giovedì 27 giugno 2019

02-14-CHA57 – Louis CHALAIN

LOUIS-DENIS CHALAIN


Louis Denis Chalain è nato a Le Plessis-Dorin[1] il 10 gennaio 1845; è stato un operaio tornitore di bronzo.
Dopo l'omicidio di Victor Noir il 10 gennaio 1870 e l'arresto di Rochefort, il 7 febbraio 1870, Louis Chalain è stato tra coloro che hanno convinto i lavoratori a mantenere la calma per non pregiudicare l'esito della lotta con un’azione troppo affrettata. Lo stesso giorno ha aderito alla Prima Internazionale. Il 18 marzo 1870 partecipò alla riunione in cui furono redatti i progetti di statuto della Federazione parigina dell’Internazionale, che fu poi discussa e adottata il 19 aprile. Durante questo incontro, Louis Chalain rappresentò la sezione di Vaugirard[2]. In aprile ha rappresentato la sezione di Grenelle[3].
Alla fine di aprile, la polizia dell'Impero, che stava preparando il plebiscito dell'8 maggio, arrestò i principali dirigenti dell'Internazionale sotto la doppia accusa di cospirazione e società segreta. Nel terzo processo dell'Internazionale, Louis Chalain presentò all'udienza del 30 giugno 1870 la difesa collettiva degli imputati in un notevole discorso scritto interamente da Benoit Malon. quanto segue sono alcune delle sue dichiarazioni:
"L'Internazionale è la prima associazione che si è sbarazzata del vecchio spirito autoritario [...] è stata lei a respingere per prima la parola d’ordine del Comitato Direttivo, per affidare il proprio lavoro alle masse stesse […] L'esperienza ha insegnato alle classi lavoratrici che devono fare affidamento solo su se stesse; e questa è l'idea madre dell'Internazionale […] Ciò che la gente vuole è innanzitutto il diritto di governarsi senza intermediari e soprattutto senza salvatori; è la completa libertà. […] È l'abolizione dell'usura, dei monopoli, del lavoro salariato, degli eserciti permanenti; è l'istruzione integrale; è l'applicazione delle riforme con cui raggiungerà l'uguaglianza delle condizioni".[4]
L'8 luglio, Louis Chalain è stato processato e condannato per essere appartenuto ad una società segreta, e condannato per avere aderito, a Parigi, all’A.I.T. non autorizzata, e condannato a due mesi di carcere, 25 franchi di ammenda.
Imprigionato il 28 agosto presso il carcere di Beauvais[5], venne rilasciato il 5 settembre dopo la proclamazione della Repubblica.
Il 26 marzo 1871 fu eletto al Consiglio della Comune dal 17° arrondissement, con 4.545 voti (su 11.394 votanti), e fece parte della Commissione sicurezza il 29 marzo, poi passò alla Commissione Lavoro e Cambio il 21 aprile. Tornò alla Commissione di Sicurezza il 24 aprile. Non ha partecipato alla votazione sul Comitato di salute pubblica.
Il suo ruolo nella Comune non fu tra i più importanti, ma spesso prendeva la parola nei club, specialmente in quello che si riuniva nella chiesa di Saint-Michel des Batignolles.
Il pomeriggio del 23 maggio 1871, Louis Chalain aveva aiutato la sorella di R. P. Radigue, priore del Convento de Picpus, prigioniero della Comune, che venne poi fucilato in rue Haxo il 26 ad incontrarsi con suo fratello e, a sua volta, questa ha facilitato la fuga di Louis Chalain.
Il 12 luglio del 1873, il 4° consiglio di guerra, la corte marziale di Versailles, ha condannato Chalain a morte, ma egli aveva già attraversato il confine recandosi a Londra. In esilio, ha ricoperto vari lavori: intermediario di librerie e operaio incisore. Poi si trasferì a Vienna, dove fu espulso nel 1873, e successivamente in Svizzera, dove ha trascorso due anni a Ginevra. Ha partecipato al Congresso della Federazione Giura tenutosi a La Chaux-de-Fonds il 25-27 aprile 1874.
Il 20 settembre 1875, Louis Chalain lasciò Ginevra per Londra, fermandosi qualche giorno a Strasburgo ed a Bruxelles. Lavorò poi come tornitore di rame, facendo sempre propaganda socialista attiva e risulta essere stato anche informatore della polizia (ci sono rapporti fino al 1877).
L'8 aprile 1879, Louis Chalain scrisse da Londra all'ammiraglio Pothuau, ambasciatore francese in Inghilterra, quindici fogli in cui chiedeva di beneficiare della legge di amnistia del 3 marzo e cercò di dimostrare che non aveva preso parte ad un assassinio o ad un incendio e che aveva fatto tutto il possibile per "scongiurare l'esecuzione degli ostaggi"[6].
Rientrò in Francia con l'amnistia dei Comunardi del 1880.
È morto il 14 ottobre 1895 nel 20° arrondissement di Parigi.



[1] Nel dipartimento del Loir-et-Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] Quartiere del 15° arrondissement di Parigi, antico comune della Senna.
[3] Quartiere amministrativo di Parigi, situato nel 15° arrondissement
[4] Estratto dal terzo processo dell’A.I.T. a Parigi, 1870.
[5] Capoluogo del dipartimento dell'Oise della regione dell'Alta Francia.
[6] "Vengo, da repubblicano, per chiedere al governo della Repubblica che i benefici concessi dalla legge di amnistia [...] si applicano a me. […] Chiedo di tornare nel mio paese, al fine di essere in grado con il mio lavoro di crescere i miei figli onestamente e nel modo più adeguato possibile".