lunedì 3 dicembre 2018

02-11-25 - Martedì 11 aprile 1871

MARTEDÌ 11 APRILE 1871
(21 GERMINALE ANNO 79)


Le donne comunarde partecipano alla difesa della città
Mentre i combattimenti continuano attorno ad Asnières, il «Journal Officiel» pubblica un «appello ai cittadini di Parigi» firmato da un gruppo di donne. L'appello, dopo aver chiarito cosa debba intendersi per Comune («il lavoro e il benessere per tutti, l'autogestione popolare»), inquadra il problema delle donne in termini nuovi. In termini di lotta armata. “Cittadini, la sfida è aperta; bisogna vincere o morire”. Questo appello è seguito da un Avviso che annuncia una riunione per la sera stessa al café de la Nation in rue de Temple 79.
Conosciamo la situazione di sottomissione a cui l'Impero ha ridotto le donne. Il Codice Civile del 1804 considera le donne legalmente minori e dipendenti dai loro mariti. Non possono nemmeno lavorare senza il suo permesso. Generalmente meno istruiti degli uomini, quelle che hanno accesso all'istruzione vanno nelle scuole femminili spesso rette da suore, o in aggiunta ad una rigorosa morale cristiana, a loro viene insegnato a diventare buone mogli.
Non hanno diritto al voto e non sono considerati cittadini. Le donne lavorano altrettanto duramente per un salario inferiore rispetto agli uomini, e spesso devono fare affidamento sulle entrate del coniuge per sopravvivere.
A Parigi, molti hanno perso un marito o un compagno nella lotta contro i prussiani, e ora contro Versailles.
Lavoratrici per la maggior parte nel settore tessile, non hanno trovato lavoro in una città assediata da mesi, e quindi non possono sostenersi.
Durante l'assedio, c’erano quelle che si son prodigate alla distribuzione del cibo, che in città era razionata. Per arrivare fino alla fine del mese, un gran numero di donne parigine, comprese quelle che sono sposate, devono arrendersi alla prostituzione occasionale, il cosiddetto «cinquième quart».
Fortunatamente, hanno beneficiato delle Marmites sociales istituite all'inizio dell'assedio prussiano da alcuni attivisti sindacali tra cui Eugène Varlin e Nathalie Le Mel, che distribuiscono cibo ai parigini più poveri. Questo principio è assunto dalla Comune che apre le mense comunali.
Mensa comunale
Donnealla testa di un corteo
Dall'inizio della rivoluzione le donne, che soffrono di condizioni molto dure, sono in prima linea nell'insurrezione. Furono le prime, il 18 marzo, a circondare i soldati di Versailles ed a spingerli a fraternizzare con il popolo parigino. Il 3 aprile, alla notizia del nuovo attacco di Versailles e delle esecuzioni sommarie di prigionieri, c'erano parecchie migliaia di manifestanti che chiedevano una marcia su Versailles e rivendicavano di essere alla testa del corteo. La Comune rende loro giustizia concedendo per decreto una pensione a tutte le vedove delle guardie nazionali cadute in combattimento, aumentate in caso di spese familiari e che si applicano anche alle coppie non sposate.
Club de la Boule Noire
Nei molti club politici creati dall'assedio, le donne parlano liberamente. Questi incontri, che attirano un gran numero di parigini, spesso si svolgono nelle chiese del quartiere sera requisite per l'occasione. Le donne formano anche club femminili esclusivi, come il Club de la Boule Noire, presieduto da Doctrinal Sophie Poirier e Beatrix Excoffon. Il club si riunisce regolarmente al teatro Boule Noire nel quartiere di Montmartre, situato in boulevard de Rochechouart 120, nel 18° arrondissement, e discute dei problemi della vita quotidiana, come la prostituzione, l'organizzazione del lavoro o l'istruzione.
Alcuni arrivano fino a prendere le armi accanto ai Federati. Louise Michel è una di loro. Famosa per aver aperto una scuola gratuita a Montmartre, ha partecipato alla creazione del Comitato di vigilanza repubblicana del 18° arrondissement. Come insegnante, presiede il Club della Rivoluzione nella chiesa di Saint-Bernard de la Chapelle.
Presente a Montmartre il 18 marzo al mattino, è lei che porta soccorso alla sentinella Turpin, sparata dai soldati di Versailles, e che poi va ad avvertire il Comitato di vigilanza, che segna l'inizio dell'insurrezione.
Indossa la divisa dei federali a partire dal 22 gennaio, si unisce immediatamente al 61° battaglione della Guardia Nazionale, che si ritira al forte di Issy dopo la perdita di Courbevoie.
Louise Michel
Elisabeth Dmitrieff  e Nathalie Lemel
Quindi passa sotto gli ordini di Dombrowski, che comanda l'undicesima legione, di fronte a Versailles. Ma al di là delle singole iniziative, le donne si organizzano collettivamente.
Hanno invitato le donne a Parigi ad aderire all'Unione per aiutare a difendere la città contro l'esercito monarchico. Molte donne non hanno aspettato la creazione di questa Unione per impegnarsi nella Guardia Nazionale, come vivandiere, ambulanziere o soldatesse.
All'origine c'è la volontà delle lavoratrici parigine di partecipare attivamente alla lotta (come s'è visto nel corso delle manifestazioni dei primi giorni d'aprile); ma c'è anche l'energico impulso di due Comunarde dotate di eccezionali qualità rivoluzionarie. Si tratta di Nathalie Le Mel ed Elisabeth Dmitrieff, due tra le fondatrici e tra le militanti più attive.
Due donne molto diverse. Nathelie non è più tanto giovane (è nata nel 1827); ha alle spalle una grande pratica di lavoro (è rilegatrice di libri) e di lotte, data la sua appartenenza all'Internazionale, cui ha aderito nel 1866. È già un attivista nota sotto l'Impero. È la prima donna ad essere delegata sindacale nella Società operaia dei rilegatori. Insieme con Varlin, ha organizzato alcune cooperative alimentari e numerose mense operaie. Essa pone al servizio della Comune tutta la sua esperienza e le sue energie.
Elisabeth Dmitrieff è giovanissima (ha appena vent'anni). Viene da una ricca famiglia zarista, ma ha militato nei circoli socialisti di Pietroburgo. Ha vissuto a Londra, conosce bene Marx, ha discusso lungamente con lui. È per consiglio di Marx che è venuta a Parigi in «missione -informativa».
Il loro scopo è promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne, la riforma dell'istruzione e riforme sociali egualitarie. L’Union des femmes ha redatto un indirizzo a tutte le cittadine, chiedendo di organizzare la difesa di Parigi. Tra i loro progetti, l’occupazione e l’utilizzazione dei laboratori e delle officine abbandonate dai proprietari che sono fuggiti a Versailles. L'Unione si fonderà con il Comitato delle donne fondato da Jules Allix durante l'assedio, e che ha già un migliaio di membri.
Nella prima riunione dell'Unione delle donne viene eletto un Consiglio provvisorio, composto esclusivamente da operaie, con la sola eccezione di Elisabeth Dmitrieff.
Gradualmente l'Unione raccoglie i comitati di donne sparsi nei vari quartieri, e crea dei nuovi comitati in quasi tutte le circoscrizioni di Parigi. Molte saranno le sue iniziative concernenti le diverse attività sociali.

Club della Rivoluzione nella chiesa di Saint-Bernard de la Chapelle