venerdì 28 giugno 2019

02-14-CHA213 – Joseph Pierre CHARLEMONT

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JOSEPH CHARLEMONT


Joseph Charlemont, campione di boxe e combattente della Comune di Parigi
Joseph Pierre Charlemont è nato il 12 aprile 1839 a Lesdain[1], fu un maestro di armi, allenatore di boxe francese e combattente della Comune di Parigi.
Al numero 139 di rue de Charonne, rimane una povera tana disabitata, un vestigio di un altro secolo, risparmiata (per quanto ancora?) dai bulldozer dei demolitori. Al secondo e ultimo piano mansardato di questo umile edificio, il futuro campione di boxe Joseph Charlemont ha vissuto (dal 1840 al 1856) per sedici anni di una dura gioventù.
Nel 1840, i suoi genitori, poveri contadini, cacciati dalla loro misera porzione di terra, a causa della loro miseria erano andati nella capitale nella speranza di trovare condizioni migliori per allevare i loro numerosi figli.
Cosí Joseph Pierre Charlemont rimase nella sua cittá natale per pochi mesi diventando poi un bambino di Parigi, cresciuto nel quartiere di Charonne "I suoi genitori non era felici, è cresciuto con patate e schiaffi violenti, forse fu questo che gli diede un assaggio di boxe (J. Charlemont - Boxe francese - Boxing Academy - Parigi 1899)”. Abbandonò rapidamente la scuola per praticare un mestiere e non essere un peso per la sua famiglia. Amava gli spettacoli di «Boulevard du crime»[2] e quando gli rimanevano tre centesimi, si arrampicava nel paradiso del «Petit Lazari»[3] per assistere a qualche commovente melodramma. L'atmosfera lugubre e ristretta dello studio non gli andava bene.
Sognava gli spazi aperti e, nel 1856, all'età di 17 anni, si unì al 2° reggimento degli zuavi dislocato ad Oran, in Algeria. In quella località sviluppò le sue qualità fisiche ed iniziò a boxare. Dopo il suo ritorno alla vita civile, non trovò una situazione che gli andasse bene, e nel 1861 si arruolò nel 19° battaglione di fanteria, nella caserma Prince Eugène, in place du Château d'eau. Si iscrisse come allievo nella palestra di pugilato del famoso maestro d’armi, insegnante di lotta con il bastone e allenatore di boxe, Louis Vigneron. Charlemont cominciò a fare rapidi progressi nel pugilato partecipando a molti combattimenti, sconfiggendo pure il suo maestro Vigneron in un incontro disputato l'8 dicembre 1867.
Passò al 99° reggimento di linea arrivato dal Messico e di presidio a Parigi. Nel frattempo la sua reputazione si era rafforzata grazie alle sue brillanti vittorie. Il 1° ottobre 1869, dopo quattordici anni di servizio, tornò alla vita civile e aprì una sala d’armi, palestra e boxe, nel 5° arrondissement: al numero 41bis di rue Gay Lussac, si sposò ed ebbe un figlio. Cominciò a conoscere le idee repubblicane. 
Nel frattempo gli avvenimenti si susseguirono: il 19 luglio 1870 il governo imperiale dichiarò guerra alla Prussia, il 2 settembre ci fu la sconfitta di Sedan e la conseguente resa di Napoleone III, il 4 settembre, viene proclamata la Repubblica. Charlemont venne eletto luogotenente della sesta Compagnia del 119° Battaglione della Guardia Nazionale (5ª Legione). Dopo il 18 marzo 1871, Charlemont fu eletto capitano nella sua compagnia. Paul Pia, comandante del 119° battaglione fu nominato dalla Comune alla direzione delle ferrovie, Charlemont lo sostituirà a capo del battaglione. Il 3 aprile 1871, il 119° battaglione fu inviato a Chatillon; arrivò sull'altopiano verso le cinque del mattino, i Federati furono accolti da una pioggia di pallottole. Charlemont fece riparare i suoi uomini nelle trincee lasciate dai prussiani. Il 16 aprile a Charlemont fu ordinato di marciare su Asnieres[4] con il suo battaglione per mettersi a disposizione del generale Dombrowski. Il 119° dovette sorvegliare la riva destra della Senna, dal ponte Asnières al ponte Bineau e proteggere le auto blindate. Il 30 aprile, il battaglione fu inviato a Issy, il forte fu momentaneamente evacuato. L'8 maggio Fort Issy non era più difendibile ed è stato abbandonato.
Il 9 maggio all'alba tornò a Parigi. Dopo il forte di Issy, i forti di Vanves e Montrouge dovettero essere evacuati. L’esercito di Versailles avanzava e si avvicinava sempre più ai bastioni della capitale. Charlemont riteneva che la situazione avrebbe potuto essere cambiata se la Comune avesse avuto più generali come Dombrowski e Wroblewski. Domenica 21 maggio, i versaigliesi entrarono a Parigi. Il comandante Charlemont era responsabile della difesa di una linea che si estendeva da rue Monsieur le Prince fino all'Osservatorio, coprendo così il Luxembourg e il boulevard Montparnasse. 
La sua difesa si unì a quella del Colonnello Lisbonne che comandava il distretto di Montparnasse, le strade di Notre Dame des Champs, di Rennes e Saint-Sulpice. Maxime Lisbon dirigeva di persona le barricate di rue Notre Dame des Champs, di Brea e di Vavin. Charlemont e il suo battaglione rafforzarono questa importante posizione strategica. "Lì, abbiamo visto il coraggio e l'imperturbabile freddezza di Lisbonne, dando ordini con la massima calma, sebbene scoperti e sotto il fuoco del nemico, comunicando ai suoi uomini l'esempio del più grande coraggio. e la più grande dedizione (J. Charlemont - Boxe francese - Boxing Academy - Parigi 1899)”.
Il 24 maggio Charlemont, che non andava a letto dal 21, si prese un po’ di riposo a casa sua in rue Gay-Lussac. L'esplosione della polveriera di Luxembourg fece tremare la sua abitazione sveglianolo. Volle subito recarsi alle barricate del suo battaglione, ma all'angolo tra rue Gay-Lussac e rue St. Jacques, vide la fanteria di Versailles che aveva appena sparato a Rigault. Tornò indietro, il quartiere era circondato. Nella piazza del Pantheon, più di 200 guardie nazionali vennero giustiziate in blocco. C'era solo una cosa da fare: ritornare a casa; ma era troppo rischioso, i versaigliesi cominciano a perquisire la sua via. 
Match tra Driscoll e Charlemont 1899
Tuttavia, trovò rifugio nella casa di un vicino, un certo signor Barlet, repubblicano, presidente degli insegnanti del dipartimento della Senna. La signora Charlemont e suo figlio vennero interrogati dai versagliesi che chiesero notizie di Joseph, e pur non sapendo nulla vennero ugualmente arrestati ma, per fortuna, furono presto rilasciati grazie all'intervento del signor. Barlet.
Il 30 maggio Charlemont lasciò il suo rifugio di rue des Ursulines 17, venendo ospitato da altri amici. Avuto il passaporto di un compagno, Lionel Rabu, riuscì a raggiungere il Belgio il 2 giugno 1871, rifugiandosi a Bruxelles. Venne ingaggiato come pugile in una kermesse. Dopo questo, non trovò altri impegni, era ancora poco conosciuto a Bruxelles. Soffrì la fame, la miseria. Nonostante tutti i pericoli, decise di tornare a Parigi.
Il suo amico Rabu volle aprire una fabbrica di olio e sapone all'Avana, e volle assumere Charlemont. Attraversarono la Spagna, ma arrivati a Santander, appresero che a Cuba era scoppiata la rivoluzione. 
Dopo un mese fermi a Bordeaux, i due viaggiatori tornano a Parigi. Si nascosero in una piccola stanza a Ménilmontant, Charlemont aiutò sua moglie a fabbricare fruste intrecciate portando a casa circa venti franchi alla settimana. Un giorno, in Place du Château d'eau, si rese conto di essere seguito da poliziotti in borghese. Riuscì, molto abilmente, a seminare i suoi inseguitori. Il 24 settembre 1872, il 20° Consiglio di Guerra condannò Joseph Charlemont, in contumacia, alla deportazione in un carcere fortificato. La situazione diventò pericolosa.
Per la seconda volta, Charlemont tornò a Bruxelles. Con sua moglie e suo figlio, arrivano in Belgio il 5 maggio 1872. Aprì una palestra di armi dove insegnò scherma, lotta col bastone, pugilato e ginnastica. Creò un club di boxe francese, la Société libre de Bruxelles e un altro a Liegi. Nella capitale belga scrisse la sua prima opera, pubblicata nel 1878 con il titolo Théorique et pratique de la boxe française.
Una buona parte della sua clientela era composta da studenti dell'Università di Bruxelles e gli affari andavano bene. Tuttavia, ricevette un ordine di espulsione dalla pubblica sicurezza belga. Era accusato di aver fatto saltare in aria la polveriera del Luxembourg e di essere stato comandante in capo al forte di Issy. Un intervento dell'ambasciatore francese negò le accuse e l'ordine di espulsione fu annullato. La sua fama di insegnante di pugilato si estese in tutto il Belgio. Prese parte a molti combattimenti ed eventi sportivi. Con suo figlio, fondò la compagnia dei pugili francesi.
Match tra Driscoll e Charlemont 1899
Fu amnistiato nel 1879 e desiderò tornare in Francia. Il 10 maggio 1879, diede un grande addio a Bruxelles. Tutta la stampa belga lo salutò lla sua partenza ripercorrendo la sua carriera di pugile con entusiasmo.
Nella capitale francese nel 1887 fondò l'Accademia di boxe, con sede in rue des Martyrs 24, nel quartiere di Pigalle. Ha contribuito notevolmente alla popolarità del pugilato francese trasformandolo in una pratica sportiva ed educativa. Nel 1890, creò la Société des boxeurs français. A Parigi e nella provincia, partecipò a numerosi incontri di boxe francesi e inglesi. Diventò famoso per il suo match contro il gallese James "Jim" Driscoll nel 1899, dichiarato allora il combattimento del secolo. Ha pubblicato nel 1899, un libro sul pugilato francese: La Boxe française, historique et biographique, souvenirs, notes, impressions, anecdotes. Deux de ses élèves se distingueront particulièrement (Il pugilato francese, la storia e la biografia, i ricordi, le note, le impressioni, gli aneddoti).
La perfezione della sua tecnica e la qualità del suo insegnamento gli assicurano un grande successo. È morto 15 settembre 1929. Suo figlio Charles Charlemont, nato nel 1862, gli succederà alla guida del suo club fino alla sua morte nel 1944. Il libro storico e biografico di Joseph Charlemont, pubblicato nel 1899, mostra che anche lui è rimasto fedele all'ideale dei Comunardi.






[1] Nel dipartimento del Nord nella regione dell'Alta Francia.
[2] Boulevard crime è il soprannome dato al Boulevard du Temple del xix secolo a Parigi , in cui erano presenti diversi teatri melodrammatici nei quali erano spesso rappresentati crimini.
[3] Il Petit Lazari era un teatro parigino, fondato nel 1777, sul Boulevard du Temple, e abbattuto nel 1863.
[4] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.