venerdì 26 luglio 2019

02-14-M - Biografie di alcun* Comunard*

BIOGRAFIA DI ALCUN* COMUNARD*
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Trapani (Italia) 14 agosto 1823 – U Parigi 14 (o 15) giugno 1909.
Capitano nella Guardia Nazionale. condannato dal tribunale militare di Versailles, nel 1874, alla deportazione nella colonia penale di Nuova Caledonia. Amnistiato nel 1880


Parigi (Francia) 21 dicembre 1841 - U Parigi 15 novembre 1894
Operaio rilegatore e militante della Prima Internazionale. Durante l'assedio di Parigi del 1870 si arruolò nel 240º battaglione della Guardia Nazionale e il 15 marzo 1871 fu eletto al Comitato centrale della Guardia, diventandone il segretario. Il 22 marzo fu nominato ufficiale di Stato maggiore arrestato e poi condannato alla deportazione. Fu graziato il 12 febbraio 1879.

Précieux (Francia) 23 giugno 1841 - U Asnières-sur-Seine 13 settembre 1893.
Giornalista, scrittore, anarchico, militante dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Nel 1870 collaborò al giornale La Marseillaise. Durante l'assedio di Parigi era membro del Comitato centrale dei venti arrondissements e vicesindaco del 17° arrondissement, Il 6 gennaio 1871, firmò il testo dell’”Affiche rouge". Il 26 marzo fu eletto al Consiglio della Comune, divenne sindaco del quartiere di Batignolles e, in seguito fu membro della Commissione Lavoro, Scambio e dell'industria; fu anche responsabile della gestione del suo arrondissement. Si oppone alla creazione di un Comitato di salute pubblica. Durante la Settimana sanguinante organizzò la difesa di Batignolles dove combatté sulle barricate fino all'ultimo giorno. Sfuggì alla repressione riuscendo a lasciare la Francia. Pochi mesi dopo venne condannato in contumacia da parte del 3° Consiglio di guerra di Versailles all'esilio perpetuo. Venne amnistiato nel luglio 1880.






Blois (Francia) intorno al 1840 - U ?
Vivandiera al Battalion des Enfants-Perdus. Il 22 e 23 maggio, combatté sulle barricate armi in mano. Accusata di saccheggi e linguaggio osceno, fu condannata a morte; la sentenza fu commutata due mesi dopo, il 27 novembre 1871, ai lavori forzati a vita.



Sancerre (Francia) 4 marzo 1837 - U Parigi il 5 gennaio 1917.
Giornalista e politico, fondò durante la Comune, Le Mot d'ordre. Si oppose alla distruzione della colonna Vendôme. Giudicato al primo processo, fatto ai Comunardi dal consiglio di guerra. Venne condannato a cinque anni di reclusione, condanna che fu commutata in quattro mesi a causa del suo stato di salute.




Chartres (Francia) 28 luglio 1849 - U Nuova Caledonia 18 marzo 1875
Giornalista, fondò Le Drapeau rouge, La Montagne e Le Salut Public. Con una sentenza resa il 2 ottobre, il 3° Consiglio di Guerra lo condannò alla pena di morte unicamente a causa dei suoi articoli, pena commutata poi in galera a vita da scontare in Nuova Caledonia.



Saint-Brice-Courcelles (Francia) 27 settembre 1843 – U Ivry 26 aprile 1916.
Socialista e pittore, aderì alla Prima Internazionale. Durante l'assedio di Parigi del 1870 si arruolò nel 136º battaglione della Guardia Nazionale e prese parte alle insurrezioni del 31 ottobre 1870 e del 22 gennaio 1871. Durante la rivolta del 18 marzo occupò il municipio del 14° arrondissement. Il 26 marzo fu eletto al Consiglio della Comune, fece parte della Commissione servizi pubblici e fu nominato amministratore del 14° arrondissement. Dopo la Settimana sanguinante fuggì in Svizzera, mentre la corte marziale di Versailles, nel 1873, lo condannava alla deportazione in contumacia. Fu amnistiato nel 1880.






Parigi (Francia) 10 (o 11) giugno 1842 – U Parigi 21 ottobre 1930.
Blanquista[1] e massone. Militò nel movimento ateo. Durante la Comune fu amministratore dell'esercito comunardo, direttore della fabbrica di tabacco e poi amministratore delegato. Alla fine della Comune si rifugiò a New York.



Nancy (Francia) 17 maggio 1820 - U Basilea giugno 1887.
Ebreo e massone, prestò servizio con il 169° battaglione della Guardia Nazionale. Fu capitano, il 18 marzo 1871. Il 27 aprile era colonnello incaricato dell'organizzazione delle legioni; il 1° maggio era comandante maggiore di Place Vendome; il 4 maggio venne nominato vicedirettore dei movimenti al ministero della guerra. In qualità di comandante maggiore della Place Vendome, fu lui che rilascerà gli inviti per assistere all’abbattimento della colonna Vendome, il 16 maggio 1871. Arrestato il 7 luglio fu condotto davanti al sesto Consiglio della guerra e accusato di aver preso parte all'assassinio dei generali Clément-Thomas e Lecomte,. Condannato a morte il 18 novembre 1871, la pena fu commutata il 21 febbraio 1872 ai lavori forzati a vita in Nuova Caledonia. Fu amnistiato nel 1879.


Essonnes (Francia) 9 febbraio 1841 – U Colón (Panama) 28 dicembre 1884.
Operaio meccanico, militante blanquista[1] e iscritto alla 1a Internazionale. Servì nella Guardia Nazionale del 17° arrondissement; fu messo al comando della guarnigione del forte di Issy. Durante la Settimana sanguinante combatté nelle barricate del faubourg Saint-Germain. Alla caduta della Comune fuggì a Ginevra mentre veniva condannato a morte in contumacia. Fu amnistiato nel 1880.


Lévignac-de-Guyenne (Francia) 22 dicembre 1843 - U Cadillac-sur-Garonne 16 marzo 1909.
Avvocato, radicale massone e militante dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Il 5 novembre 1870 fu eletto vicesindaco del 13° arrondissement e prese parte alla fondazione del Comitato centrale della Guardia nazionale, di cui fu membro. Fu anche un delegato del Comitato centrale repubblicano dei venti arrondissement ed è stato uno dei firmatari dell’Affiche rouge. Il 26 marzo 1871 fu eletto al Consiglio della Comune dal 13° arrondissement e fece parte prima della Commissione giustizia e poi della Commissione esteri. Il 2 aprile è stato eletto alla Questura della Comune. Votò per la creazione del Comitato di salute pubblica e ne fu membro dal all'8 maggio. Lo stesso 8 maggio fu nominato governatore del forte Bicêtre e vice governatore del forte Thaller. Alla caduta della Comune fuggì in Belgio mentre il sesto Consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 17 febbraio 1872, alla pena di morte. Venne amnistiato nel 1880.





Vroncourt-la-Côte (Francia) 29 maggio 1830 – U Marsiglia 9 gennaio 1905.
Rivoluzionaria, scrittrice, insegnante, poetessa, giornalista femminista, anarchica. Nel novembre 1870, fu eletta presidente del Comitato repubblicano di vigilanza della Guardia Nazionale del diciottesimo arrondissement. Prese parte alla rivolta del 22 gennaio 1871. Il 18 marzo si trovava nella Butte di Montmartre, fu tra quelli che diedero l’allarme e partecipò attivamente nel convincere i militari a fraternizzare col popolo. Louise Michel, faceva parte dell’ala rivoluzionaria più radicale; da sola e volontariamente, si recò a Versailles per tentare di capire come fare per uccidere Thiers. Durante i 70 giorni della Comune fu alternativamente ambulanziera o combattente. Instancabile propagandista, conferenziera ed abile oratrice, diffuse lo spirito della Comune animando il Club de la Révolution di cui presiedette spesso le riunioni. Non trascurò le sue scuole e fu sempre interessata ai problemi dell'educazione. Dal 3 aprile fino alla Settimana sanguinante, Louise Michel si diede da fare col suo fucile; si trovò sulle barricate di Clignancourt, dove sparò i suoi ultimi colpi di arma da fuoco. Venne arrestata il 24 maggio 1871. Fu condannata alla deportazione perpetua in Nuova Caledonia. Michel fu tra quei rari deportati a denunciare e ribellarsi al destino di Kanaks. Fu amnistiata nel 1880. Al suo ritorno in Francia, da militante anarchica, tenne molti comizi e partecipò a vari dibattiti. Fu attiva in molte lotte e sollevazioni popolari. Il 18 marzo 1882, durante una riunione nella Salle Favié di Parigi, propose che gli anarchici adottassero a proprio emblema la bandiera nera, per dissociarsi senza ambiguità dai socialisti 'autoritari' e parlamentaristi.




Lamarche-sur-Saône (Francia) 13 dicembre 1817 - U Parigi 26 maggio 1871.
Giornalista. Durante l'assedio di Parigi venne eletto capo del 108° battaglione della Guardia Nazionale. Il 31 ottobre, fu tra coloro che occuparono l'Hotel de Ville. Durante i settantadue giorni di insurrezione, Millière non occupò alcuna posizione ufficiale, non esercitò alcun comando militare né prese parte agli scontri. Si occupò principalmente di giornalismo attraverso i suoi scritti apparsi in «Le Vengeur e La Commune». Fu arrestato e venne subito fucilato in ginocchio sui gradini del Pantheon.




Clermont-Ferrand (Francia) 9 novembre 1839 - U Parigi 28 aprile 1901.
Insegnante, sarta, oratrice rivoluzionaria, femminista militante. Collaborò all’Union des femmes pour la défense de Paris et les soins aux blessés. Oratrice nei club repubblicani di St. Sulpice e Nôtre Dame. Fece parte del Comitato di vigilanza di Montmartre. Riuscì a sfuggire alla Settimana sanguinante si stabilì in Svizzera. Fu amnistiata nel 1880.

Autun (Francia) 13 settembre 1809 - U Saint-Maur-des-Fossés 9 maggio 1883.
Repubblicano, farmacista, s'iscrisse alla Prima Internazionale. Eletto il 26 marzo 1871 al Consiglio della Comune da parte del 19° arrondissement, fece parte della Commissione istruzione. Il 28 aprile ideò l'istituzione del Comitato di Salute pubblica. Dopo la Settimana sanguinante fuggì in Svizzera e venne condannato a morte in contumacia. Fu amnistiato nel 1880.

Cosne-sur-Loire (Francia) 21 maggio 1832 – U Parigi 28 maggio 1871.
Chirurgo-maggiore del 193° battaglione della Guardia Nazionale. Per qualche tempo fu sindaco del 6° arrondissement di Parigi. Venne arrestato il 27 maggio, processato lo stesso giorno dalla corte marziale fu fucilato il giorno dopo.






Vire (Francia) 26 gennaio 1845 – U Villejuif 17 luglio 1921.
Scrittore, giornalista, repubblicano, libero pensatore, anticlericale e massone. Ufficiale d’ordinanza, venne promosso comandante generale luogotenente dello stato maggiore di Napoléon La Cécilia. Fu trasferito al ministero della Guerra e divenne segretario generale di Charles Delescluze. Arrestato dai versaigliesi, il 3 novembre 1871, si trovò davanti al quinto consiglio di guerra a Versailles, che lo condannò ad un anno di carcere.


Gignac (Francia) 25 marzo 1843 - U Tunisi 20 settembre 1916.
Membro dell'Internazionale, militante anarchico e libero pensatore. Colonnello della 17a Legione, alla fine della Comune si rifugiò in Svizzera. Fu dapprima condannato in contumacia alla deportazione, pena aggravata l'11 dicembre 1871 da un consiglio di guerra che pronunciò la sua pena di morte. Fu amnistiato nel 1879. Fece parte della Federazione anarchica del Giura a Saint-Imier.


Parigi (Francia) 16 giugno 1838 – U Parigi 25 maggio 1871.
Giornalista, letterato, imprenditore, repubblicano. Si arruolò nel 183º battaglione della Guardia Nazionale e fu delegato al Comitato centrale della Guardia. Fu nominato delegato alla Tipografia nazionale e al Giornale ufficiale della Repubblica francese. L’8 maggio 1871 venne nominato Commissario Civile a fianco del delegato alla Guerra. Partecipò ai combattimenti della Settimana sanguinante, arrestato il 25 maggio: lo stesso giorno venne condannato dalla corte marziale di Châtelet, e immediatamente fucilato.



Parigi (Francia) 17 aprile 1843 - U Parigi 1894.
Blanquista[1] e aderente all'Internazionale. Durante l'assedio di Parigi fu capitano del 191° battaglione della Guardia Nazionale e delegato da questo battaglione al Comitato centrale. Fece parte del Comitato dei servizi pubblici e della Sûreté Générale. Come funzionario eletto amministrò il suo undicesimo arrondissement come sindaco. Dopo la Comune fuggì a Londra. Il Consiglio di Guerra di Versailles lo aveva condannato a morte in contumacia. Fu amnistiato nel 1880.


Nant-le-Grand (Francia) 16 giugno 1848 - U Parigi 5 maggio 1909.
Giornalista. Partecipò alla stesura di La Marseillaise e poi a Le Mot d'Ordre. Venne arrestato e  condannato, il 21 settembre, alla deportazione semplice, dal 3° Consiglio di guerra, in Nuova Caledonia. Fu amnistiato il 5 giugno 1879.








[1] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.