angolo di rue Chapon |
In
questo inizio della monarchia
di Luglio, piena epoca del
romanticismo, dello sviluppo industriale e degli inizi della conquista
dell'Algeria, la repressione si abbattė sui repubblicani e sugli ambienti
popolari: repressione sanguinosa in numerose città in Francia, (cfr. ad esempio
la seconda rivolta dei Canut
e repressione contro la libertà di stampa e di associazione che colpī la Società
dei Diritti dell'Uomo[1] nell'aprile 1834.
Il 24
novembre la relazione Girod[10] è stata
pubblicata e riguardava quasi 2.000 persone. Il procuratore del re, Martin du Nord, perseguiva
310 imputati, ma la corte il 6 febbraio 1835 metteva in causa 164 imputati, 43
dei quali erano assenti. Le condanne furono pronunciate il 22 gennaio 1836.
Quasi
tutti i membri della Società dei diritti dell'uomo[1] furono perseguiti per
aver provocato, preparato e diretto le sommosse e gli altri furono perseguiti
per aver partecipato materialmente agli eventi di Rue Transnonain.
Nell'edificio
di rue Transnonain trenta
«attivi» esercitavano, per la maggior parte sul posto, mestieri molto diversi e
si ripartivano nei piani in funzione della loro fortuna:
·
al piano
terra, bottegai o artigiani;
·
al primo e al
secondo piano, artigiani più eleganti o piccole imprese;
· ai piani
superiori, impiegati, operai, braccianti e apprendisti gioiellieri, cappellai,
indoratori su carta, guaine, montatori su bronzo, imbianchini, scalpellini,
sarti, artisti pittori, pittori vetrai.
Questo edificio era rappresentativo
della densità e della diversità delle attività nel centro di Parigi all'epoca
della monarchia
di Luglio.
L'attività
artigianale, il commercio e l'habitat vi si affiancano. Artigiani, operai e
anche il produttore di carta da parati Breffort, abitavano adiacenti al loro
laboratorio, banco o azienda. E, ancora una volta, il teatro propone due o tre
spettacoli a settimana!
Le
deposizioni forniscono informazioni precise sui modi di vita e le mentalità
degli abitanti che, nonostante le differenze di ricchezza, sembrano appartenere
ad ambienti relativamente omogenei. Erano quasi tutti rifugiati in due o tre
alloggi sul retro per evitare i proiettili sparati dal lato della strada, quando la truppa ha caricato all'interno
della casa.
Questa
convivialità tra gli abitanti potrebbe spiegare il fatto che tutte le famiglie
in lutto dalla strage hanno continuato a vivere insieme sotto questo tetto,
dopo il dramma.
Come detto, la rivolta venne schiacciata,
poi le leggi del settembre 1835 vietarono ogni critica alla persona del re,
ogni assembramento pubblico ed imposero la censura preventiva ad ogni oggetto
stampato, sotto pena di incarcerazione al bagno penale.
L'antica
rue Transnonain, venne assorbita dalla rue Beaubourg nel 1851.
[1] La Société des Droits del'Homme era un'associazione repubblicana,
di tendenza giacobina, importante sotto la monarchia di luglio (1830-1848).
Costituita nel 1830, si è sviluppata a partire dal 1832 in seguito alla
scomparsa dell'altra grande associazione repubblicana: la Société des amis du
peuple, in seguito al fallimento della tentata insurrezione repubblicana a
Parigi nel giugno 1832.
[2] François Jean
Dominique Arago (Estagel, 26 febbraio 1786 – Parigi, 2 ottobre 1853) è stato un
matematico, fisico, astronomo e uomo politico francese. Membro del governo
provvisorio dal 1848
(fu il Primo Ministro della Francia dal 9 maggio al 24 giugno 1848), François
Arago fu deputato dal 1830 al 1848,
consigliere comunale di Parigi dal 1830 al 1851. Durante i giorni di giugno
cercò di persuadere gli insorti del Pantheon dell'errore che avevano commesso
in alzarsi e fallì.
[3] Étienne Arago
(Perpignano, 9 febbraio 1802 – Parigi, 7 marzo 1892) è stato un politico e
commediografo francese. Partecipò attivamente alla Rivoluzione
del 1848 e guidò l'occupazione del palazzo delle Poste, insediandosi come
direttore, posto confermatogli dal governo provvisorio. Durante la sua
amministrazione entrò in vigore l'utilizzo del francobollo. Eletto in aprile
all'Assemblea Costituente come il fratello François[1] e il nipote Emmanuel, si
dimise in dicembre da direttore delle Poste, quando Luigi
Bonaparte divenne presidente della Repubblica. Nel giugno
del 1849 partecipò alla manifestazione di protesta contro la spedizione
francese a Roma e per questo motivo fu condannato alla deportazione e al
sequestro dei beni. Rifugiatosi in Belgio, si stabilì a Spa, da dove tornò nel
1859 in Francia, a seguito dell'amnistia. Tornò sulla scena politica alla caduta
del Secondo Impero, quando il 4
settembre 1870 fu nominato sindaco di Parigi dal nipote Emmanuel. Il 31
ottobre 1870, quando i sostenitori della Comune
invasero l'Hôtel
de Ville, promise le elezioni dei municipi di Parigi, ma la decisione fu
annullata dal governo ed egli si dimise il 15 novembre. Eletto l'8 febbraio
1871 deputato dell'Assemblea Nazionale, si dimise dieci giorni dopo in
disaccordo con il governo, e si ritirò dalla vita politica.
[4] Victor Schœlcher
(Parigi, 22 luglio 1804 – Houilles, 25 dicembre 1893) è stato un politico
repubblicano e imprenditore francese. Nel 1847, per conto della Società per
l'abolizione della schiavitù, scrisse una petizione per l'abolizione della
schiavitù indirizzata alla Camera dei pari e alla Camera dei deputati. Alla Rivoluzione
del 1848 fu sottosegretario alla Marina e Colonie, e contribuì a far
adottare il decreto sull'abolizione della schiavitù, entrato in vigore il 5
marzo.
[5] Alexandre-Auguste
Ledru-Rollin (Parigi, 2 febbraio 1807 – Fontenay-aux-Roses, 31 dicembre 1874) è
stato un avvocato e politico francese, di parte democratica e repubblicana. Dopo
la caduta
di Luigi Filippo, con la rivoluzione di febbraio, Ledru-Rollin assunse
l'importante carica di ministro degli Interni del governo provvisorio. Venne
escluso dal potere dal generale Cavaignac. Si candidò, allora, alla presidenza
della Repubblica, ottenendo solo 370 119 voti. Da
deputato, si oppose con veemenza alla politica del principe-presidente Luigi
Napoleone. Nel giugno
1849 tentò infatti di organizzare una sollevazione, il fallimento della
quale lo costrinse a fuggire in Inghilterra.
Rientrò in Francia solo nel 1871, dopo la cattura di Luigi
Napoleone (nel frattempo divenuto Napoleone
III, sovrano del Secondo
Impero). Fu rieletto deputato, nel 1871 e poi ancora nel '74, ma non esercitò più nessuna influenza.
[6] Armand Carrel (Rouen, 8 maggio 1800
- Saint-Mandé, 24 luglio 1836) era un giornalista, storico e saggista francese.
Militante repubblicano ucciso in duello da Émile de Girardin era per tutto il
"partito" democratico e per tutti i socialisti e gli operai una
specie di eroe leggendario.
[7] Pierre Louis
Charles Achille de Failly (Rozoy-sur-Serre, 21 gennaio 1810 – Compiègne, 15
novembre 1892) è stato un generale francese. Generale di divisione, sconfisse Giuseppe
Garibaldi a Mentana (1867) ed ebbe in seguito un ruolo significativo al
comando del V Corpo d'armata dell'Armata
d'Alsazia (nota anche come Armata di Châlons) comandata da Patrice
de Mac-Mahon, nel corso della guerra
franco-prussiana (1870).
[8] Charles Philipon (Lione 19 aprile
1800 - Parigi 26 gennaio 1862) era un caricaturista, litografo, giornalista ed
editore francese, fondatore della casa editrice Aubert, direttore de La
Caricature e Le Charivari.
[9] Charles Pierre Baudelaire (Parigi,
9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico
letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e
traduttore francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo
e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I
fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della
letteratura francese e mondiale.
[10] Louis Gaspard Amédée, barone Girod
de l'Ain (18 ottobre 1781 - 27 dicembre 1847) era un avvocato e politico
francese che divenne ministro della pubblica istruzione e degli affari
religiosi nel 1832.