PAULE MINK
Paule Mink (nata Adèle Paulina Mekarska) è stata un rivoluzionaria, femminista e socialista francese di origine polacca. Oltre alla Comune di Parigi, partecipò alla Prima Internazionale. Il suo pseudonimo, a volte, è anche scritto Minck. È nata il 9 novembre 1839 a Clermont-Ferrand[1].
Suo padre, il conte Jean Nepomuceno Mekarski, era un ufficiale polacco che andò in esilio in Francia dopo l’insuccesso della rivolta polacca del 1830 contro la Russia zarista; era un parente dell'ultimo re polacco, Stanislas II. Sua madre era un’aristocratica, Jeanne-Blanche Cornelly de la Perrière. I genitori di Adèle erano liberali illuminati che a quanto pare sono diventati seguaci del socialismo utopistico di Henri de Saint-Simon[2]. Adèle fu ben educata, per lo più da insegnanti privati. Aveva due fratelli più giovani, Louis e Jules; quest’ultimo partecipò alla rivolta polacca del 1863 e alla Comune di Parigi. Paule sposò un aristocratico polacco, il principe Bogdanowicz, dal quale ebbe due figlie, Anna e Wanda, ma si separò dal marito qualche anno dopo. Adèle nel frattempo diventò una repubblicana e un’avversaria del regime di Napoleone III.
Nel 1866, si trasferì a Parigi, dove si guadagnò da vivere facendo lavori saltuari (insegnante di lingue, sarta, etc.). Diventò femminista militante e amica di André Leo.
Quell’anno, un gruppo femminista denominato Société pour la Revendication du Droit des Femmes (Società per la rivendicazione dei diritti delle donne)[3] ha cominciato ad incontrarsi a casa di André Léo. Tra i membri, oltre Paule Minck, risultano: Louise Michel, Eliska Vincent, Élie Reclus e sua moglie Néomie, Mme Jules Simon, Caroline de Barrau[4] e Maria Deraismes[5]. A causa della vasta gamma di opinioni, il gruppo decise di concentrarsi sul soggetto di migliorare l'istruzione delle bambine.
La prima uscita sulla scena pubblica di Adèle fu nel 1868, quando cominciò a parlare e scrivere sui problemi delle donne e il socialismo. Era convinta che l'emancipazione delle donne potesse essere pienamente realizzata solo attraverso l'abolizione del capitalismo. Ha lavorato alla rivista La Réforme e aderì alla Prima Internazionale.
Con André Léo fondò la Société fraternelle de l'ouvrière (Fraterna società delle lavoratrici), un’organizzazione mutualistica rivoluzionaria femminista. Questa si basava siu principi mutualistici ispirati da Pierre-Joseph Proudhon. Fu da quel momento che Adele si fece chiamare “Paule Mink” o “Minck” (ha usato entrambi gli pseudonimi), divenne un’oratrice instancabile nelle riunioni socialiste e femministe ed inaugurò una lunga serie di impegni che lo portarono a fare comizi in tutta la Francia. È stata anche attiva nel fornire aiuto ai profughi polacchi dall'impero russo. Paule creò un opuscolo - les Mouches et l’Araignée (le Mosche e il Ragnoi) - dove si faceva satira su Napoleone III (il ragno) divoratore del popolo (le mosche).
A Parigi, nella sala di Tivoli-Vauxhall, Paule Mink difese con energia i diritti politici delle donne. Gustave Lefrançais disse di lei: "Tra le donne che di solito parlano in incontri, abbiamo particolarmente notato la cittadina Paule Mink, donna piccola di carnagione scura, un po' sarcastica, un grande energia nel parlare. La voce è un po' acida, ma si esprime facilmente. Lei prende in giro i suoi avversari con spirito piuttosto che discutere di loro e non sembra finora avere forti opinioni sui vari disegni che dividono i socialisti. È instancabile nella sua propaganda".
Nel 1870, Napoleone III entrò in guerra con la Prussia. Tanto come francese quanto come patriota polacca, Paule Mink assistette attivamente allo sforzo bellico francese e apparentemente si distinse a tal punto per il suo impegno ad Auxerredovè che le è stata offerta la Legion d'Onore, uno dei più alti riconoscimenti della Francia. Tuttavia, il suo amore per la Francia non aveva diminuito la sua opposizione a Napoleone III, e lei rifiutò l’onorificenza. La guerra franco-prussiana finì male per Napoleone III, e verso la fine del 1870 il suo governo cadde. Paule Mink trovandosi a Parigi partecipò attivamente alla difesa della città assediata.
Nel 1871 ha partecipato alla Comune di Parigi, collaborò con Louise Michel, André Léo, Nathalie Le Mel, Anna Jaclard e altre femministe di spicco all’Union des femmes pour la défense de Paris et les soins aux blessés (Unione delle Donne per la Difesa di Parigi e la cura ai feriti). Paule, aprì una scuola gratuita per i poveri nella Chiesa di Saint-Pierre a Montmartre e gestì il Club Saint-Sulpice lungo la rive gauche, rivelandosi un’oratrice rivoluzionaria di primo piano nei club repubblicani di St. Sulpice e Nôtre Dame. Con Louise Michel, fece anche parte del Comitato di vigilanza di Montmartre. Ha partecipato in sede di commissione della Comune sui diritti delle donne. Come sempre, instancabilmente avanzò la tesi che la lotta per il femminismo deve essere legata alla lotta per il socialismo. Paule Mink fece anche diversi giri nelle province e in altre città per raccogliere sostegno per la Comune di Parigi; in questo modo riuscì ad evitarsi l'assedio prussiano.
In maggio era impegnata in uno di questi giri quando le truppe di Versailles entrarono a Parigi per reprimere nel sangue la Comune. È fu così che riuscì a sfuggire alla Semaine sanglante (Settimana sanguinante).
Come molti rifugiati dalla Comune di Parigi, Paule Mink si stabilì in Svizzera, dove si associò con l’anarchico James
Guillaume[6]. Tenne un’attiva corrispondenza con le militanti femministe e con le massoni come Marie Bonnevial. Ha frequentato il quinto Congresso Internazionale della Pace di Losanna. Anche se frequentava a diverse associazioni anarchiche, Paule non era anarchica. Era vicino a molti blanquisti[7] rifugiati, con i quali aveva collaborato nella Comune, e leggeva con interesse gli scritti di Karl Marx.
Nel 1880, un'amnistia generale le diede l’opportunità di tornare in Francia dove tenne delle conferenze. Ravachol[8] partecipò ad una di queste, il 3 dicembre 1881 a Saint-Chamond, che completerà per convincerlo ad abbandonare le sue idee religiose.
1870 - Da sinistra a destra Marie Ferré, Louise Michel e Paule Mink |
Fu coinvolta nella fondazione del Partito dei Lavoratori francesi (P. O. F.), guidata da Jules Guesde e Paul Lafargue. Guesde era un ex anarchico che si era convertito al marxismo, e il P. O. F. era ferocemente ortodosso. Partecipò al primo congresso del P. O. F. a Le Havre[9] come delegata dei lavoratori di Valence. Mink causò un putiferio in alcuni incontri socialisti con il suo femminismo schietto. In poco tempo, si trovò anche nei guai con le autorità francesi. Nel 1881 è stata imprigionata per il suo ruolo in una manifestazione a favore della rivoluzionaria russa Jessy Helfman[10]. Dal momento che Mink è stata formalmente considerata una cittadina dell'impero russo (a dispetto di essere nata in Francia), il governo francese minacciò di espellerla e mandarla in Russia, il che sarebbe stato un disastro. Per evitare questo, ha sposato un compagno rivoluzionario, il meccanico Maxime Negro[11]. Con lui ebbe due figli, i cui nomi tradivano le simpatie politiche: Lucifer-Blanqui-Vercingetorix-Révolution (nato nel 1882 e morto in tenera età) e Spartacus-Blanqui-Révolution (nato nel 1884, ribattezzato Maxime da un tribunale civile). Il nome “Lucifer” venne scelto per annunciare il suo anticlericalismo, “Blanqui” in onore del veterano rivoluzionario Louis Auguste Blanqui che si trovava in prigione, “Vercingetorige” perché è stato un capo gallico che resistette all'impero romano, e “Spartacus” per ricordare colui che aveva organizzato una grande rivolta di schiavi nell'antichità.
Ad un certo punto nel 1880 Mink lasciò il P. O. F. per unirsi al Partito Blanquista Socialista-Rivoluzionario di Edouard Vaillant. Tuttavia, marxisti e blanquisti[7] collaborarono sempre più da vicino. Negli anni successivi ha di nuovo lavorato come organizzatrice per il P. O. F., ed ha lavorato a alla rivista Révue Socialiste di Benoît Malon.
Tornò a Parigi nel 1893 e fece rappresentare al Théâtre Social due suoi drammi, Qui l'emportera? e Le Pain de la honte.
Nello stesso anno fu candidata de facto nelle legislative del 1893 nel VI arrondissement di Parigi.
Fu una dei principali redattori de La Cocarde (giornale fondato da Barres[12] nel 1894 pubblicato fino al 1895). Ha anche contribuito a fondare, e ha lavorato alla rivista femminista La Fronde nel 1897, con Marguerite Durand[13] e altre. Paule fu anche una delle fondatrici dell'organizzazione femminista “Solidarietà delle donne” alla cui apparteneva prima del 1900.
Alla fine degli anni 1890, era una schietta dreyfussiana[14] (sostenitrice dell’ufficiale ebreo che fu ingiustamente accusato di tradimento).
Paule Mink è morta il 28 aprile 1901. I suoi resti sono stati cremati e seppelliti al famoso cimitero di Père-Lachaise. Il suo funerale, tenutosi il 1 maggio 1901, è stato l'occasione per una grande manifestazione di socialisti, anarchici e femministe e si è conclusa con la polizia che caricò gli intervenuti che si affollarono intorno alla sua bara. Anche da morta, la vecchia Comunarda rimase una minaccia per l'ordine stabilito: la polizia era numerosa. I discorsi e la cremazione si svolsero mentre degeneravano gli scontri, trasformatisi in una rissa violenta, tra coloro che vennero a rendere omaggio a questa straordinaria propagandista e i gendarmi. La cerimonia si trasformò in una sommossa. Paule Mink poteva sognare una fine più bella?
[1] Capoluogo del dipartimento del Puy-de-Dôme e della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Claude-Henri de Rouvroy conte di Saint-Simon è stato un filosofo francese; è considerato il fondatore del movimento socialista francese della prima metà del XIX secolo e che da lui prese il nome: il sansimonismo.
[3] La Société pour the revendication des droits de la femme (Società per la rivendicazione dei diritti delle donne) si incontrò per la prima volta nel 1866 nella casa di André Léo. Aveva diversi membri che concordavano sulla necessità di migliorare la condizione delle donne di tutte le condizioni e classi sociali. Alla Società era associato il giornale Le Droit des femmes (Il Diritto delle donne) ed era una rivista femminista francese che apparve dal 1869 al 1891. Fu fondata e curata da Léon Richer (pensatore, massone, giornalista e femminista francese che ha lavorato a stretto contatto con Maria Deraismes (scrittrice e giornalista francese, nonché una femminista ante litteram che sostenne la parità dei diritti civili ed il voto per le donne) durante i primi anni del movimento femminista a Parigi) e agli inizi sostenuta finanziariamente da Maria Deraismes. Questo giornale ha sostenuto molte cause femminili, ma ha sempre evitato di sostenere direttamente il suffragio femminile.
[4] Caroline de Barrau (Eaubonne, Val-d'Oise 3 settembre 1828 - Parigi 16° arrondissement 18 dicembre 1888) era una ricca educatrice, femminista, autrice e filantropa francese. Si interessò all'istruzione delle ragazze, creò una scuola a Parigi dove insegnava sua figlia e incoraggiò sua figlia e altre giovani donne a presentare domanda di ammissione all'Università di Parigi, in precedenza un istituto per soli uomini. Apparteneva ad associazioni femministe internazionali, indagava sulle condizioni delle donne che lavoravano a Parigi, era leader nella campagna per eliminare la prostituzione regolata dallo stato, aiutava le prostitute a rientrare nella società dopo essere stata rilasciata dal carcere e forniva aiuto ai bambini abbandonati. È stata autrice di numerosi libri su temi femminili.
[5] Marie Adélaïde Deraismes, conosciuta come Maria Deraismes, è stata una femminista, oratrice e donna di lettere francese nata il 17 agosto 1828 a Parigi e morta il 6 febbraio 1894 a Parigi il 17. Prima donna iniziata alla massoneria in Francia, alla fine del XIX secolo, è all'origine della creazione dell'ordine internazionale misto massonico "Diritto umano".
[6] James Guillaume (Londra, 16 febbraio 1844 - Préfargier, 20 novembre 1916), scrittore e anarchico svizzero, è stato tra i principali esponenti dell'Internazionale anarchica fondata a Saint-Imier nel 1872 e dell'anarchismo svizzero. James Guillaume partecipa attivamente all'attività del movimento internazionalista, ma ben presto, in sintonia con la maggioranza degli internazionalisti del Giura, giunge alla conclusione che la classe operaia doveva pretendere di più che il semplice riformismo. Il congresso dell'Internazionale a Losanna e quello della Lega per la Pace e la Libertà a Ginevra, tenutosi nel 1867, convincono definitivamente l'anarchico svizzero della necessità della rivoluzione sociale. Il salto ideologico definitivo, lo compie insieme a gran parte dei militanti del Giura quando in Svizzera giunge, nel 1869, il carismatico anarchico russo Michail Bakunin. Guillaume si convince così in maniera definitiva che l'eguaglianza non può realizzarsi che in assenza di Stato. Guillaume si dedica anima e corpo all'Internazionale. dall'11 aprile 1870 diviene redattore de «La Solidarité», organo della federazione romanda dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, e poi viene anche espulso con Bakunin dall'Internazionale a causa del suo ruolo preponderante nell'ambito della Federazione del Giura. Si tratta di una prima piccola scissione interna al movimento internazionalista che anticipa quanto si concretizzerà nel 1872. James Guillaume muore il 20 novembre 1916 a Préfargier (Svizzera) e viene inumato a Parigi presso il cimitero di Montparnasse.
[7] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.
[8] Ravachol, pseudonimo di François Koenigstein (Saint-Chamond Loire 14 ottobre 1859 - Montbrison, 11 luglio 1892) è stato un anarchico illegalista francese.
[9] Nel dipartimento della Senna Marittima nella regione della Normandia.
[10] Hesya Mirovna (Meerovna) Helfman, San Pietroburgo 18 febbraio 1855 – 31 gennaio 1882), è stata una rivoluzionaria russa, agente del Comitato esecutivo di Narodnaja volja (organizzazione politica rivoluzionaria del 19° secolo nell'Impero russo che condusse assassini di funzionari governativi nel tentativo di rovesciare il sistema autocratico e fermare le riforme del governo di Alessandro II di Russia. Narodnaya Volya è nata nell'autunno del 1879 dalla scissione di una precedente organizzazione rivoluzionaria chiamata Zemlya i Volya ("Terra e libertà")) e tra gli imputati al processo per l'assassinio di Alessandro II.
[11] Operaio meccanico, Maxime Bernard Négro, sposò Paule Mink a Lione nel 1881 e gli diede così la nazionalità francese. Delegato dei sindacati di Saint-Raphaël, Beaucaire, Arles e Albi al congresso di Saint-Etienne, settembre 1882, Négro optò per i "possibilisti" e rappresentò i bronzisti di Parigi al congresso dell'FTSF nella capitale nel 1883.
[12] Maurice Barrès è nato il 19 agosto 1862 a Charmes-sur-Moselle (Vosgi), deceduto il 4 dicembre 1923 a Neuilly-sur-Seine (Senna); scrittore; vicino all'anarchismo individualista, poi nazionalista.
[13] Marguerite Durand (Parigi 24 gennaio 1864 - Parigi 16 marzo 1936) giornalista, attrice teatrale, suffragetta e femminista; fondatrice del quotidiano La Fronde.
[14] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre 1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia era reduce dalla sconfitta subita nella guerra Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.