giovedì 29 novembre 2018

02-10 - Cronologia degli eventi

CRONOLOGIA DEGLI EVENTI


In questa cronologia non elenchiamo soltanto gli eventi principali che si sono verificati durante l'insurrezione della Comune di Parigi tra il 18 marzo e il 28 maggio 1871, ma anche gli eventi principali avvenuti precedentemente e successivamente ai 72 giorni comunardi. Le differenze nelle date che possono essere osservate, tra la cronologia sottostante e altre citate altrove, specialmente per i decreti, possono essere dovute alla differenza tra il processo decisionale e la sua formalizzazione dalla sua pubblicazione, spesso il giorno seguente, nel Journal Officiel.


Martedì 2 dicembre 1851: Colpo di stato di Luigi Napoleone contro la Seconda Repubblica del 1848. I repubblicani, che organizzano la resistenza a Parigi e nelle province, sono severamente repressi: 127 morti, 26.884 arresti e 21.000 condanne, comprese 9.530 deportazioni in Algeria e altre 239 nella prigione di Cayenne.

Giovedì 2 dicembre 1852: Luigi Napoleone divenne "l'imperatore dei francesi". Ripristinando il suffragio universale, il regime imperiale si affida ai notabili per mantenere la provincia. Aristocratici o borghesi, vicini al clero, sostengono la censura e la repressione anti-repubblicana che caratterizza il regime.

Giovedì 29 settembre 1864: Fondazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (A.I.T.) Durante il regno di Napoleone III, l'opposizione socialista ha una sua struttura, l’A.I.T. stabilisce come obiettivo che "l'emancipazione dei lavoratori deve avvenire da parte dei lavoratori stessi".

Gennaio 1865: L'Associazione Internazionale dei Lavoratori apre a Parigi una sede in rue des Gravilliers.

Martedì 1 maggio 1866: Fondazione della Società civile del risparmio e del credito mutuale degli operai rilegatori di Parigi.

Febbraio 1867: Inizio dello sciopero degli operai bronzisti.

Sabato 1 giugno 1867: Primo numero del settimanale La Rue, di Jules Vallès.

Sabato 6 giugno 1868: La liberalizzazione del regime imperiale, in particolare la legge promulgata questo stesso giorno, autorizza incontri pubblici, consente repubblicani e gli attivisti socialisti ad organizzarsi. Nascono molti club, dove si afferma l’opposizione all'impero.

Giovedì 4 febbraio 1869: Primo numero del quotidiano Le Peuple, di Jules Vallès.

1869: Gli scioperi si moltiplicano, come a La Ricamarie dove ci sono 13 morti, mentre nelle elezioni generali l'opposizione socialista registra un punteggio senza precedenti.

Dicembre 1869: Fondazione della Camera federale delle società operaie.

Lunedì 10 gennaio 1870: Assassinio del giornalista Victor Noir da parte di Pierre Bonaparte.

Mercoledì 12 gennaio 1870: Funerali e sepoltura di Victor Noir con la partecipazione di circa centomila persone.

Lunedì 7 febbraio 1870: Riunione sciolta dalla polizia a Belleville e arresto di tutti i giornalisti de La Marsigliese.

Domenica 8 maggio 1870: Ultimo plebiscito di Napoleone III. Gustave Flourens fugge a Londra.

Mercoledì 22 giugno 1870: Inizio del terzo processo dell'Internazionale.
4 settembre 1870 i parigini assalgono il palais Bourbon


Giovedì 23 giugno 1870: Gustave Courbet rifiuta la Legion d'onore.

Sabato 9 luglio 1870: Fine del terzo processo dell'Internazionale.

Martedì 19 luglio 1870: Dichiarazione di guerra della Francia alla Prussia.

Giovedì 4 agosto 1870: Sconfitta francese a Wissembourg, seguita da altre ...

Giovedì 18 agosto 1870: Bazaine circondato a Metz dall’esercito prussiano.

Venerdì 2 settembre 1870: Capitolazione dell'esercito di Mac Mahon a Sedan. Napoleone III viene fatto un prigioniero.

Alla notizia della sconfitta e dell'arrivo dei prussiani, i parigini assalgono il Palais Bourbon e spingono l'opposizione a dichiarare la repubblica. L'Impero è rovesciato e un governo della Difesa nazionale si trasferì nel Municipio di Parigi per continuare la guerra contro gli stati tedeschi. Il generale Louis Jules Trochu assume la presidenza. Il governo è composto da deputati repubblicani di Parigi, tra cui Leon Gambetta, ministro dell'Interno, Jules Favre, ministro degli affari esteri e Jules Ferry come segretario del governo. A Parigi, dove il generale Trochu è governatore militare, il governo fa pochi sforzi per difendere efficacemente la capitale.

Lunedì 5 settembre 1870: Formazione del Comitato centrale dei venti arrondissement risultanti dai comitati di vigilanza formati negli arrondissement.

I componenti del Governo provvisorio
Mercoledì 7 settembre 1870: Il Governo della Difesa nazionale nomina i sindaci degli arrondissement.

Martedì 13 settembre 1870: Creazione del Comitato centrale repubblicano dei 20 arrondissement.

Giovedì 15 settembre 1870: Il primo Affiche rouge, firmato dai membri del Comitato centrale dei venti arrondissement, che reclama una guerra ad oltranza e il sollevamento di massa nei dipartimenti. Falliscono i negoziati di Bismarck-Jules Favre a Ferrières.

Lunedì 19 settembre 1870: Inizio dell'assedio di Parigi da parte dei prussiani. La capitale è circondata da 180.000 prussiani.

Mercoledì 28 settembre 1870: Capitolazione di Strasburgo.

Venerdì 7 ottobre 1870: Partenza di Gambetta con un pallone aerostatico col quale si trasferisce a Tours dove si trova la delegazione del governo ed inizia a organizzare eserciti di soccorso per Parigi.

Sabato 8 ottobre 1870: Fallimento della manifestazione del Comitato centrale repubblicano dei 20 arrondissement per ottenere elezioni municipali a Parigi.

Mercoledì 19 ottobre 1870: Istituzione di compagnie di volontari della Guardia Nazionale.

Giovedì 27 ottobre 1870: Il maresciallo Bazaine capitola a Metz.

Venerdì 28 ottobre - Domenica 30 ottobre 1870: Fallimento del tentativo di sortita di Le Bourget. Alcuni franchi tiratori (cecchini) parigini riescono ad impadronirsi del villaggio di Le Bourget, vicino a Parigi, nonostante l'accerchiamento della città da parte delle truppe tedesche. I tedeschi contrattaccano. Il Governo della Difesa nazionale rifiuta una massiccia uscita per tentare di aprire una breccia nel dispositivo nemico.

Domenica 30 ottobre: Sconfitta francese da parte prussiana a Le Bourget. Alcuni franchi tiratori (cecchini) parigini riuscirono 28 ottobre ad impadronirsi del villaggio di Le Bourget, vicino a Parigi, nonostante l'accerchiamento della città da parte delle truppe tedesche. I tedeschi contrattaccano. Il Governo della Difesa nazionale rifiuta una massiccia uscita per tentare di aprire una breccia nel dispositivo nemico. 3000 uomini resisteranno fino al 30 ottobre al bombardamento dell'artiglieria prussiana. Lasciano 1200 morti sul campo di battaglia. Alcuni parigini accusano il governo di aver organizzato la sconfitta.

Lunedì 31 ottobre 1870: Fallimento della manifestazione di protesta in seguito alla resa del maresciallo Bazaine a Metz e contro la politica di capitolazione del Governo di Difesa nazionale. Occupazione dell’Hôtel de Ville da parte di Blanqui Flourens con i suoi fucilieri di Belleville, e altri solo per poche ore. Vallès prende il potere al municipio del diciannovesimo arrondissement.
Nel giornale Le Réveil, Charles Delescluze chiede la proclamazione della Comune e la rivolta di massa.
Al mattino una manifestazione è arrivata dai quartieri orientali di Parigi, alla quale si mescolano la Guardia Nazionale de elementi borghesi, e si assemblano in place de l’Hôtel de Ville. È un evento patriottico spontaneo, senza un piano concertato in anticipo.
All'inizio del pomeriggio, i manifestanti occupano pacificamente l’Hôtel de Ville, sede del governo. Le discussioni sono con i sindaci del distretto e con i repubblicani moderati.
Alle ore 16 circa, i dimostranti sono rinforzati dagli fucilieri di Belleville portati da Gustave Flourens. La dimostrazione si trasforma in rivolta. Nel caos, si discute di formare un nuovo governo. Flourens sale sul tavolo del Consiglio e chiede la costituzione di un Comitato di Salute pubblica e cerca di far accettare una lista di nomi. La folla è in fermento. La confusione è totale. Nel frattempo, Raoul Rigault e alcune centinaia di uomini si impadroniscono della Prefettura di Polizia.
Ma il movimento sembra essere ignorato dal resto di Parigi. Blanqui, nominato da Clemenceau comandante del 169° battaglione, Millière, Edouard Vaillant e Delescluze raggiungono Flourens. Ferry e Trochu, membri del governo, riescono a fuggire, raggruppano battaglioni fedeli della Guardia Nazionale venuti dai quartieri borghesi e della Guardia mobile, tra cui il contingente bretone e si dirigono verso il Municipio. La folla ha abbandonato a poco a poco la piazza che è occupata dai battaglioni bretoni. Alle 3 del mattino, Jules Favre, è rimasto con i manifestanti, promette elezioni municipali e assicura che non ci saranno rappresaglie. I leader dell'insurrezione possono andarsene.
Nonostante la promessa fatta da Favre, il governo ha arrestato 14 membri dell'estrema sinistra. Blanqui, Flourens e Millière si soni dati alla clandestinità.

Martedì 1 novembre 1870: Arresti tra i rivoltosi del 31 ottobre. Nasce la Comune di Marsiglia.

Giovedì 3 novembre 1870: Un plebiscito conferma a Parigi i poteri del Governo di Difesa nazionale.

Sabato 5 - Lunedì 7 novembre 1870: Elezioni dei sindaci e degli assistenti degli arrondissement. Jules Mottu è eletto sindaco dell'undicesimo. Una statua di Voltaire è installata davanti al municipio dell'undicesimo.

Dicembre 1870: Freddo e fame nella Parigi assediata. Si mangia quello che si trova. Anche gli elefanti del Giardino dell'Acclimatazione, se si è abbastanza ricchi.

Venerdì 2 - sabato 3 dicembre 1870: Dislocazione della 1ª armata della Loira a Patay e Artenay. Orleans viene presa dai prussiani.

Sabato 3 dicembre: Fallimentare tentativo di sortita a Champigny.

Mercoledì 21 - giovedì 22 dicembre: Fallimentare secondo tentativo di sortita a Le Bourget.

Giovedì 5 gennaio 1871: Inizio dei bombardamenti di Parigi da parte dei prussiani.

Venerdì 6 gennaio 1871: Pubblicazione del secondo Affiche rouge del Comitato centrale dei venti arrondissement, che si appella alla lotta ad oltranza e alla creazione di una Comune a Parigi ed in cui si reclama "Potere alla Commune!".

Martedì 3 / martedì 17 gennaio 1871: Sconfitte degli eserciti di Gambetta nel nord, nella Loira e nell'est.

Mercoledì 18 gennaio 1871: Guglielmo II, re di Prussia viene proclamato imperatore di Germania nella reggia di Versailles. Il Governo della Difesa nazionale decide un'ultima sortita dei soldati di Parigi assediati dalle truppe tedesche. L"offensiva" deve avvenire il 19 gennaio. Le truppe riunite con grande rumore sono inviate al freddo e alla pioggia a Mont-Valérien.

Attacco all’Hôtel de Ville da parte degli insorti, il 22 gennaio 1871, pubblicato su Illustrated London News
Giovedì 19 gennaio 1871: Lanciata offensiva su Versailles, a Buzenval contro i tedeschi che il generale Trochu, governatore militare di Parigi e presidente del governo provvisorio, aveva messo in atto per "calmare" i parigini più bellicosi. L'ala sinistra riesce a conquistare Montretout, il parco Buzenval e parte di Saint-Cloud. Ma non riceve rinforzi di fanteria o artiglieria. I tedeschi contrattaccano. Il generale Trochu, comandante in capo dell'esercito di Parigi e presidente del Governo della Difesa nazionale, ordina la ritirata. Ci sono più di 4.000 morti (incluso un terzo delle guardie nazionali). Sconfitta dell'esercito del Nord a Saint-Quentin. Il pane è razionato.
I delegati della Guardia Nazionale, i club politici a Parigi, i comitati di vigilanza, decidono una luoga di dimostrazione del Municipio, dove il governo siederà il 22 gennaio.

Sabato 21 gennaio 1871: Le guardie nazionali liberano Flourens, detenuto a Mazas, e altri detenuti arrestati dopo il 31 ottobre 1870. Flourens viene trasferito nel municipio di Belleville.

Domenica 22 gennaio 1871: Scoppio di un secondo tentativo di insurrezione, la folla riunita sulla place de l'Hôtel de Ville è scarsa. Ma verso le tre del pomeriggio arriva in piazza il 66° battaglione della Guardia Nazionale guidate da Duval, Rigault e Sapia. La Guardia Nazionale si oppone al 106° battaglione, composto principalmente da borghesi dell'ovest di Parigi. Improvvisamente, un colpo viene sparato da un provocatore. Le guardie mobili bretoni, comandate dal Bouëdec, installate nell'Hôtel de Ville sparano sulla folla che si disperde mentre le guardie nazionali reagiscono. Ci sono cinque morti, incluso il comandante Sapia, e una diecina di feriti tra manifestanti. Alla sera, la dimostrazione è fallita. Generalissimo Joseph Vinoy, il generale Clement-Thomas, che è appena stato nominato capo della Guardia Nazionale, e Jules Ferry hanno arrestato 83 insorti, tra cui Charles Delescluze. I club sono stati vietati, così come alcuni giornali, come Le Reveil o Le Combat. Da questo momento, il governo ha le mani libere per firmare la capitolazione della capitale. Favre dichiarò che il governo non avrebbe mai consegnato Parigi ai Prussiani. Una settimana dopo, la capitolazione è firmata.


La Repubblica, coltello sotto la gola, firma l'armistizio
Giovedì 26 gennaio 1871: I Prussiani cessano il bombardamento di Parigi.

Sabato 28 gennaio 1871: Capitolazione e firma dell'armistizio tra Francia e Prussia, che prevede la cessione di Alsazia e parte di Lorena, il pagamento di 5 miliardi di indennizzo di guerra e occupazione del territorio fino al pagamento dei cinque miliardi. Per assicurarsi ciò, Bismarck richiede nuove elezioni, che danno una schiacciante maggioranza ai monarchici eletti dalla provincia. Adolphe Thiers, il torturatore dell'insurrezione dei Canuts nel 1831, è nominato capo del potere esecutivo.

Mercoledì 8 febbraio 1871: Elezione a suffragio universale di un'Assemblea nazionale per negoziare la pace. Grande maggioranza monarchica e bonapartista. Parigi elegge 43 deputati di cui 36 repubblicani e 4 rivoluzionari socialisti. Tutti i deputati della Senna sono ostili alla capitolazione.Victor Hugo è tra questi.

Domenica 12 febbraio 1871: L'assemblea si trasferisce a Bordeaux.

Mercoledì 15 febbraio 1871: Riunione dei delegati del battaglione della Guardia nazionale al teatro Tivoli-Vauxhall, creazione della Federazione nazionale della Guardie Nazionale.

Venerdì 17 febbraio 1871: A Bordeaux, dove si è riunita l'Assemblea nazionale, Adolphe Thiers viene nominato capo del potere esecutivo.

Domenica 19 febbraio 1871: Adolphe Thiers, capo del potere esecutivo, presenta il nuovo governo alla riunione dell'Assemblea nazionale a Bordeaux.


Martedì 21 febbraio: Esce il primo numero del giornale Cri du Peuple.

Colonna della place de la Bastille 1871
Colonna della place de la Bastille oggi
Venerdì 24 febbraio 1871: 2.000 delegati della Guardia Nazionale si incontrano al teatro Tivoli-Vauxhall. Da questa mattina, per celebrare l'anniversario della proclamazione della Seconda Repubblica nel 1848, una grande manifestazione repubblicana si svolge in place de la Bastille. Parigi tutta intera sembra essersi incontrata alla Bastiglia.
Per tutto il giorno, battaglioni della Guardia Nazionale e l'esercito regolare, sfilano in parata accompagnati da una grande folla: tutti partecipano per rendere omaggio alle vittime della repressione del 1848 e per affermare la loro opposizione alla Repubblica di Trochu, Favre e compagnia bella. Quattordici battaglioni si riuniscono, disarmati, ai piedi della colonne de Juillet1]. Vengono deposte ghirlande in memoria dei morti repubblicani. I delegati di diversi battaglioni si arrampicano sulla base del monumento per tenere discorsi, acclamati dalla folla.
Alle grida di "Lunga vita alla Repubblica!” Qualcuno sale in cima alla colonna e appende una bandiera rossa nella mano del genio. Questo popolo, che ha appena vissuto cinque mesi di assedio, non sembra scoraggiato, e le Guardie nazionali, lontane dal contentarsi della pace negoziata con la Prussia, denunciano il tradimento e chiedono resistenza.
Stamattina al Casinò di Vauxhall[2]in rue de la Douane, quasi duemila delegati dei battaglioni della Guardia Nazionale si sono riuniti in un'assemblea generale. Sono venuti per rappresentare 200 battaglioni repubblicani.
Una commissione ha presentato un progetto di federazione dei battaglioni della Guardia Nazionale e ha chiesto ai delegati di votare la creazione di un Comitato centrale. In un'atmosfera tempestosa, i relatori ricordano le ripetute minacce dell'Assemblea nazionale, la disastrosa condotta della guerra e discutono dell'arrivo dei prussiani a Parigi, annunciato dalla stampa.
Un delegato protesta contro ogni tentativo di disarmare Parigi e chiede resistenza, "se necessario con le armi". I battaglioni presenti decidono di adottare questa mozione. Una seconda mozione specifica che d'ora in poi la Guardia Nazionale federata riconosce come leader solo i propri delegati. Il prossimo incontro è previsto per il 10 marzo.

Domenica 26 febbraio 1871: Dopo diversi mesi di assedio che hanno affamato i parigini e pochi giorni dopo il fallimento del generale Trochu, Parigi è costretta ad arrendersi. Prussiani e francesi hanno già firmato un armistizio e poi un trattato di pace preliminare a Versailles. La popolazione parigina, che ha resistito dolorosamente, percepisce questa capitolazione come un vero tradimento da parte del Governo della Difesa nazionale. I prussiani occupano l'ovest di Parigi. I cannoni della Guardia Nazionale sono collocati in place Wagram in prossimità della zona occupata dai prussini vengono trasferiti a Montmartre e Belleville. Émile Duval organizza la difesa del tredicesimo arrondissement.
Guardia Nazionale

Soldato prussiano
Soldati prussiani alle porte di Parigi
Mercoledì 1 marzo 1871: Dal 24 febbraio, le dimostrazioni son continuate in place de la Bastille. Il popolo di Parigi, guardie nazionali e soldati ribelli sono venuti per affermare la loro resistenza al governo di Trochu e la loro sfiducia nei confronti della nuova assemblea monarchica.
I preliminari di pace vengono ratificati dall'Assemblea nazionale riunita a Bordeaux con 546 voti contro 107. Il trattato prevede la cessione dell'Alsazia e parte della Lorena (compreso Metz), il pagamento in 3 anni di 5 miliardi di indennità di guerra e l'occupazione del territorio fino al pagamento completo di cinque miliardi. L'umiliazione è coronata dall'annuncio della parata dei prussiani sugli Champs Elysees, prevista per il 1° marzo.
I prussiani hanno marciato questo pomeriggio, sotto la supervisione dei battaglioni della Guardia Nazionale. È una città deserta, barricata e coperta da bandiere nere ad attenderli che pendono dalle finestre, le statue sono coperte da un velo, i negozi sono chiusi Parigi mostra il suo lutto, non si dimentica dei suoi morti, che siano caduti per la difesa della città, o che abbiano ceduto ai rigori dell'assedio. Questa parata doveva essere una parata dei vincitori nella città conquistata; la Guardia Nazionale ha fatto la vendetta di Parigi.
Quest'ultimo oltraggio fa decidere al Comitato Centrale di prepararsi alla resistenza armata. In tutti i quartieri occidentali di Parigi, la popolazione muove i cannoni della Guardia Nazionale e li mette al riparo dal nemico sulle alture della collina di Montmartre. Questi cannoni, i parigini li comprarono con una sottoscrizione popolare per affrontare l'assedio prussiano; e non lasceranno mai che cadano nelle mani del nemico.
Ma l'intervento di alcuni militanti membri della Corderie sta dando i suoi frutti. La popolazione parigina chiede alla Guardia Nazionale di contenere il suo ardore e di mostrare la sua forza senza cedere alla provocazione. Su queste pressioni, il Comitato Centrale emette un comunicato che chiede ai cittadini di non provocare conflitti con le truppe prussiane.
«Saranno stabiliti intorno ai quartieri che il nemico deve occupare, una serie di barricate progettate per isolare completamente questa parte della città. I residenti dell'area entro i suoi confini dovranno evacuare immediatamente».
- Il Comitato centrale
Chiedendo alle truppe federate di sorvegliare la processione, il comitato soddisfa le loro esigenze evitando lo scontro che avrebbe sicuramente portato ad una carneficina. La Guardia Nazionale ne esce rafforzata.
I prussiani trovano quindi la città deserta al loro arrivo. Gli Champs-Élysées sono circondati da barricate tenute dalla Guardia Nazionale, che sorvegliano i soldati prussiani.
Incuneato tra la Senna, le griglie delle Tuilleries e le barricate, l'esercito prussiano stabilì un accampamento per la notte sulla place de la Concorde. L'illuminazione pubblica non si accende per questa parte della città. Senza scatenare il conflitto, Parigi non ha rispettato le richieste dell'Assemblea Nazionale.

Venerdì 3 marzo 1871: Creazione del Comitato esecutivo provvisorio della Guardia Nazionale (comprende i delegati del Comitato centrale dei venti Arrondissements e osservatori dell'associazione Internazionale dei Lavoratori).

Lunedì 6 marzo 1871: Il generale Aurelle de Paladines, accusato dai repubblicani di essere il responsabile della sconfitta della 1ª armata della Loira, viene nominato dal governo comandante in capo della Guardia Nazionale.

Mercoledì 8 marzo 1871: Fallimento del tentativo del governo di rimuovere i cannoni da place Vendôme.

Venerdì 10 marzo 1871: L'Assemblea nazionale decide di trasferirsi da Bordeaux a Versailles e non a Parigi, per timore di disordini rivoluzionari. Gli anziani dell'Impero vogliono confiscare la Repubblica! Al casino du Vauxhall, la Guardia Nazionale fa un giuramento per impedire qualsiasi tentativo di colpo di stato.
L'Assemblea Nazionale
Mostrando chiaramente ostilità nei confronti di Parigi, l'Assemblea ha richiesto con decreto il pagamento dei debiti e degli affitti sospesi durante l'assedio. Dopo cinque mesi di assedio, la città è senza sangue. Non è la firma dell'armistizio che ha ridato vita all'economia! La maggior parte dei seminari sono ancora chiusi e la maggioranza dei lavoratori e dei piccoli proprietari non è ancora in grado di pagare i propri debiti. Tale misura non può che aggravare il rancore dei parigini verso un'assemblea di borghesia provinciale.
Come se ciò non bastasse, questo annuncia la soppressione della retribuzione giornaliera, che era di 30 centesimi, attribuita alle guardie nazionali. Quante famiglie in periferia vivono esclusivamente con lo stipendio di guardia nazionale del marito o del figlio? Dopo Bismarck, ecco che Thiers sta affamando il popolo di Parigi!
Un'assemblea di battaglioni eletti si rifiuta di considerare Aurelle de Paladines come comandante. Con il Patto di Bordeaux, i deputati non danno per scontato il mantenimento della Repubblica
Nel frattempo, la repressione continua a cadere sui repubblicani. Per il loro coinvolgimento nel tentativo insurrezionale del 31 ottobre, è stato giudicato in contumacia il rivoluzionario Auguste Blanqui e il generale repubblicano Gustave Flourens. L'annuncio del verdetto è previsto per domani. Di fronte a questa offensiva dei monarchici, i repubblicani sono organizzati.
Stasera, i delegati di 200 battaglioni della Guardia Nazionale si sono riuniti in assemblea generale al casino du Vauxhall. Hanno approvato gli statuti finali della federazione repubblicana della Guardia Nazionale, presentati il 3 marzo davanti a più di 1000 delegati. Eugene Varlin, rilegatore di libri e membro dell’associazione Internazionale dei Lavoratori, propone di eleggere il Comitato Centrale.

Abbiamo una repubblica solo di nome, per essere in una repubblica, è necessario che il voto sia sovrano. (...) L'assemblea dichiara che intende rivendicare il diritto assoluto di nominare tutti i suoi leader e di revocarli non appena hanno perso la fiducia di coloro che li hanno eletti”.

Questa mozione è adottata all'unanimità.
D'ora in poi i Federati non riconoscono altra autorità che quella dei loro delegati. Il Comitato Centrale, appena eletto, è solennemente accusato di «impedire qualsiasi tentativo di rovesciare la Repubblica».
Legittimato con questo voto, il Comitato è ora il principale rappresentante del movimento rivoluzionario parigino.
"Non vogliamo più alienazioni, più monarchie, più di questi sfruttatori od oppressori di ogni tipo. (...)
Lunga vita alla Repubblica!"

Guardia Nazionale

Sabato 11 marzo 1871: Il generale Vinoy, comandante in capo dell'esercito di Parigi, sospende 6 giornali repubblicani. Tra questi: Le Père Duchêne, Le Vengeur, La Bouche de fer, Le Cri du peuple e Le Mot d'ordre.Le pareti della città sono già coperte da manifesti che denunciano la manovra. Inoltre, il consiglio di guerra per il caso del 31 ottobre ha condannato alla pena di morte Flourens e Blanqui ritenuti responsabile dell'insurrezione.

Dobbiamo rassicurare e difendere il nostro povero paese, così infelice e così profondamente turbato. (...) Questa sera abbiamo fermato la soppressione di cinque giornali e precediamo di qualche giorno il loro omicidio: Le Vengeur, Le Mot d’ordre, La Bouche de Fer, Le Cri du Peuple, e La Caricature.
Jules Favre - 10 marzo 1871

Sotto l'Impero la censura era la regola. Ma la liberalizzazione del regime aveva permesso la nascita di diversi giornali di opposizione.
La stampa stava finalmente riflettendo le aspirazioni della gente, troppo a lungo censurata!
Il lettore repubblicano potrebbe confrontarsi con le opinioni difese ne Le Siècle, Le National, Le Rappel, o ne Le Réveil di Charles Delescluze.
Henri Rochefort, fondatore de La Lanterne - tiratura di oltre 150.000 copie - e La Marseillaise (che ha tra i suoi collaboratori Arthur Arnould e Prosper-Olivier Lissagaray) era già noto per i suoi beffardi articoli e l'impegno contro l'impero francese.
Dalla proclamazione della Repubblica, molti club, giornali e fogli effimeri sono stati creati nell'entusiasmo. Tra queste pubblicazioni, alcuni giornali repubblicani sono estremamente popolari come Le Vengeur o Le Cri du Peuple, che ha raggiunto una tiratura di centomila copie.
Parigi si sveglia alle grida dei venditori di giornali, che annunciano i titoli principali del giorno. Questa stampa libera e critica, ampiamente diffusa, preoccupa l'Assemblea nazionale che decide la soppressione dei principali giornali di opposizione parigina.
Il più dispiaciuto sarà probabilmente Le Cri du Peuple.
Quotidiano politico creato da Jules Vallès il 21 febbraio, ha sede al numero 9 rue d'Aboukir nel 2° arrondissement. In poche settimane, il nuovo giornale è un successo inaspettato. Il suo fondatore è un repubblicano dalla prima ora, che ha partecipato alla rivolta del 1848. Il giornalista ha fondato La Rue nel 1867. L'anno seguente, per la sua presa di posizione contro il regime e in particolare per gli articoli sulla polizia fu incarcerato per 2 mesi nella prigione di Sainte-Pélagie.
Ha continuato la sua attività e ha fondato Le Journal de Sainte-Pélagie.
"È necessario che i diseredati abbiano la loro storia, che i morti risorgano nella coscienza dei vivi. (...) Qualunque cosa può fare un giornale per contribuire a questo lavoro di riparazione e giustizia, Le Cri du Peuple lo farà (Jules Vallès)”.
Venduto un centesimo, diventando un giornale popolare, Le Cri du Peuple difende una repubblica sociale e rivoluzionaria. Il quotidiano viene stampato a 50.000 copie al giorno, e il suo successo lo porta a considerare una diffusione nella provincia, dopo solo 10 numeri. Ma i monarchici non gli lasciano l'opportunità.
Da questa mattina Le Cri du Peuple è vietato, così come molto altri testate parigine: Le Vengeur di Felix Pyat, Le Mot d’ordre di Rochefort, e Le Père Duchene di Vermersch, Vuillaume e Humbert.
Versailles non tollera la difesa della Repubblica!
Auguste Blanqui e Gustave Flourens vengono condannati a morte in contumacia per la loro partecipazione al tentativo insurrezionale del 31 ottobre
 a Parigi.

Mercoledì 15 marzo 1871: Creazione del Comitato centrale della Guardia Nazionale, al teatro Tivoli-Vauxhall, 1325 delegati che rappresentavano 215 battaglioni votarono gli statuti del Comitato centrale.

Giovedì 16 marzo: Thiers si è trasferito a Parigi per "pacificare" la capitale. Nomina il generale Valentin alla Prefettura di polizia.

Manifesti sulla palizzata del Teatro dell'Opéra (1871)
Venerdì 17 marzo 1871: Blanqui viene arrestato a Figeac nel dipartimento della Lot regione dell’Occitania. Un consiglio dei ministri presieduto da Thiers al Quai d'Orsay decide di rimuovere i cannoni che si trovano a Montmartre e poi arrestare i principali leader rivoluzionari.

Esce il numero unico del Drapeau, che viene confiscato. Inizio dell'insurrezione comunale. Fallito tentativo di rimozione dei cannoni a Montmartre e Belleville. A Montmartre viene dato l'allarme. L'88° battaglione di linea fraternizza con la popolazione.
Thiers fugge a Versailles e il suo governo dietro di lui. A Parigi, si eriggono barricate. A Montmartre, vengono fucilati i generali Lecomte e Clément-Thomas. Il Comitato centrale della Guardia Nazionale si stabilisce all’Hôtel de Ville. Émile Duval e Raoul Rigault nella prefettura della polizia. Esecuzione dei generali Lecomte e Thomas.

La Guardia Nazionale ha occupato tutti i posti abbandonati dal governo. In particolare la sede del Journal Officiel. Proclamazione della Federazione della Guardia Nazionale. Il Comitato centrale della Guardia Nazionale annuncia le elezioni comunali per designare un Consiglio della Comune. Il governo stabilitosi a Versailles affida l'amministrazione di Parigi ai sindaci e ai deputati della capitale.

Fallimento delle trattative tra i sindaci degli arrondissemenei deputati di Parigi, da una parte, e del Comitato centrale della Guardia Nazionale, dall'altra, per evitare la guerra civile. I sindaci di Parigi sono accolti da fischi all'Assemblea nazionale. Jules Favre, vicepresidente del Consiglio dei ministri insulta Parigi.

Le truppe di Versailles occupano il forte di Mont-Valérien. Manifestazione degli "Amici dell'ordine", ostili all'insurrezione, in boulevard des Italiens, alla Porte Saint-Denis, in rue Vivienne e place de la Bourse.

Nuova, violenta dimostrazione degli "Amici dell'ordine", dall'Opéra a place Vendôme (dove ha sede lo stato maggiore della Guardia Nazionale) al grido "Lunga vita all'ordine! Abbasso il Comitato Centrale! Abbasso gli assassini!", è fermata dalle guardie nazionali, in piazza Vendôme; i dimostranti, armati di revolver, causano una sparatoria che provoca otto morti e trenta feriti. Terrorizzata, parte della popolazione, compresi i ricchi quartieri occidentali, lascia Parigi.


Proclamazione delle Comuni di Marsiglia e Lione.

Proclamazione della Comune a Narbonne, Saint-Étienne, Tolosa. Fine della Comune di Lione. Charles Longuet è Delegato al Journal Officiel.


Preparazione delle elezioni. Élisée Reclus fa un appello per votare. Proclamazione della Comune di Tolosa.

Installazione della Comune di Parigi nell'Hôtel de Ville. Editoriale «il 26 marzo» di Vallès ne Le Cri du peuple. Matrimonio di Anna Korvin-Krukovskaya e Victor Jaclard.
 
Bandiera del 143° battaglione della Comune
Proclamazione  della Comune di Parigi. Grande celebrazione per la proclamazione della Comune in place de l'Hôtel de Ville. L'assemblea eletta prende il nome di «Comune di Parigi». Fine delle Comuni di Saint-Etienne, Tolosa e Le Creusot.

Editoriale «La Festa» ne Le Cri du peuple. Articoli sulla proclamazione su altri giornali. La Comune nomina dieci commissioni. Primi decreti della Comune: abolizione della coscrizione e degli eserciti permanenti; annullamento degli ultimi tre termini degli affitti; sospensione della vendita degli oggetti depositati presso il Monte di Pietà.


Esce il primo numero de La Sociale.


Fine della Comune di Narbonne.


A Versailles si finisce di costituire "uno degli eserciti più violenti e disumani" che la Francia abbia mai conosciuto.
La Comune decreta la separazione tra Chiesa e Stato, il bilancio dei culti viene soppresso. Gli stipendi dei dipendenti pubblici non possono superare i 6.000 franchi all'anno. La Comune decreta la messa in stato di accusa del governo di Thiers. A Courbevoie le truppe di Versailles attaccano i Comunardi che si ritirano a Neuilly.

Fallimentare attacco lanciato dai Comunardi contro Versailles a Rueil, Bougival e Châtillon. Flourens viene ucciso da un gendarme a Rueil-Malmaison.

L'offensiva dei Comunardi fallisce a Chatillon, circa 1500 uomini vengono fatti prigionieri a Versailles. Assassinio di Duval per ordine di Vinoy: i Versagliesi fucilano i prigionieri. Proclamazione di una Comune a Limoges, immediatamente soffocata. Fine della Comune di Marsiglia. Gustave Paul Cluseret viene nominato delegato per la Guerra. Arresto dell’arcivescovo Darboy. Fine della Comune di Marsiglia.

In risposta alle esecuzioni di Versaille, la Comune vota il decreto degli ostaggi. (devono essere fucilati tre ostaggi per ciascun comunardo, ma non verrà mai applicato). Dimissioni dei contrari alla Comune nel Consiglio comunale. Tra i prigionieri dei versagliesi, il geografo anarchico Élisée Reclus. Nascita del giornale Fils du Père Duchêne. Prime interdizioni dei giornali pro-Versailles da parte della Comune: viene sospesa l’uscita de: Le Journal des Débats e La Liberté.

Mac Mahon viene nominato Comandante in Capo dell'Esercito di Versailles. Su iniziativa della sottocommissione dell'undicesimo battaglione della Guardia Nazionale, «il Popolo di Parigi» brucia la ghigliottina di place Voltaire. Dombrowski è il comandante della place de Paris. Courbet richiede un incontro tra gli artisti. La Comune decreta il disarmo delle guardie nazionali anti-comunardi. Arresto di complici del governo di Thiers.


La Comune decreta il pagamento di una pensione a tutti i feriti in combattimento della Guardia Nazionale. Favre incontra Bismarck.


Il Consiglio della Comune ribadisce l'obbligo della dichiarazione preventiva per la stampa.

La Comune vota un decreto in cui per la prima volta tutte le famiglie, «legittime» o meno, hanno gli stessi diritti. Estensione delle pansione alle vedove, agli orfani delle Guardie Nazionali uccise in combattimento. Appello della Comune ai lavoratori rurali.

Inizio delle operazioni guidate dall'esercito di Versailles. Costituzione dell'Unione delle donne per la difesa di Parigi e la cura dei feriti. La Comune decide la creazione di un consiglio di guerra.

Inizio del tentativo di scambiare l'arcivescovo di Parigi, Georges Darboy, in ostaggio della Comune, con Blanqui; Darboy scrive a Thiers per protestare contro le esecuzioni sommarie dei prigionieri Comunardi e proporre il suo scambio con il prigioniero Auguste Blanqui detenuto a Morlaix per ordine di Thiers. La Comune decide di sospendere i procedimenti giudiziari relativi alle scadenze (affitti, cambiali ...). Decreto sulla demolizione della colonna Vendome. La Comune bandisce Le Moniteur Universel, giornale considerato pro-Versailles.

La Comune ha vietato gli arresti arbitrari. Inizio del bombardamento di Asnières, dove si trovano le truppe della Comune, da parte dell'artiglieria versaillaise (durerà fino al 17 aprile). Una legge approvata a Versailles dichiara che i sindaci di Parigi non saranno più eletti[1].


Riapertura del Museo del Louvre al pubblico.
Decreto sulla requisizione dei laboratori abbandonati: la Comune fa recensire gli ateliers (i laboratori), abbandonati da parte dei loro proprietari, consegnandoli alle cooperative di lavoratori di cui ne promuove la creazione, e dando un risarcimento al proprietario. La Comune decide un periodo di tre anni per il rimborso di scadenze e debiti. Elezioni complementari al Consiglio della Comune; tra gli eletti, Jules Johannard, Charles Longuet e Gustave Courbet.


Moratoria sugli effetti commerciali. Place d'Italie viene ribattezzata place Émile-Duval.

La Comune decreta che ogni arresto deve essere oggetto di un rapporto. Le Cri du peuple pubblica un «romanzo» su Dombrowski.

La Comune fa una "Dichiarazione al popolo francese" dove espone il suo programma. Il giornale La Sociale pubblica gli statuti dell'Unione delle donne.


Gli uffici di collocamento sono rimossi e sostituiti dagli uffici comunali. La Comune abolisce il lavoro notturno dei fornai (applicabile dal 27).

Thiers impone un blocco ferroviario di Parigi. Delegazione di massoni a Versailles. La Montagne pubblica un articolo di Gustave Maroteau che porterà alla sua condanna a morte. I massoni francesi tentano una conciliazione tra la Comune e il governo di Thiers.


La Comune organizza le macellerie municipali.


Thiers organizza il blocco delle forniture di Parigi.

Cournet ha delegato alla sicurezza generale, Frankel, alla commissione per il lavoro, l'industria e il commercio. La bandiera rossa finalmente sventola sulla Borsa e sul municipio del secondo arrondissement. Primo articolo di Lafargue sulla Comune La Tribune de Bordeaux.

A Belle-Epine vicino a Villejuif, un ufficiale dei cacciatori a cavallo delle truppe di Versailles fucila personalmente senza alcuna sentenza quattro soldati Comunardi prigionieri. La Comune decide la requisizione delle case vuote per ospitare le vittime dei bombardamenti delle truppe di Versailles. La Comune decide di riorganizzare i pesi e le misure. Breve cessate il fuoco a Neuilly.

Decreto che vieta nei laboratori il sistema delle multe e delle detrazioni sui salari con i quali i padroni penalizzano i loro impiegati. Due lettere di André Léo, che descrivono la situazione a Parigi, sono pubblicate su un giornale di Nantes.

Pubblicazione dell'appello al popolo delle campagne. Divieto del lavoro notturno nelle panetterie. Formazione di una commissione per organizzare l'istruzione secolare, primaria e professionale. Miot propone alla Comune la creazione di un Comitato di Salute pubblica.


Grande parata dei massoni per sostenere la Comune.

Dimostrazione dell'Alleanza Repubblicana dei dipartimenti. Dimissioni di Cluseret, delegato alla Guerra, sostituito dal colonnello Louis Rossel.

Votazione alla Comune per la creazione del Comitato di Salute pubblica. Emergono una maggioranza, a favore della creazione, e una minoranza. Assemblea dei dipartimenti al Cirque national, raccontata da Lissagaray nella «la veille de la mor».


Abolizione del giuramento politico e professionale per i dipendenti pubblici.
Pubblicazione del numero 4 di Père Duchêne illustré. Grazie ad un tradimento, i versagliesi conquistano la ridotta del Moulin de Saquet, nella prima cintura delle mura di Parigi, in una battaglia che fa 150 morti. Le donne vengono assunte come paramediche. L'ultimo articolo di Lafargue sulla Comune ne La Tribune de Bordeaux.


Divieto di cumulo dei salari.
La Comune sopprime sette giornali parigini considerati pro-Versailles e decide la distruzione della Cappella espiatoria, che commemorava la morte di Luigi XVI. La Comune finirà senza che questa decisione venga eseguita.


Thiers rifiuta il tentativo di conciliazione intrapreso dalla Ligue d'union républicaine des droits de Paris.
Pubblicazione del numero 5 di Père Duchêne illustré. Decreto della Comune che autorizza il disimpegno gratuito degli oggetti depositati a Monte di Pietà dal valore inferiore ai 20,00 franchi.

Thiers invia un proclama ai parigini tramite l’affissione di un manifesto. Chiede aiuto per porre fine all'insurrezione e li informa che l'esercito regolare dovrà intervenire nella città stessa. Lutto al municipio dell'undicesima per l'anniversario del plebiscito, raccontato da Lissagaray in «la veille de la mort».


Presa del forte d’Issy da parte dei versagliesi.
Charles Delescluze viene nominato Delegato di guerra per sostituire Rossel che si è dimesso. Viene firmata a Francoforte la pace franco-tedesca. Con il trattato di Francoforte, la Francia perde l'Alsazia e parte della Lorena e deve pagare 5 miliardi di franchi in compenso (4.9 sono stati raccolti da una sottoscrizione nazionale aperta il 27 giugno). Come risultato di questo trattato, circa 160.000 alsaziani e loreni, rifiutandosi di diventare tedeschi, lasciano le province perdute e si stabiliscono sul territorio francese. La proprietà parigina di Thiers è sequestrata. Esce il primo numero de Le Prolétaire. Pubblicazione del numero 6 di Père Duchêne illustré.

Decreto della Comune che ordina la demolizione della casa parigina di Thiers. La Comune sopprime 5 giornali pro-Versailles. Concerto alle Tuileries.

Vladimir e Sophie Kowalevski lasciano Parigi. A Passy, la cannoniera comunarda L'Estoc viene affondata, l’episodio è raccontato ne «la veille de la mort» di Lissagaray.

Ferré delegato alla Sicurezza generale. Vésinier sostituisce Longuet al Journal Officiel. Le truppe di Versailles occupano il forte di Vanves.

Alle 5:30 del mattino, il forte di Mont-Valérien apre il fuoco sulla Porte Maillot. Thiers rifiuta la proposta di scambiare i 74 ostaggi della Comune contro l'unico Auguste Blanqui imprigionato a Morlaix. Pubblicazione del numero 7 Père Duchêne illustré.

Crisi aperta tra la maggioranza e la minoranza del Consiglio della Comune. Dimissioni della minoranza della Comune che rifiuta gli eccessi autoritari del Comitato di Salute pubblica. Le minoranze della Comune pubblicano un manifesto. Le Cri du peuple pubblica un articolo incendiario. Appello della Comune alle principali città della Francia. Sessione presso l'Accademia delle Scienze, raccontata da Lissagaray ne «la veille de la mort». Francisco Daniel Salvador è nominato direttore del Conservatorio.

La colonna Vendome viene abbattuta (in presenza di una grande folla, incluso Gustave Courbet). Primo numero del Tribun du peuple.

Esplosione del polveriera dell’avenue Rapp, attribuita ad un sabotaggio. La minoranze rientra al Consiglio della Comune. La Comune decreta l'uguaglianza dei figli legittimi o naturali, delle mogli e delle concubine per la riscossione delle pensioni. Pubblicazione del numero 8 di Père Duchêne illustré.

L'Assemblea nazionale, che siede a Versailles, vota la ratifica del trattato di Francoforte. Il Comitato di Salute pubblica della Comune sopprime dieci giornali pro- Versailles. Obbligo ai giornali di firmare articoli.

Decreto sulla secolarizzazione dell'istruzione. La Comune decreta che funzionari o fornitori della Comune che saranno accusati di concussione saranno portati davanti a una corte marziale dove rischiano la pena di morte. Arresto dei domenicani del convento di Arcueil, sospettati di aiutare le truppe regolari. Scompare il Comitato Centrale Repubblicano dei Venti Arrondissements.

Commissione per l'educazione delle ragazze. Pubblicazione del numero 9 di Père Duchêne illustré. Concerto alle Tuileries. Grazie al tradimento di un supervisore dei ponti e delle strade di Parigi, Jules Ducatel, le truppe regolari entrano a Parigi dalla Porte de Saint-Cloud. Delescluze fa appello alla Resistenza. Ultima riunione del Consiglio della Comune. È l'inizio della Settimana sanguinante.

Appello di Delescluze, del Comitato di Salute pubblica, del Comitato centrale. Vengono erette le barricate. I Versagliesi controllano gli Champs-Élysées, i quartieri Saint-Lazare e Montparnasse. In place Blanche, una barricata è tenuta da donne.

Le truppe di Versailles occupano Montmartre. Iniziano i grandi incendi che devasteranno alcuni monumenti parigini (Palais des Tuileries). Dombrowski viene ucciso. Esecuzioni alla Madeleine. Spento l’incendio all’ufficio centrale delle poste. Pubblicazione dell'ultimo numero di Père Duchêne (numero 68).

Versailles controlla il Quartiere Latino e moltiplica le esecuzioni sommarie. L'Hôtel de Ville e la prefettura della polizia sono dati alle fiamme. La Comune si trasferisce al municipio dell'undicesimo arrondissement. I Comunardi hanno fucilato sei ostaggi, tra cui l'arcivescovo Georges Darboy. Pubblicazione dell'ultimo numero (il 10) di Père Duchêne illustré. Ultimo numero del Journal Officiel.

Cinque domenicani di Arcueil e nove impiegati del convento vengono fucilati. Violenti combattimenti in place du Château d'Eau (attuale place de la République). I versagliesi occupano l'intera sponda sinistra della Senna. Ferimento di Vermorel e morte di Delescluze sulla barricata dello Château-d’Eau.

I versagliesi conquistano il faubourg-Saint-Antoine. In rue Haxo, la folla ha massacrato 11 religiosi, 35 gendarmi e quattro spe del Secondo Impero. Esecuzione, fatta dai versagliesi, di Jean-Baptiste Millière, fucilato in ginocchio sui gradini del Pantheon di Parigi.


Duri combattimenti a Belleville, nel cimitero di Père-Lachaise e alle Buttes-Chaumont. Piove.

Ultime battaglie in rue de la Fontaine-au-Roi, al municipio di Belleville e al Père-Lachaise. Successivi massacri di Comunardi. Assassinii di Varlin, di Moilin. Morte della Comune. Esecuzione di Comunardi davanti al Muro dei FederatiIn rue Ramponeau sorgeva ultima barricata della Comune. La difendeva un solo federato. Aggiustando il tiro, sparò tre volte, l’ultimo colpo spezzò l’asta che teneva il tricolore dei Versagliesi che occupavano la barricata della rue de Paris. Grazie al suo coraggio, l'ultimo difensore dell'insurrezione di Parigi riuscì a fuggire.


Lunedì 29 maggio 1871: Capitulazione del fort Vincennes, l'ultima roccaforte comunarda. Muore la Comune di Parigi: inizieranno i processi, le esecuzioni e le deportazioni dei prigionieri Comunardi.

Giugno 1871: Istituzione di consigli di guerra. La repressione continua. Molte donne vengono arrestate.

Mercoledì 7 giugno 1871: Arresto di Courbet.

Martedì 20 giugno 1871: Decesso di Auguste Vermorel. La polizia organizza la sorveglianza dei fuggiaschi che sono stati in grado di raggiungere Londra, Ginevra o Bruxelles.

Lunedì 7 agosto 1871: Primo consiglio di guerra, per giudicare "i membri della Comune" (16 membri della Comune e 2 membri del Comitato Centrale).

Giovedì 17 agosto 1871: Il Consiglio di guerra interroga Courbet.

Sabato 2 settembre 1871: La corte marziale condanna a morte Théophile Ferré.

Domenica 1 ottobre 1871: Fuga di Victor Jaclard.

Giovedì 5 ottobre 1871: I Kowalevsky lasciano Parigi.

Martedì 28 novembre 1871: Esecuzione di Louis Rossel, ex delegato alla Guerra della Commune, Théophile Ferré, compagno di Louise Michel e del sergente Pierre Bourgeois del 45° battaglione di linea al campo di Satory.

16 dicembre 1871: Processo a Louise Michel.

Giovedì 14 marzo 1872: Scioglimento generale della Guardia Nazionale. La legge Dufaure vieta l'affiliazione all'Internazionale.

Venerdì 3 maggio 1872: Partenza del primo convoglio di deportati per la Nuova Caledonia.

Lunedì 3 giugno 1872: Prima lettera dall’esilio di Jules Vallès ad Arthur Arnould.

Domenica 14 luglio 1872: Condanna a morte di Jules Vallès.

Domenica 29 settembre 1872: Arrivo a Noumea (Nuova Caledonia) del primo convoglio di deportati.

Giovedì 26 dicembre 1872: Le Figaro e la polizia temono che un mercante d'arte stia esponendo un dipinto di Courbet.

1874: L'ultima esecuzione di un Comunardo.

Sabato 30 gennaio 1875: L'emendamento Wallon, votato a maggioranza, consente l'insediamento della Repubblica.

Giovedì 18 marzo 1875: Morte di Gustave Maroteau in Nuova Caledonia.

Aprile 1875: Il dipinto Il trionfo dell'ordine, di Pichio, è vietato al Salone dell’Esposizione.

Lunedì 20 dicembre 1875: Primo atto di amnistia per i Comunardi, presentato all'Assemblea nazionale da Albert Naquet, Édouard Lockroy e altri ... Il progetto viene respinto per alzata di mano nel mezzo di applausi.

1876: Febbraio e marzo: Le elezioni danno una forte maggioranza ai repubblicani nell'Assemblea nazionale. Quell'anno vengono pronunciate cinquantadue condanne per i Comunardi.

Lunedì 22 maggio 1876: Al Senato, Victor Hugo propone un'amnistia. Nuovo fallimento.

Giovedì 18 ottobre 1877: Le Figaro, ben informato dalla Prefettura di polizia, pubblica un articolo sulla proscrizione comunalearda di Londra.

Mercoledì 10 luglio 1878: Quattro contumaci catturati vengono inviati in Nuova Caledonia.

Febbraio 1879: Andrieux, deputato di Lione, si rapporta contro la legge di amnistia.

Lunedì 3 marzo 1879: Votazione di una legge di amnistia parziale.

Giovedì 18 marzo 1880: Il numero de L'Egalité stampato in rosso in omaggio alla Comune.

Sabato 3 aprile 1880: Diverse centinaia di persone adornano di fiori la tomba di Flourens al Père-Lachaise.

Domenica 23 maggio 1880: Prima commemorazione della Comune al Muro dei Federati.

Domenica 11 luglio 1880: Viene approvata la legge dell’amnistia ai Comunardi.

Mercoledì 14 luglio 1880: I proscritti di Londra, Bruxelles e Ginevra, tornati a Parigi, partecipano alla prima festa nazionale.

Martedì 9 novembre 1880: Louise Michel, di ritorno dalla Nuova Caledonia, viene accolta alla stazione di Saint-Lazare.

Mercoledì 5 gennaio 1881: Sepoltura di Blanqui.

Lunedì 10 gennaio 1881: Muore Albert Theisz.

Martedì 1 marzo 1881: Jules Vallès rende omaggio ad Eugene Pottier.

Lunedì 24 dicembre 1883: Il consiglio comunale di Parigi rifiuta la concessione perpetua della terra dove era la fossa comune al Père-Lachaise.

Sabato 14 febraio 1885: Morte di Jules Vallès.

Domenica 24 maggio 1885: Dimostrazione con cariche della polizia al champ des Fédérés, campo dei Federati.

Sabato 26 settembre 1885: Paul Lafargue riferisce della sua visita a Louise Michel in prigione.

Domenica 27 maggio 1888: Dimostrazione al Muro dei Federati, spari sui manifestanti.

Mercoledì 6 giugno 1894: Litografia di Steinlen: «Al Muro dei Federati».

Domenica 29 marzo 1896: A Parigi muore Leò Frankel.

Giovedì 28 gennaio 1897: Vengono trovati nel cimitero di Charonne i resti di ottocento cadaveri.

Lunedì 9 gennaio 1905: Muore a Marsiglia Louise Michel.

Venerdì 20 dicembre 1907: Il Comune di Parigi concede la concessione a vita al Muro dei Federati.

1909: Pubblicazione di Souvenirs d’une morte vivante di Victorine B.

1913: Pubblicazione di Philemon di Lucien Descaves.

1929: Esce in Unione Sovietica il film New Babylon, di Grigori Kosintsev e Leonid Trauberg.

Mercoledì 28 febbraio 1934: Amedee Dunois scrive il 22 marzo 1871.

Domenica 19 maggio 1935: Grande manifestazione unitaria al Muro dei Federati.

Domenica 24 maggio 1936: Grande manifestazione unitaria al Muro dei Federati.

1951: Esce il film La Commune de Paris di Ménégoz (censurato).

1970: Pubblicazione di Canon Fraternité, di Jean-Pierre Chabrol.

1978: Pubblicazione de Dictionnaire de la Commune di Bernard Noël.

Martedì 29 novembre 2016: Riabilitazione dei Comunardi.

Febbraio 2017: Proposta di distruzione della basilica del Sacro Cuore.




[1] La colonna di Luglio è un monumento alla rivoluzione di luglio. Essa si trova al centro di Place de la Bastille a Parigi e venne eretta per commemorare le Trois Glorieuses, le "tre gloriose" giornate del luglio 1830 (27, 28 e 29 luglio) che videro la caduta di Carlo X di Francia e l'inizio della "monarchia di luglio" di Luigi Filippo.
[2] Il Casinò di Vauxhall si trovava al Tivoli-Vauxhall, un teatro situato a Parigi, in rue de la Douane (oggi rue Léon-Jouhaux 10).
[3] In effetti dopo la Comune il primo sindaco di Parigi è stato Jacques Chirac, eletto il 20 marzo 1977.