ANTOINE ARNAUD
Antoine, Jules Arnaud, detto Arnault, è nato il 20
aprile 1831 a Lyon,
ed è stato un politico di tendenze blanquiste, un giornalista e un personaggio
di rilievo della Comune di
Parigi. Aderì all'Associazione Internazionale dei Lavoratori.
Dopo aver finito gli studi, Antoine Arnaud si
impiegò, dal 1859 al 1870, nella Compagnia ferroviaria P.L.M.[1] e abitò per un certo tempo a Limoges[2].
Nel 1869, visse a Parigi, frequentava riunioni
pubbliche, dove prendeva spesso la parola in varie riunioni politiche e fu
redattore de La
Marseillaise di Henri
Rochefort, dove intraprese, in particolare, una notevole campagna contro la
compagnia ferroviaria dove era impiegato e che aveva lasciato in condizioni
difficili. Fu quindi licenziato.
Affiliato all'Internazionale,
ne fu presidente di una sezione. È stato uno dei fondatori nel 3°
arrondissement, della Ligue de Défense à outrance, 23-25 novembre 1870.
Delegato, nel mese di ottobre 1870, nella Commissione Centrale della Guardia
Nazionale per il 3°
arrondissement, fu uno dei i membri più attivi fino a metà aprile 1871.
Durante l'assedio
di Parigi del 1870, il 6 gennaio 1871, firmò l'Affiche
Rouge, il manifesto, affisso sui muri di Parigi il giorno dopo, che
denunciava la politica capitolarda del Governo
di Difesa nazionale del 4
settembre, e chiedeva l'istituzione della Comune.
Membro della Guardia
Nazionale, fece parte del suo Comitato
centrale.
Il giornalista e biografo francese Jules Clère, nel
suo Les
Hommes de la Commune, lo definisce come "uno dei membri più rispettati
nell’Internazionale",
presentandolo poi di "taglia media, con una folta barba e portava gli
occhiali. Sembrava riservato, sospettoso e aveva l'aria di un
cospiratore".
Dopo l'insurrezione
del 18 marzo 1871, fu eletto il 26
marzo al Consiglio
della Comune nel 3°
arrondissement con 8.679 voti.
Con Ulysses
Parent, è stato segretario delle sedute fino all'11
aprile. Fece parte della Commissione affari esteri (29
marzo) con il compito di intrattenere relazioni amichevoli con i comuni
della Francia e i vari Stati, e della Commissione dei servizi pubblici (21
aprile).
Si è opposto al rispetto della legge per le elezioni
complementari. Probabilmente per vendetta, fece arrestare l'ispettore della
linea ferroviaria da Parigi a Lione.
Fu eletto a capo dei cinque membri del Comitato
di salute pubblica, il 1°
maggio 1871, e rieletto il 9
maggio. Spesso si firmava, con Charles
Amouroux, come segretario di sessione, e ha firmato i manifesti del
comitato. Combatté fino all'ultimo contro i versagliesi e riuscì a sfuggire
alla repressione il 22
maggio raggiungendo Londra nell'agosto del 1871.
Il 13 ottobre 1874, il 4°
consiglio di guerra lo condannò a morte in contumacia e, il 23 novembre
dello stesso anno, il 5°
consiglio lo ha condannato a venti anni di lavori forzati, la perdita dei
diritti civili e 5000 Franchi di ammenda.
A Londra, Arnaud fece parte della Commissione
amministrativa della Società dei rifugiati della Comune che comprendeva anche Jean-François
Berton Désiré
Lapie, Alphonse Mongin, Armand
Moreau, la commissione di controllo era composta da Georges
Bertin, Jean
Garnier ed Henri
Mortier. È stato ammesso, il 21 novembre 1871, al Consiglio generale dell’Internazionale
con i suoi amici blanquist[3]i
Frédéric
Cournet e Gabriel
Ranvier.
Arnaud fu delegato al Congresso dell'Internazionale
tenutosi all'Aia, dal 2 al 7 settembre 1872, dove rappresentò la sezione di
Carouge (Ginevra). Ha votato per i pieni poteri al Consiglio generale, votò per
l'esclusione di Bakunin,
ma si è opposto al trasferimento del suo seggio a New York. Con i suoi amici blanquisti[3],
si ritirò dall'Internazionale
senza abbandonare l'azione e firmò l'opuscolo Internazionale e Rivoluzione. Da
Londra, nel mese di ottobre 1879, si recò con un gruppo di esiliati Comunardi,
ad incoraggiare i partecipanti del congresso operaio a Marsiglia.
Tornò definitivamente in Francia con l'amnistia
generale del 1880.
Sposato, padre di un bambino, Antoine Arnaud morì in
miseria a Parigi il 18 settembre 1885 e fu sepolto civilmente. Charles
Longuet pronunciò un discorso al suo funerale, un discorso parzialmente
riprodotto nel numero 10 (ottobre 1885) della rivista Revue socialiste.
[1] La Compagnie des chemins de fer de Paris à Lyon
et à la Méditerranée (conosciuta anche con il suo acronimo PLM) era una società
ferroviaria privata francese, esistente fino alla nazionalizzazione delle
ferrovie, che è confluita nella SNCF. La sua rete si estendeva prevalentemente
nel Sud-Est della Francia verso le località turistiche della Costa Azzurra,
della Provenza, delle Cévennese delle Alpi. La stazione di origine a Parigi era
la Gare de Paris Lyon.
[2] Città della Francia
sud-occidentale, situata nel dipartimento dell'Alta Vienne, nella regione Nuova
Aquitania.
[3] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e
attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta,
del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo
secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali
e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria
combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.