domenica 30 giugno 2019

02-14-DER08 - Louis Simon DEREURE

LOUIS SIMON DEREURE


Calzolaio, membro della Prima Internazionale, eletto dalla Comune di Parigi, Simon (detto Louis-Simon) Dereure ha messo tutta la sua esperienza di attivista al servizio della ribellione contro Thiers. Figlio di artigiani, anche il padre era calzolaio, è nato 1° dicembre 1838 a Lapalisse[1], (città natale del famoso maresciallo di Francesco I, Jacques II de Chabannes de La Palice; da una canzone a lui dedicata deriva l'aggettivo "lapalissiano").
Dereure aveva solo tredici anni quando i lapalissiani insorsero contro il colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte e presero il controllo del municipio e della gendarmeria. Assistette alla sua prima insurrezione e primo insuccesso: il potere centrale non impiegò molto per reprimere la rivolta. Avendo imparato il mestiere di calzolaio da suo padre, Louis-Simon Dereure lasciò l'Alvernia nei primi anni del 1860 e si trasferì a Parigi nel 1863. Il giovane, che leggeva molto, era disgustato dalle condizioni di esistenza dei più poveri, dei lavoratori, dei piccoli commercianti e artigiani di Parigi. Rapidamente fondò una camera sindacale e incontrò gli attivisti della Prima Internazionale con i quali trovò qualcosa per stimolare il suo spirito rivolta e la sua riflessione. All'epoca, come lui, la maggioranza dei suoi membri erano artigiani piuttosto che operai proletari. Le riunioni si svolgevano in condizioni difficili. Verso la metà del 1860, tuttavia, il movimento cominciò a prendere piede. Gli scambi con i sindacati britannici si moltiplicarono e si tradussero in dichiarazioni d’intenti comuni, ambizioni universalistiche egualitarie. Nasce il movimento internazionalista.
Sin dall'inizio Dereure venne coinvolto nei dibattiti, e la sua posizione era più vicina alle tesi marxiste rispetto quelle di Bakunin , la cui influenza era molto grande in quel momento, prima della sua esclusione nel 1872. In occasione del Quarto Congresso della 1ª Internazionale a Basilea nel 1869, il calzolaio parigino venne notato dai suoi compagni, ma anche dalla polizia del Secondo Impero che preferì prevenire anziché curare. Nel 1870, poco prima dello scoppio della guerra contro la Prussia, fu condannato a tre anni di prigione per «attentato alla sicurezza dello Stato».
La sconfitta di Sedan e la proclamazione della Repubblica, il 4 settembre del 1870, portarono alla sua immediata liberazione. Il regime imperiale, fu sconfitto e i prussiani circondarono Parigi. Da quel momento in poi, la storia di Louis-Simon Dereure si fonde con quella della Comune.
Incessantemente, Dereure mise tutta la sua energia e la sua esperienza di attivista al servizio della Comune. Durante l'assedio della città, mentre Thiers negoziava con il nemico, divenne membro del 61º battaglione della Guardia Nazionale, partecipò alla rivolta popolare del 31 ottobre che portò alle dimissioni di Arago[2], e del Comitato di vigilanza del 18° arrondissement, guidato dal sindaco Georges Clemenceau, del quale divenne vicesindaco nelle elezioni municipali del 5 novembre.
A gennaio, quando il governo della difesa nazionale stava considerando la resa, Louis-Simon Dereure fu, ancora una volta, tra i ribelli, del 22 gennaio 1871, che protestano davanti al municipio contro il governo.
Durante le settimane che seguirono, non cessò mai di incoraggiare i parigini a ribellarsi e di rompere con il governo di Thiers.
A marzo, Parigi insorse. Come sempre in prima linea, il 26 marzo 1871, Dereure si presentò alle elezioni della Comune a Montmartre, 18° arrondissement. Venne eletto al terzo posto e diventò delegato alla Commissione di sussistenza. Una commissione particolarmente importante perché la città era nuovamente assediata, questa volta dai versaigliesi. Il 21 aprile è stato delegato alla Commissione giustizia, e il 16 maggio fu nominato Commissario Civile al fianco del generale Jaroslaw Dombrowski, che era a capo della difesa di Parigi. Egli votò per la creazione del Comitato di Salute pubblica.
Instancabile, mentre insorge il più grande disordine, fu lui che spesso assunse, di fatto, l'incarico di sindaco di Montmartre. La Settimana sanguinante lo vedrà combattere e rischiare la vita, da barricata a barricata, e sfuggì per un pelo alla vendetta di Versailles. Come gli altri, scelse l'esilio.
Mentre la corte marziale del quarto Consiglio di guerra lo condannava a morte in contumacia nell'aprile del 1873, Dereure trovò rifugio in Svizzera, dove i suoi compagni militanti della Prima Internazionale lo accolsero. Cacciato dal governo di Thiers, Louis-Simon Dereure scelse molto rapidamente di mettere un oceano tra lui ed i suoi inseguitori. Alla fine del 1871, si stabilì a New York, che diventerà la nuova sede della Prima Internazionale l'anno successivo. Al congresso dell'Aja del 1872 votò l'espulsione di Bakunin dall'Internazionale e fu eletto membro del Consiglio generale.
Attese fino al 1880 per tornare in Francia con l'amnistia generale. Nel frattempo, continuò nelle sue attività militanti e politiche, venne eletto nel Consiglio dell'Internazionale e assistette impotente nella progressiva dislocazione di quest'ultimo. In Francia, fece di nuovo il calzolaio. In compagnia del suo vecchio amico, Jean-Baptiste Clément, l'autore di Temps des cerises, aderì al Partito socialista operaio rivoluzionario, fondato da un vecchio Comunardo, Jean Allemane. Molto impegnato nel sindacalismo, si candidò per le elezioni legislative diverse volte, senza mai essere eletto.
Rimase un calzolaio e un uomo solo fino alla morte, avvenuta il 18 luglio 1900 a Parigi (18° arrondissement).




[1] Nel dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Sindaco di Parigi dal 4 settembre al 15 novembre 1870.