LOUIS
SIMON DEREURE
Calzolaio, membro della Prima Internazionale, eletto dalla Comune di
Parigi, Simon (detto Louis-Simon) Dereure ha messo tutta la sua esperienza
di attivista al servizio della ribellione contro Thiers.
Figlio di artigiani, anche il padre era calzolaio, è nato 1° dicembre 1838 a
Lapalisse[1], (città natale del famoso maresciallo di
Francesco I, Jacques II de Chabannes de La Palice; da una
canzone a lui dedicata deriva l'aggettivo "lapalissiano").
Dereure aveva solo tredici anni quando i lapalissiani
insorsero contro il colpo
di stato di Luigi Napoleone Bonaparte e presero il controllo del municipio
e della gendarmeria. Assistette alla sua prima insurrezione e primo insuccesso:
il potere centrale non impiegò molto per reprimere la rivolta. Avendo imparato
il mestiere di calzolaio da suo padre, Louis-Simon Dereure lasciò l'Alvernia
nei primi anni del 1860 e si trasferì a Parigi nel 1863. Il giovane, che
leggeva molto, era disgustato dalle condizioni di esistenza dei più poveri, dei
lavoratori, dei piccoli commercianti e artigiani di Parigi. Rapidamente fondò
una camera sindacale e incontrò gli attivisti della Prima Internazionale con i quali trovò qualcosa per stimolare il suo spirito
rivolta e la sua riflessione. All'epoca, come lui, la maggioranza dei suoi
membri erano artigiani piuttosto che operai proletari. Le riunioni si svolgevano
in condizioni difficili. Verso la metà del 1860, tuttavia, il movimento
cominciò a prendere piede. Gli scambi con i sindacati britannici si
moltiplicarono e si tradussero in dichiarazioni d’intenti comuni, ambizioni
universalistiche egualitarie. Nasce il movimento internazionalista.
Sin dall'inizio Dereure venne coinvolto nei
dibattiti, e la sua posizione era più vicina alle tesi marxiste
rispetto quelle di Bakunin
, la cui influenza era molto grande in quel momento, prima della sua esclusione
nel 1872. In occasione del Quarto Congresso della 1ª Internazionale a Basilea nel 1869, il calzolaio parigino
venne notato dai suoi compagni, ma anche dalla polizia del Secondo
Impero che preferì prevenire anziché curare. Nel 1870, poco prima dello
scoppio della guerra
contro la Prussia, fu condannato a tre anni di prigione per «attentato alla
sicurezza dello Stato».
La sconfitta
di Sedan e la proclamazione
della Repubblica, il 4
settembre del 1870, portarono alla sua immediata liberazione. Il regime
imperiale, fu sconfitto e i prussiani circondarono Parigi. Da quel momento in
poi, la storia di Louis-Simon Dereure si fonde con quella della Comune.
Incessantemente, Dereure mise tutta la sua energia e
la sua esperienza di attivista al servizio della Comune.
Durante l'assedio
della città, mentre Thiers
negoziava con il nemico, divenne membro del 61º battaglione della Guardia
Nazionale, partecipò alla rivolta popolare del 31
ottobre che portò alle dimissioni di Arago[2], e del Comitato
di vigilanza del 18° arrondissement, guidato dal sindaco Georges
Clemenceau, del quale divenne vicesindaco nelle elezioni municipali del 5
novembre.
A gennaio, quando il governo
della difesa nazionale stava considerando la resa, Louis-Simon Dereure fu,
ancora una volta, tra i ribelli, del 22
gennaio 1871, che protestano davanti al municipio contro il governo.
Durante le settimane che seguirono, non cessò mai di
incoraggiare i parigini a ribellarsi e di rompere con il governo di Thiers.
A marzo, Parigi insorse. Come sempre in prima linea,
il 26
marzo 1871, Dereure si presentò alle elezioni
della Comune a Montmartre,
18°
arrondissement. Venne eletto al terzo posto e diventò delegato alla Commissione
di sussistenza. Una commissione particolarmente importante perché la città era
nuovamente assediata, questa volta dai versaigliesi. Il 21
aprile è stato delegato alla Commissione giustizia, e il 16
maggio fu nominato Commissario Civile al fianco del generale Jaroslaw
Dombrowski, che era a capo della difesa di Parigi. Egli votò per la
creazione del Comitato
di Salute pubblica.
Instancabile, mentre insorge il più grande disordine,
fu lui che spesso assunse, di fatto, l'incarico di sindaco di Montmartre.
La Settimana
sanguinante lo vedrà combattere e rischiare la vita, da barricata a
barricata, e sfuggì per un pelo alla vendetta di Versailles.
Come gli altri, scelse l'esilio.
Mentre la corte marziale del quarto
Consiglio di guerra lo condannava a morte in contumacia nell'aprile del
1873, Dereure trovò rifugio in Svizzera, dove i suoi compagni militanti della Prima
Internazionale lo accolsero. Cacciato dal governo di Thiers,
Louis-Simon Dereure scelse molto rapidamente di mettere un oceano tra lui ed i
suoi inseguitori. Alla fine del 1871, si stabilì a New York, che diventerà la
nuova sede della Prima
Internazionale l'anno successivo. Al congresso
dell'Aja del 1872 votò l'espulsione di Bakunin
dall'Internazionale
e fu eletto membro del Consiglio generale.
Attese fino al 1880 per tornare in Francia con l'amnistia
generale. Nel frattempo, continuò nelle sue attività militanti e politiche,
venne eletto nel Consiglio dell'Internazionale
e assistette impotente nella progressiva dislocazione di quest'ultimo. In
Francia, fece di nuovo il calzolaio. In compagnia del suo vecchio amico, Jean-Baptiste
Clément, l'autore di Temps
des cerises, aderì al Partito socialista operaio rivoluzionario, fondato da
un vecchio Comunardo, Jean
Allemane. Molto impegnato nel sindacalismo, si candidò per le elezioni
legislative diverse volte, senza mai essere eletto.
Rimase un calzolaio e un uomo solo fino alla morte,
avvenuta il 18 luglio 1900 a Parigi (18°
arrondissement).
[1] Nel
dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Sindaco di Parigi dal 4 settembre
al 15 novembre 1870.