LA
VILLETTE
L'attacco alla caserma dei pompieri a La Villette |
La Villette è un ex comune
francese nell'ex dipartimento della Senna, oggi 73º quartiere
amministrativo di Parigi, situato nel 19°
arrondissement di Parigi. Il nome di Villette deriva dal latino villetta
diminutivo del latino villa e designa un "piccolo dominio",
quindi successivamente un "piccolo villaggio". Nel 1790, in piena
Rivoluzione francese, l'Assemblea costituente eresse il villaggio a comune. Il
decreto del 29 Floreale anno X
(19
maggio 1802), firmato da Napoleone Bonaparte, ordinò la creazione della rete di
canali parigini. Vennero quindi creati: il Canal de l'Ourcq e il Bassin de la
Villette, commissionati nel 1808; il canale di Saint-Denis, commissionato nel
1821. La navigazione portò un grande cambiamento nella piccola città, che da
residenziale diventò industriale. La città venne anche caratterizzata
dall'arrivo della ferrovia: la linea da Parigi-Est a Strasburgo-Ville[1]
tra Parigi e Meaux[2] nel
1849; la linea Petite Ceinture per traffico merci dal 1854. La Villette è uno dei
quattro comuni interamente annessi a Parigi dalla legge del 16 giugno 1859 (gli
altri tre sono Belleville,
Grenelle
e Vaugirard).
Completa il nuovo 19°
arrondissement ed è diviso tra i suoi quattro distretti amministrativi.
I comuni
confinanti de La Villette e di Belleville
(nuovi 19°
e 20°arrondissement
parigini) erano molto dissimili e separati da immensi terreni incolti dove si
trovavano numerose cave, cave che giocarono un ruolo al momento della Settimana
sanguinante. La Villette era la terra di grandi industriali,
produttori e commercianti, mentre Belleville era
piuttosto popolata da piccoli proprietari, impiegati e artigiani.
Approfittando della svolta
liberale dell'Impero,
si tenevano numerosi incontri pubblici molto popolari e talvolta agitati, sia a
La Villette che a Belleville. Tre sale
erano situate nella zona est di Parigi e attiravano repubblicani e socialisti
radicali da tutta Parigi:
- Les
Folies Belleville, situata in rue de Belleville, 8 (a Belleville,
20°arrondissement)
- la sala de La Revolution, in rue de Crimée, 128, a La Villette
- la sala de La Marseillaise, in rue de Flandre, 51, anch’essa a La
Villette.
A La Villette, e in occasione
delle elezioni del 1869, in una sala da concerto chiusa per bancarotta aprì, in
rue de Crimée, la Salle de La Révolution. Tra settembre 1869 e novembre
dello stesso anno, vi furono tenuti 17 incontri pubblici. La creazione della
sala de La Marseillaise in rue de Flandre 51 alla fine di dicembre 1869
rese gradualmente inutile la sala de La Révolution, che alla fine
chiuse.
La sala de La Marseillaise, in rue de Flandre, 51 |
La sala de La Marseillaise
fu senza dubbio la più famosa di tutte le sale della periferia e la sua fama
crebbe ulteriormente dopo l’elezione vittoriosa di Rochefort
e il lancio del quotidiano socialista «La
Marseillaise». La sala poteva contenere da 2 a 3.000 persone, e mentre
ci furono solo dodici riunioni dichiarate, un numero molto elevato di riunioni
private la rese una delle sale con le assemblee più frequentate e tumultuose.
L'opposizione all'Impero
e la proclamazione delle idee repubblicane e socialiste non si limitarono solo
alle riunioni, alle manifestazioni di strada, a La Villette scandirono questo
periodo e spesso dopo elezioni vittoriose.
Nel luglio 1870 scoppiò la guerra
franco-prussiana. Questa guerra fu segnata dall'interminabile assedio di
Parigi e dallo sviluppo della Guardia
Nazionale
All'entusiasmo bellicoso dello
scoppio delle ostilità seguirono rapidamente manifestazioni sempre più ostili all'Impero.
Gli eterni complottatori che erano i blanquisti[3]
cercarono, domenica 14 agosto 1870, di accelerare la caduta di Napoleone
III; a tal fine, cercarono di impadronirsi delle armi che ritenevano
fossero state depositate nella caserma dei pompieri de La Villette; caserma
situata sul Boulevard de La Villette, vicino al ponte sul canale. La mancanza
di preparazione dell'operazione, la passività e persino l'ostilità dei
residenti (avevano scambiato il gruppo dei rivoltosi per i prussiani ...) ha
trasformato questa avventura in un sanguinoso fiasco. Se Blanqui
e Granger
riuscirono a fuggire, Eudes,
Brideau
e altri vennero arrestati e condannati a morte; solo la Rivoluzione
del 4 settembre 1870 impedì la loro esecuzione e li liberò.
La capitolazione
di Sedan, appresa dai parigini nella notte del 3 settembre, segnò la fine
del Secondo
Impero. La folla invase l’Hôtel
de Ville e il 4
settembre un governo
di difesa nazionale provvisorio ha dichiarato la caduta
dell'Impero e proclamato la Repubblica presso il Minicipio
parigino.
Il 30 ottobre 1870, la notizia
della cattura di Le Bourget[4]
da parte dei prussiani provocò l'esasperazione degli abitanti della periferia.
Dal 31 ottobre, la folla si radunò in Place de l'Hotel
de Ville per chiedere le dimissioni del ministro della Difesa Trochu.
Flourens
e i suoi fucilieri tentarono, di invadere l’Hôtel
de Ville, di rovesciare il governo e proclamare la Comune;
nello stesso tempo, Jules
Vallés occupò per alcune ore il municipio del 19°
arrondissement e Oudet
quello del 20°
per proclamare un comitato provvisorio della Comune.
Senza esserci realmente stata alcuna ostilità della popolazione a questa
proclamazione, non ci fu neanche una sua massiccia adesione e questo tentativo
fallì.
Tuttavia, Flourens
non venne sconfessato dalla popolazione di Belleville
poiché il referendum del 3 novembre 1870, nel corso del quale venne chiesto di
votare la fiducia al governo
di difesa nazionale, diede per il 20°
arrondissement, una maggioranza di NO (9635 contro 8291 SÌ ) a differenza
del resto della capitale.
Un osservatore un po'
preoccupato noterà: «Belleville,
La Villette, Montmartre
e Ménilmontant
sono come indipendenti dal governo. Da queste alture di Parigi, i comunisti la
minacciano e attendono il momento di agire».
Barricata del canale di San Martin 1871 |
Dopo la capitolazione del 27
gennaio 1871, Thiers
decise di riprendere i cannoni (spesso pagate da sottoscrizioni popolari) che
dovevano proteggere la capitale. Per fare questo, la mattina del 18
marzo, le truppe del generale Lecomte
presero il controllo di Montmartre,
dove 171 cannoni, che non erano mai stati usati, erano sorvegliati da alcuni Federati;
alcuni riuscirono a fuggire e diedero l’allarme. Immediatamente, le campane
suonarono, la popolazione accorse dai sobborghi, la Guardia
Nazionale si radunò e converse su Montmartre.
Sulla collina, i soldati dell'88° di linea si rifiutarono di obbedire
all'ordine di sparare alla popolazione e il generale Lecomte
fu fatto prigioniero. Allo stesso momento, ci furono insurrezioni a Belleville,
Ménilmontant,
Château
d’eau e Place de la République. Più tardi quello stessol giorno, a Montmartre,
il generale Clément-Thomas,
uno dei massacratori del giugno
1848, fu riconosciuto e arrestato. Venne fucilato con il generale Lecomte,
pochi istanti dopo, in rue
des Rosiers.
Non c'era via che non avesse
avuto la sua piccola fortezza ...
Fu nel pomeriggio del 18
marzo, verso le 17, che su ordine del comitato
centrale della Guardia Nazionale, diversi battaglioni comandati da Brunel,
scesero verso l'Hôtel
de Ville e verso la Stamperia Nazionale. Per impadronirsene. Durante questo
periodo, Gabriel
Ranvier, Claude
Villers e pochi altri occupano il municipio del 20°
arrondissement. Una delle prime misure che furono prese lì dalla
commissione municipale, su iniziativa di François
Laloge, fu la secolarizzazione di quattro istituti di insegnamento
religioso.
Nella più grande confusione,
gli avversari della Comune
lasciarono Parigi e il resto dell'esercito partì per Versailles,
guidato dal generale
Vinoy.
La Comune era
padrona di Parigi ...
Se la partecipazione dei
bellevillesi, e in minor misura degli abitanti de La Villette, all'attività
della Guardia
Nazionale fu molto importante, invece, nel sobborgo propriamente detto,
rimangono abbastanza poche tracce dell'azione politica durante i tre mesi di
vita della Comune.
La Villette dopo l'incendio |
A La Villette, i due club che già
esistevano sotto l'Impero,
quello de La
Marseillaise e il Club Républicain
del 19°
arrondissement, in rue d'Aubervilliers 12, videro
intensificarsi le loro attività. Oltre a questi due punti di agitazione
rivoluzionaria, ci furono il club Christophe della chiesa di
Saint-Jacques Saint-Christophe e le riunioni del Comitato
delle donne. Il Comitato del 19°
arrondissement era interamente composto da operaie, tra le quali, Jeanne
Musset, sarta, ebbe un ruolo da protagonista.
Oltre a questi incontri
pubblici, vale la pena notare l'ascesa delle sezioni dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori nell'arrondissement.
Questo aumento della loro attività, tuttavia, non ha reso il 19°
arrondissement una delle roccaforti dell'Internazionale
come il 5°
e, in misura minore, il 13°
arrondissement.
Le banchine de La Villette e La Rotonde dopo l'incendio. |
La sezione parigina più antica
dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori era quella di Belleville,
fu fondata alla fine del 1869, il suo segretario era Préault[5]
e si riuniva in rue des Partants n° 4, nel 20°
arrondissement. Più recente, ma prima della Comune,
era la sezione delle Buttes-Chaumont,
fondata nel luglio 1970 e la sua sede principale si trovava in rue de la
Villette n° 34, i cui membri più noti erano Chevallier[6],
Dupont[7]
e Florent
Nicolet.
La sezione de La Villette era
stata creata durante la Comune, il
suo segretario era Pillioud
e la sua azione principale fu quella di partecipare alla riunione del 20
maggio 1871 che riunì le sezioni parigine dell'A.I.T..
Altre due sezioni furono
create nello stesso periodo: la sezione Combat, di cui Delaut[8]
era segretario e che si trovava in rue de la Chopinette, 207; e la sezione Couronnes
che si riuniva in rue des Couronnes 34 e il cui direttore era Folichon[9].
La crescita delle sezioni
dell'A.I.T.
fu brutalmente interrotta dalla repressione di Versailles
e l'organizzazione dell'Internazionale,
ad eccezione di Belleville,
rimase rudimentale.
Il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale decise il 24
marzo 1871 di affidare i pieni poteri militari di Parigi a Brunel,
Eudes
e Duval.
La loro prima azione, con i battaglioni di bellevillesi, fu di occupare i
municipi ostili alla Comune (6°,
1°
e 2°).
Il Comitato
Centrale fissò quindi le elezioni
comunali per il 26 marzo.
Queste elezioni, alle quali
partecipano liberamente candidati borghesi o addirittura reazionari, furono
seguite in maniera massiccia nei quartieri della classe operaia in cui
l'astensione fu molto bassa.
Il 19°
arrondissement elesse il rivoluzionario blanquisti[3]: Miot
con 5520, e rivoluzionari indipendenti: Oudet,
Puget,
Delescluze;
Cournet
e Ostyn
con 10.065, 9547, 5846 e 5.065 voti. A differenza degli altri arrondissement,
nel 19°
non ci furono rappresentanti eletti dell'Internazionale.
La Comune
venne proclamata solennemente il 28
marzo, di fronte all’Hôtel
de Ville e ai funzionari eletti vennero assegnate le funzioni
municipali.
I rappresentanti eletti del 19°
arrondissement furono responsabili: Oudet
e Cournet
per la Sicurezza generale; Miot
per l'educazione; Puget
per il lavoro; Delescluze
per le relazioni esterne e Ostyn
per l’amministrazione comunale.
Il 16
aprile, le elezioni
complementari furono contrassegnate da un aumento delle astensioni e da una
svolta a destra dell'elettorato. Menotti, un moderato che non si insediò, batté
Passedouet,
socialista a La Villette, dove vennero contati solo 7.053 elettori su 30.000
iscritti.
Le banchine di La Villette dopo i combattimenti |
Dal 21
maggio 1871 e con l'ingresso dei versagliesi a Parigi, iniziò la Settimana
sanguinante, durante la quale il 19°
arrondissement svolse un ruolo fondamentale.
Dal 21
maggio 1871 iniziò la caduta della Comune di
Parigi e, nonostante la feroce resistenza delle sue magre truppe, in otto
giorni, inesorabilmente, l'esercito di Versailles,
dieci volte più numeroso di quello di Parigi, occupò l'intera Capitale ed
esercitò una repressione
che scandalizzò per la sua brutalità a volte anche i sostenitori di Thiers.
Quella settimana passò alla storia con il nome rivelatore di «la Semaine
Sanglante, la Settimana
Sanguinante».
A causa della loro posizione geografica
e della composizione sociologica della loro popolazione, gli ultimi distretti
che caddero nelle mani delle truppe di Versailles
furono quelli di La Villette e Belleville.
Ricordiamo che la città di Parigi era protetta da dei forti uniti da una
cintura fortificata e che le strade di accesso alla Capitale erano in linea di
principio sorvegliate ...
Alla vigilia del 21
maggio 1871, la situazione a Parigi era quindi quella di una città
assediata sia dalle truppe di Thiers
che si radunarono attorno alle fortificazioni occidentali e meridionali, sia
dalle truppe prussiane che, dal trattato di pace, occupavano l'est e il nord
della regione parigina. Dal 18
marzo e con la benevola partecipazione dei prussiani, il governo Thiers
è stato in grado di aumentare considerevolmente il numero delle sue truppe e
prepararle psicologicamente per la loro lotta contro la Comune.
Le banchine de La Villette dopo i combattimenti |
Domenica 21
maggio 1871, alle tre del pomeriggio, Ducatel, in impiegato dei Ponts et
Chaussées in caricato dalla Comune
della sottocommissione delle barricate di Passy, informò il capo delle truppe
di Versailles
più vicine che la Porta di Saint -Cloud non era più custodita ...
Alle cinque, le prime truppe
di linea entrarono a Parigi e c'erano già ventimila soldati di Versailles
all'interno del recinto murario alle sette e mezzo. Questo inaspettato ingresso
sorprese completamente la direzione della Comune
che, a peggiorare le cose, si era dotata di capi militari incapaci di dirigere
e organizzare la difesa.
Il sabotaggio degli agenti di Versailles
che rimasero in atto nell'amministrazione, aggravando ulteriormente la
disorganizzazione di questa difesa e l'indisciplina della maggior parte dei battaglioni
federati fece si che l'avanzata di Versailles
fu rapida negli arrondissement
occidentali e meridionali parigini.
Il piano dei versaigliesi
cominciò a prendere forma: circondaronoo gradualmente i quartieri orientali da
ovest e sud e spingendo le truppe della Comune
verso i bastioni del 19°
e 20°
arrondissement. La forza in uomini di Versailles
era considerevole: 130.000 soldati ben armati e pagati, psicologicamente
sollevati contro i "furfanti" di Parigi che si opposero con un
massimo di 12.000 Federati,
Guardie
Nazionali o volontari.
Dal lunedì
22 maggio, la resistenza a Parigi iniziò ad organizzarsi e le barricate si
moltiplicano. Sfortunatamente, vennero eretti senza criterio militare, a caso,
secondo i gusti e i desideri di ogni capo di un battaglione o legione e, come
sottolineò Lissagaray,
storico e partecipante attivo della Comune, “i
punti veramente strategici rimangono nudi ... "
La progressione dell’esercito
di Versailles
venne notevolmente facilitata dal lavoro di Haussmann[10],
che aveva tracciato grandi viali di penetrazione, facilmente percorribili a
Parigi.
Il 26
maggio 1871, solo il 19°
e il 20°
arrondissement resistevano ed erano ancora intatti. I servizi municipali
vennero trasferiti al 20°
arrondissement, al municipio di Ménilmontant.
I resti dei battaglioni di tutti i quartieri si riunirono a Belleville
e il quartier generale venne spostato in rue Haxo 145.
Il fuoco nei magazzini La Villette |
La pressione di Versailles
aumentò: il generale
Vinoy, avanzando verso Père-Lachaise
e il generale Ladmirault verso Buttes-Chaumont,
si muovevano per circondare Belleville.
A La Villette, Ladmirault si sforzò di girare per rue La Fayette e rue
d'Aubervilliers e attraverso i viali esterni le barricate della Rotonde che
erano la chiave di volta della resistenza in questi quartieri.
Alla ricerca di tracce di polvere |
I Federati
si trincerarono nell’interporto di La Villette, attaccarono dalla parte
anteriore e dal fianco, alla fine cedettero e lasciarono dietro di loro le
banchine in fiamme. Il fuoco che divorava gli alcolici immagazzinati, gli
zuccheri, i legni e il catrame trasformò il bacino in un gigantesco focolaio le
cui fiamme erano così alte da poter essere viste per quaranta chilometri ...
Uno ad uno, le barricate di
rue de Flandre e rue d'Allemagne (ora avenue Jean Jaurès) caddero e i
sopravvissuti furono immediatamente fucilati sul posto; la sera del 27
maggio furono presi a turno gli Abattoirs e le Marche à Beasts.
L'avanzata di Versailles
venne accompagnata da un movimento di truppe dei prussiani che, da giovedì
25, bloccò ogni possibilità di fuga dei Federati
formando un cordone di cinquemila uomini da Montreuil a Saint-Denis e persino
consegnando alle truppe di Thiers
i Comunardi
che fuggivano dai massacri.
Il 28
maggio, i sostenitori della Comune
sopravvissuti cercarono di fuggire, di nascondersi da amici o parenti; molti
vennero denunciati da vicini, conoscenti o da coloro che, temendo la
repressione, cercarono di svincolarsi. Alcuni Comunardi
si rifugiarono nei Carrières d'Amérique dove, cacciati senza pietà, alcuni
preferiranno suicidarsi.
La repressione immediata fu
brutale, massiccia e senza giudizio; ogni sospetto venne immediatamente
colpito, la minima traccia di polvere sulle loro mani portava immediatamente
alla morte. La cifra
esatta della repressione non sarà mai conosciuta, ma a Buttes-Chaumont
venne allestita un'enorme pira in cui, per giorni e giorni, vennero gettati
legna e cadaveri. L'odore di decomposizione e di carne bruciata, la pesante
nuvola di fumo nero che scendeva su Parigi rimase a lungo nella memoria degli
abitanti del quartiere come un ricordo terribile. I cadaveri di centinaia,
forse migliaia, di sostenitori della Comune
scomparvero così per sempre.
Ricordiamo alcuni Comunardi
del quartiere:
Frédéric
Cournet -
Durante l'assedio,
comandò un battaglione di Montmartre.
Nel febbraio 1871, fu eletto deputato della Senna e rassegnò le dimissioni dal
suo mandato dopo essere stato eletto il 26
marzo come membro
della Comune dal 19°
arrondissement, e fece parte della Commissione generale di sicurezza e poi
della guerra.
Charles
Delescluze - Il 5 novembre 1870, il 19°
arrondissement lo elesse sindaco con Miot
e Oudet
come deputati. Nelle elezioni legislative del 1871, i parigini lo scelsero e si
piazzò in ottava posizione. Allo stesso modo, fu eletto
alla Comune dal 19°
e 11°
arrondissement e scelse di rappresentare l'11°.
Victorine
Eudes nata Louvet - Era
un'insegnante ed era una ex studentessa di Louise
Michel. Per il suo coraggio e successivamente seguì e sostenne sempre suo
marito nella sua attività militante. Fu soprannominata "General
Eudes".
Émile
Eudes - Nell'agosto 1870 fu arrestato dopo l'attacco fallito alla
caserma dei pompieri di La Villette e fu condannato a morte. Rilasciato dopo la
caduta
dell'Impero, diventò il capo del 138° Battaglione della Guardia
Nazionale e venne rimosso da esso dopo l'insurrezione
del 31 ottobre. Il 18
marzo 1871, con Ranvier,
occupò l'Hôtel-de-Ville
e il 24
marzo fu nominato delegato di guerra. Il 26
marzo, fu eletto
dall'11°
arrondissement alla Comune e
svolse un importante ruolo militare durante i combattimenti.
Gustave
Flourens - Viveva in rue de Puebla 397, nel 19°
arrondissement; partecipò a riunioni pubbliche a Belleville,
che gli valsero tre mesi di prigione. Durante l'assedio, i cinque battaglioni
di Belleville
lo elessero come capo, e il 31
ottobre occupò l'Hôtel-de-Ville
per alcune ore. Arrestato per questi fatti e imprigionato a Mazas, fu
liberato da un colpo di mano e dovette nascondersi, impedendogli di partecipare
all'insurrezione
del 18 marzo.
Il 26
marzo fu eletto
dal 19°
e dal 20°
arrondissement e scelse quest'ultimo. Sedette nella Commissione militare e
fu nominato capo della 20a Legione. Il 3 aprile, durante il
tentativo di sortita contro Versailles,
fu fatto prigioniero dalle truppe versagliesi e ucciso.
Jean-Pierre
Lagarde - Nel 1870, a Parigi, fu membro del Comitato
Centrale della Guardia Nazionale e comandante di un battaglione. Dopo il 22
aprile, fu rieletto dai capi battaglione del 19°
arrondissement. Arrestato in rue Haxo il 28
maggio, fu condannato alla deportazione il 10 novembre 1871 e tornò in
Francia nel 1879.
Jules Miot - Eletto
nel marzo 1871 dal 19°
arrondissement, faceva parte della Commissione per l'Educazione
François
Ostyn - Viveva al numero 35 di rue Rébéval nel 19°
arrondissement.
Fu eletto
membro della Comune dal 19°
arrondissement e fece parte della Commissione di sussistenza. Ha votato
contro il Comitato
di salute pubblica.
Émile
Oudet - Durante gli ultimi anni dell'Impero,
partecipò e intervenne agli incontri delle Folies-Belleville.
Durante il primo assedio,
fu un oratore del club Favier,
partecipò al Comitato
di Vigilanza di Belleville e il 4 novembre 1870 fu eletto deputato del 19°
arrondissement.
Il 19
marzo 1871, occupò il municipio del 19°
arrondissement e il 26
marzo fu eletto
membro della Comune dallo stesso arrondissement. Appartenne quindi alla
Commissione di sicurezza Générale e fu ferito il 27
maggio mentre difendeva il 20°
arrondissement.
Ernest Puget - Capo di un battaglione durante l'assedio, fu eletto dal 19° arrondissement e nominato capo della 19a legione. Alla Comune apparteneva alla commissione per il lavoro e gli scambi.
[1] Capoluogo della regione
dell'Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, nel Nord-est della Francia.
[2] Nel dipartimento della Senna e Marna, nella regione
dell'Île-de-France.
[3] Il blanquismo fu un movimento
dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta
raggiunta, del comunismo in Francia,
che era in vigore durante il diciannovesimo
secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali
e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria
combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.
[4] Nel dipartimento
della Senna-Saint-Denis nella regione dell'Île-de-France.
[5] Préault era un
attivista dell'A.I.T.
a Parigi, segretario corrispondente della sezione dell'Internazionale
di Belleville, viveva a Parigi, in rue Saint-Maur117, nell'11°
arrondissement.
[6] Chevallier era un
attivista dell'A.I.T.
a Parigi. Segretario degli incontri della sezione Richard-Lenoir dell'Internazionale.
[7] Dupont era un
attivista dell'A.I.T.
a Parigi, dove viveva in rue de Belleville, 39, nel 19°
arrondissement, con Chevalier[9], ricevette l'adesione alla
sezione Buttes-Chaumont dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori, una sezione fondata nel luglio 1870.
[8] Delaut era un
attivista dell'A.I.T.
a Parigi. Segretario della sezione Combat dell'Internazionale,
abitava in rue de la Chopinette 207, a Parigi (ora rue de Sambre-et-Meuse, 10°
arrondissement).
[9] Folichon Residente
in rue des Couronnes, 34, a Parigi, nel 20°
arrondissement, era un attivista dell'A.I.T..
Era il corrispondente segretario della sezione Couronnes dell'Internazionale.
[10] Georges Eugène
Haussmann, più conosciuto come Barone Haussmann (Parigi, 27 marzo 1809 –
Parigi, 11 gennaio 1891) è stato un politico, urbanista e funzionario francese.
Ricoprì l'incarico di prefetto del dipartimento della Senna dal 23 giugno 1853
al 5 gennaio 1870. Il titolo nobiliare gli fu attribuito da Napoleone
III, per il quale aveva
rinnovato Parigi tra il 1852 e il 1869, predisponendo e attuando un vasto piano
di ristrutturazione.