venerdì 6 settembre 2019

03-02-01 - Clovis HUGUES

CLOVIS HUGUES

 

 

Hubert, Clovis Hugues è nato il 3 novembre 1851 a Ménerbes[1]; era un poeta; giornalista deputato socialista e massone; difese la Comune di Parigi e Marsiglia.

Clovis Hugues nacque ai piedi settentrionali del Massiccio del Luberon, dove suo padre faceva il mugnaio e molto povero. Tuttavia, in questo piccolo villaggio di Ménerbes[1], in una «povera casa fatiscente, come schiacciata in fondo alla collina, che tremava nelle sue vecchie pietre quando la macina girava (Manoscritto di Clovis Hugues)». Trascorse un'infanzia libera e felice. Il mulino del Castelet, era chiamato così, non più in grado di provvedere ai suoi bisogni, la famiglia Hugues (Clovis aveva una sorella), andò a stabilirsi a alcune chilometro da Ménerbes[2], a Velleron[3], sulle rive del fiume Sorgue. Il padre di Clovis prese in gestione il così chiamato Mulino dell'ospedale. nome dato dalla vicinanza dell'Ospizio. Clovis continuò a vivere nella libertà, pur ricevendo «un'educazione che doveva condurmi alla democrazia per vie stranamente deviate (Manoscritto di Clovis Hugues)». Serviva la messa, testimoniando una pietà tale che il parroco convinse il padre di Clovis a mettere suo figlio nel seminario di Sainte-Garde, comune di Saint-Didier[4]. Allievo brillante, ricevette per più di cinque anni un insegnamento del latino. Ma «nella crisalide nera c'era una farfalla rossa (Manoscritto di Clovis Hugues)». La pietà infantile di Clovis Hugues sembra essere stato solo un aspetto passeggero del suo idealismo fondiario che presto prese un'altra forma. A. Velleron[3], aveva letto con avidità gli Almanacchi di Raspail[5] e Mathieu de la Drôme[6]. «Ebbi altre letture  (...) esse fecero sbocciare in me l'idea repubblicana (...) Ma chi mi dice che l'idea sarebbe così rapidamente sbocciata, se i miei poveri vecchi almanacchi repubblicani non ne avessero deposto in me il germe sottile e sacro? (Manoscritto di Clovis Hugues)». Inoltre, Clovis Hugues amava troppo la vita, la libertà, la fantasia per entrare negli ordini. Nel 1867, punito per aver manifestato rumorosamente la sua simpatia verso Garibaldi, lasciò il seminario. Suo padre, i cui affari erano andati male, occupava allora a Marsiglia un modesto impiego nell'amministrazione. Senza risorse, Clovis fu per qualche tempo maestro di studi in un collegio religioso dove gli fu fatta indossare la tonaca per dare più autorità al suo aspetto giovane, poi si lanciò nel giornalismo per non lasciarlo più, nonostante gli inizi difficili.

Vi entrò attraverso la porta piccola, poiché era un impiegato al Peuple di Gustave Naquet prima di diventare redattore. Si impegnò così nella lotta repubblicana contro l'Impero, dove lo portava le sue origini popolari, il suo gusto innato di indipendenza, le sue letture che, prendendo Hugo come modello, gli davano ispirazione politica. Lo slancio generoso che gonfiava la poesia di Clovis Hugues e che lo portava verso gli umili, i diseredati, verso l'umanità, spingeva il suo repubblicanesimo molto lontano, verso il socialismo nascente, nell'esaltazione delle prime battaglie e delle prime ferite. Per due volte, il 1º novembre 1870, con la « Jeune légion urbaine (Giovane legione urbana)» di cui era uno dei dirigenti, il 23 marzo 1871 con i repubblicani avanzati di Marsiglia, tentò di impadronirsi del municipio e della prefettura. Fu di cuore con la Comune di Parigi, ne fece l'apologia in una foglia che lanciò egli stesso, La Voix du Peuple, la difese mentre agonizzava, denunciando, come disertori, i repubblicani esitanti, nella sua Lettre de Marianne (2 maggio 1871). Portato davanti al consiglio di guerra, Clovis Hugues si vide infliggere, il 21 settembre 1871, seimila franchi di multa e tre anni di carcere che l'applicazione della coercizione corporale[7] per insolvenza li portò a quattro. Rinchiuso prima nel forte di Saint-Nicolas, poi nella prigione di Saint-Pierre a Marsiglia, andò a finire la prigionia nel castello di Tarascon, nella prigione di Saint-Paul a Lione e infine a Moulins[8] et a Tours[9].

La remissione della pena fu concessa il 18 luglio 1875 a Clovis Hugues che tornò a Marsiglia e al giornalismo di lotta, all'uguaglianza e al quotidiano Jeune République, combattendo contro l’Ordre moral[10] e il Seize Mai[11]. Egli assicurò inoltre al giornale l'Égalité, dal 30 aprile al 19 novembre 1876, una collaborazione poetica di cui trarrà la raccolta La Petite Muse. Nel 1876 lanciò nel Vaucluse[12] Le Réveil du Peuple, organo repubblicano del Midi, quasi nato morto. Nel 1877, il suo matrimonio civile a Tolone con Jeanne Royannez, figlia di un proscritto del 2 dicembre, suscitò delle valutazioni oltraggiose e gli valse un duello con la spada con colui che la pretendeva, Joseph Daine, redattore sotto il nome di Désiré Mordant al giornale bonapartista l'Aigle. Il 3 dicembre 1877. Clovis Hugues uccise il suo avversario. Sconvolto, si rifugiò a Genova dichiarando che si sarebbe tenuto a disposizione della Giustizia. La corte d'assise di Aix[13] lo acquisì il 22 febbraio 1878. I gruppi socialisti locali pensarono di monetizzare la risonanza del caso presentando la candidatura di Clovis Hugues nella seconda circoscrizione di Marsiglia, vacante per la morte del vecchio socialista Raspail[5]. Si classificò in testa con 4.024 voti su 9.127 voti espressi e fu battuto solo da 139 voti al secondo turno dal candidato governativo Amat (17 marzo 1878). Nel 1879, seguì il congresso operaio di Marsiglia come inviato de La Jeune République di cui era il redattore capo. Nel numero del 1º novembre, si rallegrò calorosamente dell'orientamento finale dei dibattiti, dando così la sua adesione alle risoluzioni collettiviste che avevano appena trionfato e al movimento socialista al quale davano impulso. 

Il 22 agosto 1881, nuovamente candidato socialista nella 2ª circoscrizione di Marsiglia, il quartiere popolare della Belle-de-mai, di cui una strada porta oggi il suo nome, Clovis Hugues raccolse 4.970 voti e, con 5.288 contro i 4.211 di Simonin, al secondo turno fu eletto deputato delle Bouches-du-Rhône. Così, l'anno stesso in cui Jaurès[14] sedeva nel centro-sinistra, prima ancora che il socialismo disponesse di una forza reale nel paese, Clovis Hugues ne rappresentava, solo, in Parlamento, la nuova generazione al seguito di Louis Blanc, testimone di quella del 1848. Altri lo raggiungeranno più tardi, che ne saranno l'espressione più diretta e lo soppianteranno in qualche modo. È quindi nel corso di questa prima legislatura che si affermò meglio. Il suo talento oratorio era quello di un poeta di cui aveva la fisionomia e lo stile. Barbuto e capelluto a piacere, la sua maschera leonina, illuminata da grandi occhi dallo sguardo mobile e bruciante, gli dava l'aspetto classico del poeta romantico.

Affiliato prima alla Loggia di «Parfait Union» di Marsiglia, poi a quella delle «Nove Sorelle» di Parigi, infine membro del Grande Oriente di Francia, Clovis Hugues non si ribellava all'anticlericalismo della maggioranza, al quale rimproverava solo di coprirne il suo conservatorismo sociale. Il 1º febbraio 1884, intervenne nel lungo dibattito che si istituì a proposito delle manifestazioni operaie, potenti e ripetute, provocate dalla crisi e dalla disoccupazione. Esaltò le dottrine socialiste, difese i lavoratori e chiese la messa in cantiere di grandi lavori. Deputato d'avanguardia, si fece talvolta eco dei movimenti di opinione del paese: nel 1882, propose di concedere alle donne tutti i diritti politici, in risposta alla petizione lanciata nel 1881 dall'associazione di Hubertine Auclert[15] «il Diritto delle Donne». Nel 1881 fu uno dei fondatori della «Lega dell'interesse pubblico - Società protettrice dei cittadini contro gli abusi» creata su iniziativa del dottor Edmond Goupil.

Alle elezioni generali del 1885, in una lista puramente socialista, Clovis Hugues fu rieletto.

Il 28 maggio 1888, davanti a un raduno franco-italiano a Marsiglia, Clovis Hugues magnificò, a fianco di Félix Pyat, la fraternità dei popoli latini. Così, pur mescolandosi al movimento operaio, non perdeva contatto con gli ambienti repubblicani avanzati. C'era anche un tempo di quei repubblicani e socialisti che speravano dal generale Boulanger[16] l'apertura di speranze sociali attraverso il rinnovamento della vita politica che ritenevano impantanata nell'opportunismo conservatore. «Non ero un bulangista[17] nel senso politico della parola», confessò qualche anno dopo, confessando di aver votato per Jacques [18] il 27 gennaio 1889. Tuttavia, questo flirt con il Bunangismo sembra averlo spinto a cambiare circoscrizione nel 1889. Fallì con 2.610 voti nella 4ª circoscrizione di Lione, quartiere della Guillotière, davanti al deputato opportunista uscente Victor Lagrange rieletto con 3.255 voti. Ruppe allora i suoi legami politici con Marsiglia, per legarli, quattro anni dopo, con Parigi.

Il 20 agosto 1893, candidato «socialista indipendente» nella prima circoscrizione del 19° arrondissement di Parigi, Clovis Hugues conquistò 3.771 voti e lasciò molto indietro, rispettivamente con 1.520, 1.505 e 783 voti, altri tre candidati socialisti. L'affare Dreyfus[19] stava per strappare il paese. Dopo un tempo di attesa, Clovis Hugues si arruolò nel campo revisionista: secondo la sua stessa confessione, lo fece sotto l'effetto del suicidio del colonnello Henry[20] (La Petite République, 22 marzo 1899). Alle elezioni del 1902, si classificò ancora in testa a tre candidati socialisti con 4.410 voti, ma era tallonato da uno di loro che ne raccolse 4.191. Beneficiò del loro ritiro e fu rieletto al secondo turno con 9.154 voti. Benché nessuna federazione l'avesse patrocinato, si iscrisse allora al gruppo del «Partito socialista francese», non senza sollevare vive proteste tra i militanti contro la «costituzione irregolare» del gruppo parlamentare.

Nel 1904, Clovis Hugues si presentò alle elezioni senatoriali in Vaucluse, il suo dipartimento natale. Non fu eletto e soffrì le polemiche sollevate dalla sua candidatura.

È morto l'11 giugno 1907 a Parigi.



[1] Nel dipartimento della Vaucluse della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[2] Nel dipartimento della Vaucluse della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[3] Nel dipartimento della Vaucluse, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[4] Nel dipartimento della Vaucluse, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[5] François Vincent Raspail (Carpentras, 29 gennaio 1794 – Arcueil, 7 gennaio 1878) è stato un politico e scienziato francese. Partecipò alla Rivoluzione del 1848 guidando, il 24 febbraio l'occupazione dell'Hôtel de Ville e proclamandovi la Repubblica. Il 27 febbraio fondò il quotidiano L'Ami du peuple e prese parte all'insurrezione del 15 maggio contro il governo conservatore. Arrestato, durante la detenzione risultò eletto, il 17 settembre, all'Assemblea Costituente, e non poté farne parte. Condannato il 2 aprile 1849 a sei anni di carcere, fu liberato nel 1855 ma, esiliato, si stabilì in Belgio. Amnistiato nel 1859, tornò in Francia, stabilendosi ad Arcueil, presso Parigi. Si presentò candidato alle elezioni del 24 maggio 1869 come candidato radicale e fu eletto al Corpo legislativo. L'11 gennaio 1870 denunciò le manovre della Corte per mandare impunito il principe Pietro Napoleone Bonaparte, responsabile della morte di Victor Noir, che fu infatti assolto in marzo dai giudici compiacenti. Fu a Parigi durante l'assedio e la Comune, mantenendo un atteggiamento neutrale. Il 5 marzo 1876 fu eletto all'Assemblea Nazionale e vi propose l'amnistia per tutti i condannati politici, che fu respinta a grande maggioranza dall'Assemblea. Fu rieletto il 14 ottobre 1877 e morì pochi mesi dopo.

[6] Antoine Philippe Mathieu dit Mathieu de la Drôme (Grand Serre, 7 giugno 1808 – Romans, 16 marzo 1865) è stato un politico e studioso francese.

[7] Misura di esecuzione legale che consiste nell'arrestare di pieno diritto un condannato affinché adempia al suo dovere. La costrizione per corpo è una misura di carattere primitivo. Nelle civiltà più antiche, era consuetudine ridurre in servitù un debitore che non aveva pagato il suo debito: a Roma, il creditore non pagato aveva la possibilità di sequestrare la persona fisica del suo debitore; poteva trattenerlo per un certo tempo, ma aveva comunque l'obbligo di presentarlo un certo numero di volte e su mercati diversi, affinché una cauzione si presentasse e accettasse di pagare per lui; quando nessuno si presentava, il debitore diventava allora schiavo del suo creditore e pagava il suo debito con il suo lavoro.

[8] Capoluogo del dipartimento dell'Allier, della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.

[9] Situata nella Francia centro-occidentale, è il capoluogo del dipartimento Indre e Loira nella regione Centro-Valle della Loira.

[10] L'Ordine Morale è una coalizione dei diritti che si è formata dopo le successive cadute di Napoleone III e il governo repubblicano provvisorio. È anche il nome della politica voluta dal governo di Albert de Broglie formato sotto la presidenza del maresciallo Mac-Mahon dal 27 maggio 1873.

[11] La crisi del 16 maggio 1877 fu una crisi istituzionale della Terza Repubblica francese che oppose il Presidente della Repubblica, il maresciallo Patrice de Mac Mahon, monarchico, alla Camera dei Deputati eletta nel 1876, a maggioranza repubblicana, e al una delle sue grandi figure, Léon Gambetta.

[12] Dipartimento francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[13] Nel dipartimento delle Bocche del Rodano, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[14] Auguste Marie Joseph Jean Léon Jaurès, comunemente noto come Jean Jaurès (3 settembre 1859 - 31 luglio 1914), era un leader socialista francese. Inizialmente un repubblicano moderato , fu in seguito uno dei primi socialdemocratici , diventando il leader, nel 1902, del Partito socialista francese , che si oppose al rivoluzionario Partito socialista francese di Jules Guesde. Le due parti si sono fuse nel 1905 nella sezione francese dell'Internazionale dei lavoratori (S.F.I.O). Antimilitarista, Jaurès fu assassinato allo scoppio della prima guerra mondiale e rimane una delle principali figure storiche della sinistra francese.

[15] Hubertine Auclert (Saint-Priest-en-Murat, aprile – Parigi, 4 agosto 1914) era una giornalista, scrittrice e attivista femminista francese che ha combattuto per l'ammissibilità delle donne e dei loro diritto al voto.

[16] Georges-Ernest-Jean-Marie Boulanger, generale e uomo politico francese, nato a Rennes il 29 aprile 1837, morto a Bruxelles il 30 settembre 1891. Si presentò come candidato alla deputazione nel dipartimento del Nord, e fu eletto (1888). Nel suo programma elettorale aveva propugnata la revisione della costituzione del 1875. Malgrado l'appoggio di partiti filo monarchici e bonapartisti, la sua proposta di revisione fu respinta dalla camera dei deputati e lo spettacolo dell'ibrida coalizione che lo sosteneva risvegliò le diffidenze dei repubblicani moderati, che furono spinti a riavvicinarsi ai radicali per la difesa del regime. L'allarme divenne più forte quando la stessa capitale rinnovò l'investitura di Boulanger, nominandolo deputato a grande maggioranza. Il generale non nascose il suo proposito d'aspirare alla presidenza della Repubblica, ritenuta dai più una semplice tappa verso la restaurazione della monarchia. Il ministro dell'Interno, Constant, iniziò silenziosamente una procedura giudiziaria, imputando del delitto di alto tradimento il Boulanger; il quale, preso d'un tratto dal panico, fuggì a Bruxelles il 1° aprile 1889.

[17] Movimento politico francese, a carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.

[18] Edouard Jacques (Saint-Omer, 26 settembre 1828 – Parigi, 14 giugno 1900) era un politico francese. Nel 1887 fu eletto presidente del Consiglio generale della Senna, poi rieletto fino alla fine del 1889. Fu Édouard Jacques a opporsi al generale Boulanger durante la storica votazione del 27 gennaio 1889 a Parigi. Boulanger vinse largamente, ma Jacques si vendicò nell'ottobre dello stesso anno quando fu eletto deputato per il 14° distretto di Montparnasse - Plaisance, poi rieletto nel 1894.

[19] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre 1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia era reduce dalla sconfitta subita nella guerra Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.

[20] Hubert Joseph Henry (Pogny, 2 giugno 1846 – Parigi, 31 agosto 1898) è stato un militare francese; fu il principale accusatore del capitano Alfred Dreyfus in quello che è stato poi conosciuto come affare Dreyfus. Accusato di aver falsificato dei documenti, e incarcerato nella prigione militare di Mont-Valerien, fu trovato morto il giorno dopo l'arresto, con la gola tagliata. La sua fine fu attribuita a un suicidio, ma molti sospettarono un omicidio.