NADAR
Nadar, Autoritratto (verso il 1900) |
Félix Tournachon, detto Nadar, è nato il 5 o il 6 aprile 1820, al numero 19 di rue Saint-Honoré (ex 4o arrondissement di Parigi, attuale 1º arrondissement), era un caricaturista, scrittore, aeronauta e fotografo francese.
Dal 1854 pubblicò una serie di
ritratti fotografici di personalità contemporanee, tra cui Michail
Bakunin, Charles Baudelaire[1],
Hector Berlioz[2], Sarah Bernhardt[3],
Gustave
Courbet, Alexandre Dumas[4],
Jules
Favre, Victor
Hugo, Émile Zola[5], Franz Liszt[6],
Édouard
Manet, Guy de Maupassant[7],
i fratelli Élie
ed Élisée
Reclus, Gioachino Rossini[8],
George Sand[9], Jules Verne[10]
e Richard Wagner[11].
Troppo spesso ridotto al suo
ruolo di fotografo, era, in origine, un caricaturista, e anche uno scrittore
prolifico in generi diversi come romanzi, novelle, poesie in prosa.
Lo pseudonimo «Nadar» fu
utilizzato per qualche tempo dal suo fratellastro Adrien Tournachon per le sue
fotografie, nelle forme «Nadar jeune» e «Nadar Jne». Questa firma causò
confusione e fu la causa di una causa tra i due fratellastri, dal marzo 1856 al
dicembre 1857, che permise a Félix di essere l'unico utente dello pseudonimo.
Suo figlio, Paul, riutilizzò
più tardi lo pseudonimo con il permesso di suo padre.
Alto, i capelli rossi, gli
occhi sgomenti, stravagante, dalla gioventù vagabonda, si definì «un vero
rompiscatole, un tocco-tutto, mal educato fino a chiamare le cose con il loro
nome, e anche le persone».
Amico dei Comunardi
- fu lui che salvò Bergeret,
intervenendo direttamente presso Thiers
al quale non esitò a dire che ospitava il membro della Comune -
Nadar rimase per tutta la vita un simpatizzante attivo dei rivoluzionari.
Collaborò a l'Assiette au Beurre[12],
intrattenne rapporti con Eugène Merle[13]
della Guerra sociale e fu amico
dell'anarchico Jean Grave[14],
animatore de Temps nouveaux[15].
I suoi genitori erano di
origine lionese. Suo padre, Victor Tournachon, iniziò la sua attività a Lyon presso Molin[16]
di cui sposò la figlia (madre di Nadar). Cambiò il suo nome in Tournachon-Molin
e si stabilì nella capitale come tipografo e libraio. Il giovane Félix
frequentò diversi internati della regione parigina, mentre il padre conobbe
alcuni rovesci di fortuna. Studiò al Collegio Borbonico, attuale liceo
Condorcet.
Successivamente Félix iniziò
gli studi di medicina a Lyon; alla morte del padre nel 1837,
senza sostegno finanziario, si vide costretto a rinunciarvi per «guadagnare il
pane quotidiano» per famiglia, di cui aveva ormai la responsabilità e che
comprendeva il suo fratellastro, Adrien Tournachon, più giovane di cinque anni
e sua madre Thérèse Maillet, seconda moglie di suo padre.
Avendo lavorato in diverse
redazioni di giornali lionnesi prima di tornare a Parigi, effettuò diversi
lavori nei «piccoli fogli» della stampa parigina. Collaborò alla fondazione di
Polydore Millaud di un giornale giudiziario, L'Audience, e frequentò l'ambiente dei giovani artisti reso
popolare dal romanzo di Murger[17]:
Scene della vita di bohème. Iniziò a frequentare Gérard de Nerval[18],
Charles Baudelaire[5] e Théodore de Banville[19].
I
suoi amici artisti lo chiamavano «Tournadar» a causa di una moda diffusa nella
gioventù ribelle verso il 1840 di aggiungere alla fine di alcune parole la
terminazione «dar». Verso il 1838, un'abbreviazione trasformò questo nome di
guerra in pseudonimo «Nadar».
Animazione tratta da 12 immagini di l'autoritratto rotante |
Nadar, Autoritratto «rotante» (verso il 1865) |
La vita era molto dura e
sopravviveva utilizzando diversi espedienti; scriveva romanzi, disegnava
caricature. Grazie all'aiuto finanziario di un amico, si lanciò, a 19 anni,
nell'avventura della creazione di una rivista che in quel periodo era ritenuta
prestigiosa, Le Livre d'or, di cui
diventò il caporedattore. Grazie alle sue relazioni, si assicurò la
collaborazione di personalità come Balzac[20],
Alexandre Dumas[8], Théophile Gautier[21],
Gérard de Nerval[18], Gavarni[22]
e Daumier[23].
Questa avventura si fermò al terzo numero.
Dopo questo fallimento, Félix
riprese a lavorare sui giornali come caricaturista, pur continuando a
pubblicare notizie e novelle di fantasia. Alla vigilia della rivoluzione
del 1848, ottenne la consacrazione con il suo primo disegno-caricatura
pubblicato sul giornale Le Charivari.
Il 30 marzo 1848, si arruolò
con il suo fratellastro nella legione polacca, per soccorrere la Polonia. Nel suo
passaporto portava il nome di «Nadarsky». Venne fatto prigioniero e confinato
in una miniera, poi rifiutò il rimpatrio gratuito e tornò in Francia a piedi.
Due mesi dopo, fece il suo ritorno a Parigi, dopo un lungo viaggio durante il
quale fu arrestato in Sassonia da rappresentanti del governo prussiano, coperto
da una chapka[24]
color ribes.
Subito dopo il suo ritorno, fu
assunto come agente segreto dall'editore Jules Hetzel[25],
allora capo del gabinetto del ministro degli Esteri del governo provvisorio. La
sua missione era di indagare su possibili movimenti di truppe russe al confine
prussiano.
Di ritorno a Parigi, riprese
le sue attività di caricaturista presso piccoli giornali, mentre la sua fama
cominciò a crescere a poco a poco. A partire dal 1850-1851, si dedicò ad un
grande progetto repubblicano di un Museo delle glorie contemporanee, per il
quale, con l'aiuto di diversi collaboratori, incontrò i grandi uomini del
momento per disegnarne i ritratti. L'insieme di questo lavoro riguardò più di
300 personalità dell'epoca su un totale di oltre 1.000 vignette e costituì una
galleria che, sperava, doveva portargli la notorietà, sotto il nome di Panthéon
Nadar[26]
in quattro tavole litografiche, Una di queste fu fatta nel 1854, l'anno in cui
si lanciò ufficialmente nella fotografa.
Non esita a caricaturare la
propria attività di fotografo. Per esempio, nel numero 20 del Petit journal pour
rire di cui era redattore capo, firmò una caricatura
sulla prima pagina il cui titolo era «Una teoria fotografica», con per commento:
«Signore, è per il ritratto di mio marito che è morto due anni fa a Buenos
Ayres: volevo farlo dipingere a memoria, ma mi è stato detto che la fotografia
lo faceva molto più somigliante della pittura.... »
L'atelier di Nadar in boulevard des Capucines, 35, nel 1860 |
La sua nuova agiatezza gli
permise di trasferirsi in un padiglione mansardato in rue Saint-Lazare, 113, a
Parigi, dove poteva disporre di un giardino che beneficiava della luce
naturale. Fu in questo giardino che realizzò i suoi capolavori, continuando
l'opera dei ritratti intrapresa con la caricatura, ormai continuata con una
nuova tecnica: la fotografia.
A partire da quest'epoca, la
tecnica del ritratto fotografico ha fatto da padrone e i lavori erano di
qualità. I prezzi andavano al ribasso. Numerosi laboratori fotografici aprirono
e le personalità - le élite del mondo delle arti, delle lettere, ma anche della
politica, del teatro e della Chiesa - non esitavano a «farsi tirare il
ritratto». Sono queste opere che si trovano nelle cartiere sotto forma di
stampe e fotografie.
Autoritratto in aerostato |
L'11 settembre 1854 sposò a
Parigi Ernestine Constance Lefèbvre, una giovane donna di una ricca famiglia
protestante. Nonostante il matrimonio, continuò ad offrire ospitalità ai suoi
numerosi amici, come all'epoca della bohème[27].
Nadar litigò con Adrien Tournachon, il suo fratellastro minore, che si era
anch'egli lanciato, con il suo appoggio, nel mestiere di fotografo-ritrattista,
ma voleva anche utilizzare il nome di «Nadar». Seguì un processo vinto da Félix
nel 1857.
Nadar auspicò che
l'apparecchio fotografico potesse essere portato fuori e in viaggio, facilmente
come il cavalletto del pittore. Iniziò anche a sperimentare la fotografia
usando in un pallone aerostatico. Dal 1858 fu il pioniere della fotografia
aerea, con le sue vedute del Piccolo Bicêtre a Clamart[28]. Daumier[21] immortalò
Nadar che operava con difficoltà durante una salita aerea, con questa nota
premonitrice: Nadar, elevando la
fotografia all'altezza dell'Arte il 25 maggio 1862.
Nel 1860, mancando di spazio, Nadar si trasferì da rue Saint-Lazare in boulevard des Capucines, 35. Fa installare al frontone del suo palazzo un'immensa insegna, disegnata da Antoine Lumière[29] e illuminata a gas. Il 15 maggio 1874, venne aperta in questo studio la «prima esposizione dei pittori impressionisti».
Nadar elevò la Fotografia
all'altezza dell'Arte., litografia di Honoré Daumier apparsa su Le Boulevard,
il 25 maggio 1863.
Molto curioso delle novità
tecniche del suo tempo, si lanciò con passione nel mondo dei palloni
aerostatici.
Grazie ai fratelli Louis e
Jules Godard, aeronauti stagionati (fratelli di Eugène Godard[30]),
realizzò vicino a Parigi la prima fotografia aerea nel 1858, con un volo ad 80
metri sopra il Petit-Bicêtre (attuale Petit-Clamart).
Le avventure di Nadar
ispirarono Jules Verne per Cinque
settimane in mongolfiera scritta nel 1862. Uno degli eroi di Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna - romanzi pubblicati
nel 1865 e 1869 - si chiama Michel Ardan, anagramma di Nadar.
Nel 1863 fece costruire un
enorme mongolfirta, Le Géant, alta 40
metri e contenente 6.000 m3 di gas, le cui salite pubbliche dovevano
raccogliere i mezzi per finanziare i lavori della Société d'encouragement de la locomotion aérienne. Il 4 ottobre, il
primo volo del Gigante ebbe luogo a Parigi con 13 persone. La mongolfiera perse
rapidamente quota e atterrò a Meaux[31],
a meno di 100 chilometri da Parigi. Nadar riprese l'esperimento il 18 ottobre
con sua moglie. La mongolfiera atterrò violentemente nelle vicinanze di Hanovre,
nella Bassa Sassonia, e venne trascinata per 16 chilometri. Il racconto di
questa catastrofe da parte di Nadar venne reso noto dalla stampa in tutta
Europa. Altre ascensioni ebbero luogo ma senza il successo pubblico previsto.
Nadar dovette quindi fermare l'avventura del Gigante per mancanza di denaro.
Nel 1867 fondò con altri appassionati come lui la rivista L'aéronaute. Nel 1870-1871, durante l'assedio di Parigi da parte dei prussiani, costituì di sua iniziativa una Compagnie d'aérostiers il cui scopo era la costruzione di mongolfiere militari per metterli a disposizione del governo. Stabilirono un accampamento in place Saint-Pierre, ai piedi della collina di Montmartre, dove nacque la posta aerea della sede. I palloni aerostatici permettevano di sorvegliare il nemico, di stabilire delle letture cartografiche e di trasportare anche la posta. Nadar battezzò i suoi palloni: il George-Sand[13], l'Armand-Barbès[32] e il Louis-Blanc. Fu a bordo dell'Armand-Barbès che Léon Gambetta, ministro dell'Interno, lasciò Parigi il 7 ottobre 1870 per recarsi a Tours[33] per organizzare la resistenza al nemico. Ma il governo prese le disranze da Nadar, giudicato troppo «rivoluzionario», e preferì finanziare altre imprese.
Tombe de Nadar, Paris, cimetière du Père-Lachaise |
Dopo l'episodio della Comune,
Nadar si ritrovò completamente rovinato e ricominciò brevemente un'attività
nella fotografia.
Nel 1886 accompagnò il figlio
Paul Tournachon per realizzare un'intervista con il chimico Eugène Chevreul
illustrata da fotografie. Questo doppio lavoro, apparso il 5 settembre su Le Journal illustré, può certamente
essere considerato come il primo reportage fotografico realizzato
contemporaneamente all'intervista giornalistica di cui Paul assicurò
l'illustrazione.
Nel 1887, si trasferì nel
maniero dell'Ermitage de la forêt de Sénart dove accolse i suoi amici
bisognosi, fino al 1894.
Quello stesso anno decise di
stabilirsi con la moglie, che nel frattempo si era ammalata, nel Mezzogiorno,
dove tentò di nuovo la sua fortuna all'età di 77 anni. Lasciò a suo figlio la
gestione dei suoi affari a Parigi, e fondò a Marsiglia un
atelier fotografico. Nadar, «decano dei fotografi francesi» diventò nella
regione di Marsiglia
una vera gloria.
In questo periodo, Nadar
s'interessò alla fotosteria, applicazione della fotoincisione che dà
un'immagine in rilievo che ricorda la scultora. È lui che fece uscire la
fotosteria dal laboratorio dove Lernac, il suo inventore, l'aveva forse
lasciata dormire. E fu lui che, grazie alla sua profonda conoscenza della
tecnica fotografica, riuscì a renderla industrialmente pratica.
Nel 1900, Nadar trionfò
all'Esposizione Universale di Parigi con una retrospettiva della sua opera
organizzata da suo figlio. Ritornò nel 1904 a Parigi, dove morì il 20 marzo
1910. Venne sepolto al cimitero di Père-Lachaise (36ª divisione). Nel
settimanale Temps nouveaux[4], Paul Reclus
gli consacrò, il 2 aprile 1910, un articolo necrologico: «Lo conoscevamo
soprattutto, scrisse, "come un ribelle e come un fratello di tutti i
fuorilegge"». Suo figlio Paul, nato a Parigi nel 1856, gli succedette nel
1886 alla testa del grande istituto di fotografia che aveva fondato.
LES
HOMMES D'AUJOURD'HUI - Nadar - n° 8, 1 novembre 1878
[1] Charles Pierre Baudelaire (Parigi,
9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico
letterario, critico d'arte, giornalista,
filosofo, aforista, saggista e traduttore francese.
[2] Hector Louis Berlioz (La
Côte-Saint-André, 11 dicembre 1803 – Parigi, 8 marzo 1869) è stato un
compositore francese del periodo romantico.
[3] Sarah Bernhardt, nata Henriette
Rosine Bernard (Parigi, 22 ottobre 1844 – Parigi, 26 marzo 1923), è stata una
celebre attrice teatrale e cinematografica
francese. Soprannominata La voix d'or e La divina, Sarah Bernhardt è
considerata una delle più grandi attrici teatrali del XIX secolo.
[4] Alexandre Dumas (padre)
(Villers-Cotterêts, 24 luglio 1802 – Neuville-lès-Dieppe, 5 dicembre 1870 è stato uno scrittore e drammaturgo francese. Maestro
del romanzo storico e del teatro romantico.
[5] Émile Édouard Charles Antoine Zola
(Parigi, 2 aprile 1840 – Parigi, 29 settembre 1902) è stato uno scrittore,
giornalista, saggista, critico letterario,,
filosofo e fotografo francese.
[6] Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre
1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886) è stato un
compositore, pianista, direttore d'orchestra e organista ungherese del periodo
romantico. Uno dei grandi virtuosi del pianoforte dell'Ottocento,
[7] Henri-René-Albert-Guy de Maupassant
(Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850 - Parigi, 6 luglio 1893), è stato uno scrittore, drammaturgo, reporter di
viaggio, saggista e poeta francese, nonché uno dei padri del racconto moderno.
[8] Gioachino Rossini, o Gioacchino, al
battesimo Giovacchino Antonio Rossini (Pesaro, 29 febbraio 1792 – Passy, 13
novembre 1868), è stato un compositore italiano.
[9] George Sand, pseudonimo di Amantine
(o Amandine) Aurore Lucile Dupin (Parigi, 1º luglio 1804 – Nohant-Vic, 8 giugno
1876), è stata una scrittrice e drammaturga francese. Considerata tra le
autrici più prolifiche della storia della letteratura, è autrice di numerosi
romanzi, novelle e drammi teatrali. Femminista molto moderata, fu attiva nel
dibattito politico e partecipò, senza assumere una posizione di primo piano, al
governo provvisorio del 1848, esprimendo posizioni vicine al socialismo, che
abbandonò alla fine della sua vita per un moderato repubblicanesimo.
[10] Jules Gabriel Verne, spesso
italianizzato in Giulio Verne (Nantes, 8 febbraio 1828 – Amiens, 24 marzo
1905), è stato uno scrittore francese. Tra i più importanti autori di storie
per ragazzi, con i suoi romanzi scientifici è considerato, assieme a H. G.
Wells, il padre della moderna fantascienza.
[11] Wilhelm Richard Wagner (Lipsia, 22
maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) è stato un compositore, poeta,
librettista, filosofo, regista teatrale, direttore d'orchestra e saggista
tedesco.
[12] L'Assiette au Beurre fu una rivista
francese di satira politica e sociale, la più feroce e satirica delle riviste
illustrate della Belle Époque. Uscì dal 4 aprile 1901 al 15 ottobre 1912, per
un totale di 593 numeri, oltre a 7 speciali.
[13] Jean, Eugène Merlo detto Eugène
Merle, nato il 5 febbraio 1884 a Marsiglia e morto nell'agosto 19381 a Parigi,
è un attivista e giornalista anarchico francese, fondatore in particolare del
quotidiano Paris-Soir. Nell'ottobre 1905, un manifesto dell'Associazione
internazionale antimilitarista intitolato "Chiamata ai coscritti" fu
affisso sui muri di Parigi. Il testo, violentemente antimilitarista e
antipatriota, invita i coscritti a rivolgere le armi verso i "soldati
intrecciati" piuttosto che verso gli scioperanti, e chiede uno
"sciopero immediato" e una "insurrezione" il giorno di una
possibile dichiarazione di guerra. Il manufesto fu firmato da 31 nomi, tra cui
Merle. Ventotto dei firmatari furono incriminati. Al termine del processo, che
si svolse dal 26 al 30 dicembre 1905, due imputati furono assolti e gli altri
26 furono condannati ciascuno a una multa di 100 franchi ea pene detentive da 6
mesi a 4 anni di reclusione. Eugène Merle venne condannato ad 1 anno per
"aver provocato omicidio e disobbedienza". Al carcere di La Santé,
Merle fece amicizia con Gustave Hervé con il quale nel 1906 fondò il settimanale
La Guerre sociale.
[14] Jean Grave (Le Breuil-sur-Couze,
Francia, 16 ottobre 1854 - Vienne-en-Val, Francia, 8 dicembre 1939) è stato un
importante militante anarchico francese. Inizialmente socialista, diviene
anarchico dal 1880, quando cominciò a popolarizzare le idee di Kropotkin e ad
essere particolarmente attivo in vari giornali, principalmente Le Révolté
di Élisée
Reclus e a Les Temps Nouveaux. Durante la Prima guerra mondiale, si attira le ire di gran
parte del movimento anarchico firmando con Kropotkin ed altri libertari un
Manifesto anarchico a favore della guerra.
[15] Les Temps Nouveaux è stato un
giornale anarchico francese fondato nel 1895 da Jean Grave e scomparso nel
1921. Al momento della sua interruzione, nell'agosto 1914, il titolo contava
982 numeri e due numeri speciali. Les Temps Nouveaux pubblicò anche 72 opuscoli
stampati in 10.000 copie. La maggior parte degli animatori del giornale,
precedentemente pacifista, si unì alle fila degli Alleati durante la Prima
guerra mondiale, in particolare attraverso il Manifesto dei Sedici e la
pubblicazione nel maggio 1916 di bollettini favorevoli alla Union sacrée.
[16] Benoît-Hermogaste Molin (Chambéry,
14 marzo 1810 – 17 febbraio 1894) è stato un pittore francese.
[17] Henri Murger (Parigi, 27 marzo 1822
- Parigi, 28 gennaio 1861) è stato un poeta e scrittore francese.
[18] Gérard Labrunie (Parigi, 22 maggio
1808 – Parigi, 26 gennaio 1855) è stato un poeta e scrittore francese, figura
di spicco del romanticismo letterario.
[19] Théodore de Banville (Moulins, 14
marzo 1823 – Parigi, 13 marzo 1891) è stato un poeta e scrittore francese.
[20] Honoré de Balzac, nato Honoré
Balzac (Tours, 20 maggio 1799 – Parigi, 18 agosto 1850) è stato uno scrittore,
drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore francese,
considerato fra i maggiori della sua epoca, ed anche il principale maestro del
romanzo realista francese del XIX secolo.
[21] Pierre Jules Théophile Gautier
(Tarbes, 30 agosto 1811 – Neuilly, 23 ottobre 1872) è stato uno scrittore,
poeta, giornalista e critico letterario francese.
[22] Paul Gavarni, pseudonimo di
Guillaume Sulpice Chevalier (Parigi, 1804 – 1866), è stato un disegnatore e
pittore francese.
[23] Honoré Daumier (Marsiglia, 26
febbraio 1808 – Valmondois, 10 febbraio 1879) è stato un pittore, scultore,
litografo e caricaturista francese. È noto soprattutto per le sue vignette di
satira politica realizzate con la tecnica litografica e per i suoi quadri.
[24] L'ushanka (in russo: ушанка, de
ouchi, "orecchie") è un cappello tradizionale russo o nordico, fatto
di pelliccia, con parti pieghevoli che possono coprire le orecchie e il collo,
oppure essere sollevate e annodate sul copricapo. Nella lingua di tutti i
giorni, viene spesso indicato con il semplice nome di chapka, che significa
"berretto"
[25] Pierre Jules Hetzel (Chartres, 15
gennaio 1814 – Monte Carlo, 17 marzo 1886) è stato un editore francese, molto
noto anche come redattore. Una tipica copertina per un libro di Jules Verne.
L'edizione è Les Aventures du Capitaine Hatteras au Pôle Nord, tipo "a due
elefanti". È principalmente conosciuto per le sue straordinarie
illustrazioni dei romanzi di Jules Verne, che sono grandemente apprezzati dai
collezionisti di oggi. Hetzel fu anche l'editore principale di Victor Hugo. Fu
anche un autore di narrativa per ragazzi, sotto lo pseudonimo P.-J. Stahl.
[26] Il Pantheon Nadar è un fregio
litografico di 81,9 × 114,9 cm, che rappresenta 250 scrittori e giornalisti,
prodotto da Nadar nel 1854. È conservato in particolare presso la Biblioteca
Nazionale di Francia e al Metropolitan Museum of Art di New York.
[27] La bohème è un modo di vivere
giorno per giorno in povertà ma anche in disattenzione. Corrisponde a un
movimento letterario e artistico dell'Ottocento, ai margini del movimento
romantico più “aristocratico”. È sia uno stile di vita che rifiuta il dominio
borghese e la sua razionalità nel quadro della società industriale, sia la
ricerca di un ideale artistico. Se l'espressione aveva conosciuto un certo
declino a partire dai Trenta anni gloriosi e dagli anni Sessanta, il periodo di
normalizzazione tecnocratica di Parigi, l'espressione
"bourgeois-bohème", o "bobo", le dà una certa rinascita. Il
concetto è ovviamente basato sulla metafora dei "popoli zingari" o
zingari, associati nel XIX secolo al movimento romantico.
[28] Nel dipartimento
dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[29] Claude-Antoine Lumière (13 marzo
1840-15 aprile 1911) è stato un pittore, fotografo e uomo d'affari francese,
padre di Auguste e Louis Lumière.
[30] Eugène Godard (Clichy, 26 agosto
1827 – Bruxelles, 9 settembre 1890) è stato un aviatore francese. Esperto di
ascensioni in mongolfiera, nel 1870, durante l'assedio di Parigi, organizzò il
primo servizio di posta aerea della storia.
[31] Nel
dipartimento della Senna e Marna, nella regione dell'Île-de-France. Dopo
la disfatta del 1870 nella guerra
franco-prussiana, il governo
in fuga da Parigi vi si rifugiò prima che anche Tours cadesse sotto i
prussiani.
[32] Armand Barbès, nato il 18 settembre
1809 a Pointe-à-Pitre e morto il 26 giugno 1870 a L'Aia, è un attivista
repubblicano francese, contrario alla monarchia
di luglio.
[33] Capoluogo del dipartimento Indre e
Loira nella regione Centro-Valle della Loira.